Mattheo's POV
Il mio cuore inizia a battere a più non posso, provocandomi delle piccole fitte al petto. Non credevo che il suo dolore potesse essere così profondo.
Inizia a cantare con la voce rotta, forse è una di quelle canzoni che vanno cantate in questo modo: mentre soffri o mentre fingi di soffrire. Nel secondo caso il brano non verrà mai bene come nel primo, ma di sicuro eviterai una tortura tanto agghiacciante. "Another love". Canta con un tono di voce molto alto, riesce a raggiungere le note più acute senza alcun problema. Al termine della canzone, lei si stende per terra, si rannicchia su se stessa e ricomincia a piangere a dirotto.
È tutta colpa mia se lei ora sta piangendo, sono stato io a urlarle contro... lo sguardo che mi ha rivolto prima di scappare via è la tortura che, per la prima volta, non riesco a sopportare. Ho sporcato le sue guance di lacrime e i suoi occhi ora sono macchie indistinte in tutto il dolore che la opprime.
Sento che non singhiozza più, forse si è addormentata. Sbircio per constatare se è vero o meno e poi esco dalla stanza in maniera più silenziosa possibile: nessuno deve sapere che io l'ho vista in un momento tanto fragile e non posso assolutamente svegliarla.
Mentre ripercorro la strada per tornare indietro e poi quella per andare in sala comune, si avvicina a me il solito gruppo di galline, non le sopporto più. Non sono Pansy e Astoria, loro hanno deciso di cambiare, sono Ginny, Cho ed Hermione. Inaspettato eh. Nessuno sa che loro hanno cambiato bersaglio, a parte io che sono effettivamente il loro bersaglio, ma non faranno mai centro. Non perché non siano belle eh, sono tutte molto carine, ma io in testa ho solo una ragazza e non la dimenticherò tanto facilmente, soprattutto non per una di loro.
Herm: «Mattheo, dove vai?»
La ignoro e continuo a camminare ma mi afferra il braccio e mi spinge contro il muro.
Cho: «perché ci ignori? Non è cortese»
Ginny: «già. Cos'è successo ultimamente? Non ci chiami più, non ci scrivi né ci parli. Drammi in famiglia?»
Non riesco a trattenere una risata sadica.
M: «voi non mi interessate»
Herm: «e chi allora?»
M: «non sono affari vostri»
Cho si avvicina a me tanto che riesco a respirare la sua stessa aria. Inspira il mio profumo e mi posa una mano sul petto mentre si mette in punta di piedi e prova a baciarmi. La allontano con uno spintone e lei scoppia a piangere cadendo a terra. Roteo gli occhi al cielo. Il suo tocco mi ha disgustato, il tocco di qualsiasi ragazza che non sia lei mi disgusta.
Herm: «non siamo di buon umore oggi eh»
Dice mentre si avvicina e si mette in ginocchio, sono tentato di rifilarle una ginocchiata nei denti.
M: «alzati, non voglio niente da voi. Mi disgustate»
Ginny: «e allora da chi, sentiamo! Non sarà T/n Blossom vero? Quella gallina ha già troppi "ammiratori" con cui andare, tu sei tutto nostro»
Spingo via la Granger e serro la mascella mentre chiudo le mani in due pugni.
M: «voi»
Dico con disprezzo.
M: «non siete altro che sciacquette, non vi fate problemi a giudicare chi non conoscente ma con lei non dovete osare!»
Ginny: «altrimenti?»
Non ha paura, non ancora. La sbatto contro il muro e, senza toccarla minimamente, mi avvicino al suo orecchio.
M: «altrimenti ve ne pentirete molto, ma molto amaramente posso assicurarvelo!»
Mentre mi allontano da lei, coglie l'occasione per baciarmi ma riesco a girare il volto di scatto e mi bacia la guancia... non so se sia peggio sulle labbra o sulla guancia. Mentre mi guarda con aria maliziosa, mordendosi il labbro inferiore, tiro un pugno al muro dietro di lei con una forza tale da incrinare la pietra. Il suo sguardo cambia in un secondo, ora è pieno di terrore. Mi accorgo che indossa il rossetto rosa shocking, che colore di merda, quindi provo a togliermelo con la mano ma senza successo perché non va via. Le lascio lì a tremare e vado nel bagno delle ragazze, quello dove c'è Mirtilla Malcontenta, per evitare che qualcuno possa vedere lo schifo che ho in faccia. Quando entro, noto che Mirtilla non c'è, quindi la chiamo.
Mirt: «Matteo Riddle, da quanto tempo»
M: «ho bisogno di una mano, ma non dirlo a nessuno»
Mirt: «ti vergogni a farti vedere con me?»
Chiede con voce squillante, sembra quasi uno squittio.
M: «non è questo il problema, nessuno deve venire a conoscenza di ciò che ti sto per chiedere»
Mirt: «non tenermi sulle spine»
Mi vola affianco e nota il rossetto sulla mia guancia.
Mirt: «e questo di chi è?»
M: «devo chiederti di dirmi come toglierlo, non è di chi vorrei che fosse»
Mirt: «non ho vissuto abbastanza per questo, ma conosco per certo una persona che potrebbe aiutarti»
Alzo le sopracciglia per invitarla a continuare.
Mirt: «T/n Aglaia Blossom, lei sa tutto sui trucchi, dal loro utilizzo alla loro rimozione, smalti, manicure e molte altre cose. Se non sbaglio l'ha studiato»
L'ha studiato? Anche questo?
Mirt: «per quanto ne so, non c'è una cosa che quella ragazza non conosca! Non si lascia sfuggire neanche un'informazione, importante o futile che sia. Gli adulti e i suoi coetanei l'hanno sempre ritenuta un genio, è capace di attribuire ogni informazione al giusto argomento, ha uno schema impossibile da decifrare in testa e non c'è domanda che la metta in difficoltà o che la spiazzi. Prevede ogni cosa nel minimo particolare e anche le decisioni più improvvise sono spesso meditate, nonostante ciò agisce spesso e volentieri senza ragionare e quasi sempre le cose vanno storte, per questo usa particolarmente il suo intuito e si affida al suo istinto per qualunque cosa»
M: «hai ragione, me ne ero già accorto ma il tuo resoconto è più dettagliato di quanto potessi immaginare. Ad ogni modo non è la persona giusta, lei non dovrà mai sapere che qualcuno mi ha baciato la guancia... potrebbe ucciderla, o peggio regredire la sua fiducia nei miei confronti. Non posso proprio permetterlo!»
Mirt: «tu lo sai che T/n è una tra le mie poche amiche, vero?»
M: «ma tu non glielo dirai... vero?»
Mirt: «se mi assicuri che quel bacio non è stato altro che un errore non voluto, potrei rifletterci»
M: «mi ha disgustato»
Le confermo.
Mirt: «puoi andare dalla sua migliore amica, lei saprà sicuramente dove tiene i suoi trucchi»
M: «d'accordo, proverò a chiedere a lei»
Mirtilla annuisce e se ne va, tornando a disperarsi nel suo cubicolo.
Esco dal bagno mentre mi sfrego la guancia con la mano che ho bagnato con dell'acqua, magari va via in questo modo. Comunque devo sbrigarmi a raggiungere la camera di Alice.
Piccolo problema: è una grifondoro.
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Infelicemente ancorata al passato.
RomanceUna, all'appetenza normale, ragazza sedicenne è in attesa del suo diciassettesimo compleanno, di modo che la traccia non la intralci più e poter sistemare dei conti in sospeso con il suo passato. Qualcosa, però, la fa allontanare dal suo obbiettivo...