La sveglia mi annuncia che sono le 7 in punto, quindi apro gli occhi mentre maledico il giorno in cui l'ho comprata. Con tantissima fatica mi alzo dal letto e mi preparo. Una volta pronta esco dalla mia camera, dirigendomi verso la sala grande.
Prof. Piton: «signorina Blossom, la cercavo. Il professor Silente desidera vederla»
Annuisco e lo seguo fino alla scala "segreta".
Prof. Piton: «la strada la conosce già»
T/n: «che cosa vuole il preside da me?»
Come di consuetudine, non mi risponde e se ne va. Salgo le scale e busso alla porta.
Silente: «prego signorina Blossom, la stavo aspettando»
Entro e alla mia destra trovo i ragazzi che ho menato ieri, mentre alla mia sinistra ci sono Alice, Draco e i miei genitori.
T/n: «desiderava vedermi, professore?»
Silente: «purtroppo sono giunte alle mie orecchie alcune vicende molto spiacevoli»
Alzo un sopracciglio, incitandolo a continuare.
Silente: «questi ragazzi hanno affermato che lei li ha picchiati, è esatto?»
T/n: «lei cosa ne pensa?»
Silente: «penso che la mancanza della presenza di sua sorella la renda molto più irascibile, non essendoci nessuno che provvede a placare la sua furia»
T/n: «NON... parli di mia sorella, non ne ha alcun diritto!»
Silente: «mi spiace»
Trivius: «è vero che hai picchiato 5 ragazzi da sola?»
T/n: «in teoria ne ho picchiati solo 4 di 5»
Barbara: «qual è la motivazione?»
T/n: «mi hanno mancato di rispetto e pretendevano che rimanessi ferma mentre uno di loro faceva qualcosa a me, quindi li ho picchiati»
A: «PRETENDEVANO CHE COSA?!»
T/n: «inoltre io mi so controllare benissimo da sola, reagisco solo se qualcuno mi mette le mani addosso o mi manca di rispetto, altrimenti non procedo usando le mani ma parlando»
Barbara: «mi pare che le azioni di nostra figlia si siano rese necessarie, signor preside e ritengo che alcune persone non dovrebbero essere in questa scuola, soprattutto se pericolose!»
Y: «QUELLA PERICOLOSA QUI È LEI! CI HA PICCHIATI E NON SI È FATTA SCRUPOLI NEL MANDARCI IN INFERMERIA!»
T/n: «almeno io le botte te le ho date... visto che da piccolo ne hai prese poche!»
Dico facendo la vocina.
A: «le tue frecciatine sono tipo wow!»
T/n: «lo soo»
Silente: «signorine, per favore! Non perdiamo di vista il motivo per cui siamo qui»
Trivious: «per l'appunto, perché siamo qui? Le azioni di nostra figlia si sono dimostrate necessarie, io non ho tempo per badare a queste sciocchezze!»
Silente: «se ritiene la salute mentale di sua figlia una sciocchezza mi pare che debba rivedere le sue priorità, signor Blossom»
T/n: «la mia salute mentale?! Io sto benissimo... non ho bisogno che lei mi dica di consultare uno psicologo! Ci sono già stata, sa? Il giorno dopo la fine della terapia si è licenziato e ha cambiato nazione!»
X: «tu sei una psicopatica!»
Inarco le sopracciglia.
T/n: «io sarei una psicopatica?!»
X: «sì»
T/n: «magari sono sociopatica, ma psicopatica non credo tesoro»
Mi guarda male, minacciandomi con lo sguardo.
Silente: «dovrà prendere lezioni di autocontrollo signorina»
T/n: «dovrò fare che cosa?»
Silente: «mi ha sentito. Signorino Malfoy, signorina Albert dovrete conseguire a questo compito»
A: «certamente»
D: «va bene»
Silente: «bene, siete congedati»
X: «CHE COSA?! NON LE DA NEANCHE UNA PUNIZIONE?»
Silente: «potete andare»
Mi giro ed esco, seguita dai miei genitori, Alice e Draco.
Trivious: «ci hai fatto passare come dei genitori che non si preoccupano della salute della propria figlia, te ne rendi conto!?»
T/n: «non è forse vero?»
Mio padre mi tira uno schiaffo sulla guancia, che comincia a bruciare e fare davvero molto male. Mi si fanno gli occhi lucidi ma non piangerò, non davanti a lui e non a causa sua.
Barbara: «Trivius stai esagerando! T/n stai bene?»
Non le rispondo, continuo a fissare mio padre con gli occhi pieni di lacrime e con uno sguardo di puro odio.
Trivious: «figlia mia... mi di-»
Y/n: «risparmia il fiato, Trivious... non mi interessano le sue scuse»
Trivious: «fagliola cara, perché mi dai del lei?»
T/n: «io non sono sua figlia, lei ad ogni modo non mi avrebbe voluta come figlia quindi ora siamo apposto!»
Barbara: «T/n ma di cosa stai parlando?!»
Mi giro e me ne vado verso la sala comune serpeverde, senza degnare di un solo altro sguardo quello sconosciuto che ormai avevo imparato a conoscere fin troppo bene. Una volta arrivata nella sala salgo le scale per arrivare nella mia camera ma sento qualcuno chiamarmi più volte. Conosco quella voce e adesso non mi va di parlargli.
D: «T/n!»
A: «Malfoy adesso non è il momento, fermati!»
D: «... ok»
A: «sul serio?»
D: «tu la conosci meglio di tutti, se dici che non è il momento non proseguirò oltre»
Entro in camera mia e chiudo la porta a chiave. Inizio ad piangere, urlare e spaccare tutto, poi vado in bagno e mi guardo allo specchio: ho il mascara colato e gli occhi rossissimi... tiro un pugno allo specchio per la frustrazione ma le schegge mi si conficcano nelle nocche e nella mano, quindi urlo di dolore. Sento qualcuno bussare insistentemente contro la porta, quindi mi ci avvicino.
A: «T/n sono preoccupata, che succede?»
Non le rispondo. Appoggio la schiena contro la porta e mi lascio scivolare fino al pavimento.
D: «sappiamo che sei lì dentro, per favore apri la porta»
Di nuovo non rispondo, magari così facendo se ne andranno, poi loro hanno anche lezione... in teoria anche io ma non ci andrò.
A: «ti prego T/n»
T/n: «andate a lezione... io sto bene»
Dico cercando di avere una voce abbastanza convincente per farli andare via.
D: «se stai bene come dici, vieni a lezione con noi»
Porto le ginocchia contro il petto e le mantengo con le braccia, continuando a sentire un dolore lancinante alla mano. Sento Alice pronunciare un incantesimo per aprire la porta, ma fa fatica nell'aprirla, poiché ci sono io seduta contro.
A: «permettici di entrare... ti prego»
Continuo a piangere a dirotto, non riesco a fermarmi e non mi muovo.
A: «T/n ti prego»
Mi sposto un po' verso l'interno della porta, nascondendomici dietro. Alice riesce ad aprire un varco abbastanza grande da riuscire a passare, anche se lo spazio è comunque poco, poi entra anche Draco. osservano la stanza e rimangono stupiti. Alice chiude la porta e mi vede, quindi si accovaccia alla mia altezza, mentre Draco si avvicina alla porta del bagno.
T/n: «NO! Non... non andare in bagno»
D: «... perché?»
A: «T/n perché c'è del sangue a terra?»
Non le rispondo. Draco guarda il pavimento e nota le gocce di sangue che partono dal bagno e finiscono dove ci sono io.
D: «T/n...»
Guarda nel bagno e rimane incredulo davanti allo specchio rotto con il mio sangue sopra.
D: «T/n dammi la mano»
Faccio cenno di no con la testa.
D: «NON È UNA DOMANDA!»
Non avevo mai visto Draco così arrabbiato. Mi alzo e gli porgo la mano destra, quella con cui ho tirato il pugno.
D: «perché l'hai fatto?»
I suoi occhi diventano lucidi.
A: «ragazzi io vado»
Mi volto a guardarla, mentre lei se ne va con un sorriso.
D: «non farlo mai più, hai capito?»
Annuisco.
D: «ed ora ritorna in te perché T/n Blossom non si fa dare ordini!»
Continuo a fissare quei due occhi bellissimi, perdendomici dentro. Draco mi schiocca le dita davanti agli occhi e io mi riprendo dal mio stato di trans.
T/n: «hm?»
D: «ti sei persa?»
Dice, sorridendo come un bambino. Il accenno un no, scuotendo il capo.
Poi mi prende la mano destra e la guarda, cambiando espressione.
D: «ce le hai delle pinzette?»
T/n: «pinzette? Cosa vuoi farci con delle pinzette?»
D: «dobbiamo togliere i frammenti di vetro dalla tua mano, oppure vuoi lasciarli lì per sempre?!»
Sospiro, poi vado in bagno e prendo il kit di pronto soccorso, torno nella stanza e glielo porgo.
D: «ti avverto, potrebbe fare davvero molto male»
T/n: «tranquillo... sono abituata al dolore»
Ci sediamo alla scrivania e gli do la mano, affinché possa fare in fretta. Draco prende le pinzette dal kit e inizia ad estrarre i vetri dalle nocche della mia mano... effettivamente mi sta facendo malissimo! Non emetto nessun suono, cerco di apparire tranquilla fuori, anche se sto sentendo un dolore incredibile.
D: «non c'è bisogno che fingi di non provare dolore, è normale che tu ne senta»
Non gli rispondo, mi limito ad alzare la occhi sul suo viso.
"Lo stai guardando troppo"
"Dici?"
"Assolutamente!"
Sposto lo sguardo sulle sue mani... sono perfette. COME FA AD AVERE DELLE MANI COSÌ BELLE?!
Ghigna.
T/n: «ok, DEVI SMETTERLA DI LEGGERMI LA MENTE!»
D: «e tu devi smetterla di farti complessi... puoi guardarmi, mica mi consumo»
Arrossisco. MALEDETTA TESTA!
D: «ho fatto, ora devi lavarti la mano e dopo te la fascio»
Annuisco. Mi alzo dalla sedia e vado in bagno, mi lavo le mani togliendo tutto il sangue, che però continua a sgorgare manco fosse un fiume.
Torno in camera e mi siedo di nuovo sulla sedia, gli porgo nuovamente la mano e lui comincia a fasciarla, una volta finito ci alziamo entrambi.
Faccio un incantesimo per riordinare la stanza, poi ne faccio uno per aggiustare il trucco, i capelli e i vestiti, questi ultimi sporchi di sangue.
Sospiro.
T/n: «andiamo a lezione, ne ho saltate due ma pozioni non me la perdo!»
D: «ma come fa a piacerti pozioni?»
T/n: «è una materia semplice per me, inoltre sono la prima della classe, non salterò la lezione solo per farmi rubare il titolo dalla Granger!»
Prendo la borsa con il libro di pozioni e il quaderno, poi mi dirigo verso la porta ed esco; Draco fa altrettanto e io chiudo a chiave la porta, facendo un ulteriore incantesimo per renderla completamente inaccessibile.
D: «lo fai tutte le volte?»
T/n: «certamente, non voglio rischiare che qualcuno rubi le mie cose»
D: «d'accordo (?)»
Scendiamo le scale e ci dirigiamo verso l'aula di pozioni, siccome è ancora presto aspettiamo fuori.
Draco mi porta con le spalle contro il muro, poi mette una mano di lato alla mia testa una sul mio fianco sinistro.
T/n: «che cosa stai facendo?»
D: «non è ovvio?»
T/n: «evidentemente no»
Si avvicina a me e per quanto questa situazione non mi piaccia non posso muovermi. Sento dei passi in lontananza farsi sempre più vicini.
T/n: «sta arrivando qualcuno»
D: «e allora?»
T/n: «come "e allora"?!»
D: «ti vergogni di farti vedere con me?»
T/n: «perché dovrei? Non mi importa di ciò che potrebbero pensare»
D: «allora qual è il problema?»
T/n: «il problema è che è la McGonagall!»
Lo sposto di lato mentre mi risistemo i capelli, elettrizzati per il contatto con la parete.
Prof.sa: «signorina Blossom, signorino Malfoy, posso sapere il motivo della vostra assenza durante le ore precedenti?»
T/n: «mi sono fatta male e il signorino Malfoy mi ha soccorso»
Le mostro la fasciatura.
Prof.sa: «e, di grazia, come avrebbe fatto a ferirsi?»
T/n: «ho tirato un pugno contro lo specchio, che poi si è rotto»
Draco si sistema i capelli con una mano.
Prof.sa: «e come mai ha rotto lo specchio?»
T/n: «con tutto il rispetto professoressa, ma a tutti capita di avere dei momenti no»
Prof.sa: «menomale che non tutti tirano pugni contro gli specchi!»
Sto per ribattere, quando Draco mi tappa la bocca con la mano.
D: «ora noi dovremmo entrare in classe, grazie della sua premura»
Si gira ed entra in classe, trascinando anche me con lui.
D: «devi smetterla di metterti a tu per tu con ì professori!»
Alzo gli occhi al cielo, sbuffando.
D: «ti ho già detto di non alzare gli occhi al cielo con me»
T/n: «ed io ti ho già detto che continuerò a farlo»
Mi siedo al mio solito posto e un minuto dopo suona la campanella ed entra in classe il professor Piton.
Piton: «puntuale come sempre, signorina. Malfoy, ha intenzione di sedersi oppure vuole rimanere in piedi per tutta la lezione?!»
Draco si siede in posto abbastanza lontano da dove sono seduta io.
Piton: «no Malfoy, si sieda accanto alla signorina Blossom, segue meglio con lei vicino»
T/n: «professore mi spiace ma per questa lezione non riuscirò a prendere appunti»
Piton: «come mai?»
Gli mostro il braccio fasciato.
Piton: «d'accordo signorina, non si preoccupi»
Draco si siede nel banco accanto al mio ma, siccome le postazioni oggi sono da tre, c'è ancora un posto vicino a me.
Con la coda dell'occhio vedo la sedia spostarsi, quindi alzo lo sguardo su di essa. PERCHÉ QUI?! CI SONO TANTI DI QUEI POSTI A DISPOSIZIONE E SI DEVE METTERE PROPRIO QUA!
Y: «buongiorno, Blossom»
T/n: «ora tu te ne vai!»
Y: «e perché mai dovrei farlo?»
D: «non l'hai sentita?! Sparisci!»
Y: «calmo Malfoy, posso sedermi accanto ad una ragazza sexy anche senza il tuo consenso»
Inarco le sopracciglia.
T/n: «sono...»
Y: «lusingata?»
T/n: «disgustata!»
Y: «pensala come ti pare, non cambierò posto»
T/n: «ma io sì!»
Mi alzo ma Draco mi tira giù dal polso.
D: «facciamo a cambio posto»
Dice, irritato.
T/n: «con molto piacere!»
Faccio per alzarmi ma il verme schifoso seduto accanto a me mi posa una mano sulla coscia e stringe la presa. Istintivamente gli tiro uno schiaffo, con la mano sinistra. Spalanco gli occhi, è stato involontario. Inoltre il rumore è stato decisamente molto forte.
Mi alzo in piedi e faccio a cambio posto con Draco, mentre l'altro ragazzo si porta una mano sulla guancia, ormai completamente rossa. Il professore si avvicina ai nostri banchi.
Piton: «che cosa sta succedendo?»
Dice guardando Draco con uno sguardo accusatorio.
T/n: «sono stata io professore ma non l'ho fatto di proposito. È stato uno scatto istintivo, dovuto alla perversione del ragazzo seduto accanto a Malfoy»
Piton, che fino ad ora stava guardando me, gira lo sguardo verso il ragazzo con la guancia rossa.
Piton: «è così?»
Lo guardo con uno sguardo omicida, minacciando di dire la verità.
Y: «sì signore»
Piton: «molto bene...»
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Infelicemente ancorata al passato.
RomanceUna, all'appetenza normale, ragazza sedicenne è in attesa del suo diciassettesimo compleanno, di modo che la traccia non la intralci più e poter sistemare dei conti in sospeso con il suo passato. Qualcosa, però, la fa allontanare dal suo obbiettivo...