Sento qualcuno che mi tocca la spalla, così apro gli occhi e noto una presenza imponente difronte a me, accovacciata per non sovrastarmi troppo.
M: «siamo arrivati»
T/n: «grazie per avermi svegliata»
Mi porto una mano alla bocca e sbadiglio, trattengo l'impeto suicida di strofinarmi gli occhi altrimenti rovinerei il mascara insieme all'iyeliner e la mia giornata sarebbe irrimediabilmente rovinata.
Mi alzo dal sedile e prendo il sacchetto che era caduto dalla mia tasca, poi esco dalla cabina e scendo successivamente dal treno.
Quando mi sono addormentata? Non me lo ricordo nemmeno.
Una volta giù entro nel castello e mi dirigo verso la sala grande per poi prendere posto a tavola e aspettare svogliatamente il discorso del preside. Purtroppo non sono una che passa inosservata, non chiedetemene il motivo perché non vi so rispondere; vorrei tanto essere una come tante alle volte... poi però mi ricordo di essere una Blossom, di provenire da una grande famiglia, tra le più ricche di Londra, per tanto di non poter fare ciò che desidero. Inoltre tutti sono a conoscenza della mia perdita, ha spopolato su tutti i giornali:
"Gemella Blossom scomparsa, i signori Blossom pagheranno chiunque la ritrovi con un ingente somma di denaro"
Questa è la frase comparsa sulla Gazzetta del Profeta il mese scorso, più precisamente il 28 agosto. L'unica cosa che mi farà trovare la pace e riacquisire il controllo sarà ritrovare mia sorella e trovare il bastardo che l'ha rapita, o peggio... NO! MIA SORELLA È ANCORA VIVA! Lo sento... non può essere altrimenti!
Mentre rifletto vedo delle ombre circondarmi e sedersi intorno a me, non mi serve guardarli per capire chi siano.
P: «oh, guardatela. Non hai fame, Blossom?»
Solo pochi sanno quanto mi pesi addosso il mio cognome e per fortuna loro non lo sanno.
T/n: «non più ora che ho visto la tua faccia»
Malfoy e Ruddle ghignano.
B: «che c'è?! Ti manca tua sorella e quindi sei depressa e diventerai anoressica?!»
Mi trattengo per non stringere i pugni, dimostrando che i commenti su mia sorella mi innervosisco no, e non poco.
T/n: «stai dicendo che sono grossa e dovrei dimagrire? Perché io mi ritengo attraente e di certo il tuo giudizio non mi provoca scarsa autostima... anzi»
B: «anzi cosa?!»
T/n: «considerando le tipe che ti fai suppongo che tu non possa pagare di meglio... insomma, chi è che si farebbe vedere in giro con te?!»
Ghigno. Il sarcasmo è l'arma migliore per mascherare il dolore e sfoggiare orgoglio ed ego. È l'arma migliore per chi sa usarlo e l'ostacolo di chi non lo capisce.
B: «vattene, questi sono i nostri posti e tu sei proprio in mezzo alle palle»
T/n: «mentirei dicendoti che me ne frega qualcosa»
D: «smamma!»
Ma non mi muovo.
Zabini prende il bicchiere con il succo di zucca e me lo versa in testa, dritto sui capelli.
T/n: «i capelli no! Non avresti dovuto toccarmi i capelli!»
Iniziano a bruciarmi gli occhi, così li stringo, poi mi alzo prendendo Zabini dal colletto, anche se è diversi centimetri più alto in confronto a me, e lo sbatto contro il muro. Sotto il suo sguardo esterrefatto gli tiro un pugno dritto sul naso, anche con tutti gli studenti e i professori che mi guardano stupiti. Lui cade a terra e si porta una mano al naso, sanguinante. Mi accorgo di avere il suo sporco sangue sulla mano, perciò prendo un tovagliolo e inizio a ripulirmi.
T/n: «non provocarmi più di tanto... è per voi che lo dico»
Esco dalla sala grande per andare in camera e lavarmi i capelli, altrimenti rimarrebbero appiccicosi e di certo non mi rovineró la cosa che amo più del mio corpo, oltre gli occhi, per un idiota, questo è poco ma sicuro!
Entro nella mia stanza e mi faccio la doccia, una volta uscita mi asciugo i capelli e poi mi vesto; fatto ciò vado in sala comune e mi siedo da sola a leggere su un divano.
Una mezz'oretta dopo
Entra qualcuno nella sala comune, perciò mi giro per vedere chi sia. Non l'a essi mai fatto! Il mio movimento attira l'attenzione di Malfoy e il suo gruppo di sfigati popolari, che si dirigono a passo svelto verso di me.
B: «come ti sei permessa di umiliarmi così davanti a tutta la scuola?!»
T/n: «non vi aspettate una mia reazione ma l'avete avuta, sono fatti vostri; lasciatemi in pace»
B: «vedremo se troverai la pace una volta che ti avrò uccisa!»
Impugna la bacchetta e mi lancia un incantesimo cruciatus prima che io possa reagire. Per l'impatto di ritrovo sul pavimento con la sensazione che mille coltelli mi trafiggano la pelle e la carne, ma non gli darò la soddisfazione di urlare. La resistenza non mi manca e sono troppo orgogliosa per fare ciò che si aspettano da me.
P: «urla troia! Non è divertente altrimenti!»
T/n: «p-puo-i sco-ordarte-lo!»
D: «troppo orgogliosa per far sapere il dolore che provi anche sotto una maledizione senza perdono...»
B: «non me la dai proprio questa soddisfazione eh... vediamo se lo farai dopo che ti avrò sottoposta alla maledizione imperio!»
Fa per agitare la bacchetta ma Ruddle lo disarma e Malfoy gli punta la bacchetta contro.
D: «non ci provare Zabini. Non abuserai di lei come hai fatto con molte altre!»
Il dolore finisce e provo un sollievo incredibile, ma dura poco perché svengo.
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Infelicemente ancorata al passato.
RomanceUna, all'appetenza normale, ragazza sedicenne è in attesa del suo diciassettesimo compleanno, di modo che la traccia non la intralci più e poter sistemare dei conti in sospeso con il suo passato. Qualcosa, però, la fa allontanare dal suo obbiettivo...