Sono interdetta, nella mia mente si formano innumerevoli scenari di cosa sia accaduto ma sono uno meno probabile dell'altro.
D: «tranquilla, ora siete al sicuro»
Sono perplessa. Draco si alza dal letto, carezzando un ultima volta Afrodite, e si avvicina a me, mi stampa un bacio sulle labbra ed esce dalla mia stanza, trascinando via anche gli alti due. Rimango immobile, ancora più confusa di prima. Apro la bocca per dire qualcosa ma Alice mi precede.
A: «che cosa è appena successo?»
Non conoscendo la risposta a questa domanda rimango in silenzio, con la fronte corrucciata, la bocca aperta e gli occhi spalancati.
A: «ottima risposta, davvero!»
Dice con sarcasmo.
T/n: «hai scelto il film?»
Cambio argomento e lei intuisce che non conosco le risposte che vorrebbe sentire da me.
A: «sì, guardiamo Spideraman»
T/n: «ancora?! Basta!»
A: «allora sceglilo tu!»
T/n: «guardiamo un horror?»
Annuisce e io proseguo nel mettere il film al computer.
Dopo il film
A: «ok, devo ammetterlo: è stato terrorizzante ma bello al contempo»
Annuisco, confermando la sua versione.
T/n: «senti... per Pottah, non devi colpevolizzarti perché "non sei abbastanza". Pensala così: lui è il prescelto, può avere tutte quelle he vuole... ma non te! Sei più unica di prima, l'unica che avrebbe potuto avere e che si è asciato scappare. E fidati, tu da lui non ci torni più!»
A: «d'accordo»
T/n: «io lo so che sei una sottona apocalittica! Non dire "d'accordo" con così poca convinzione perché lo sai benissimo che non ti ci farò tornare MAI da lui!»
Annuisce, mettendosi a ridere.
T/n: «ed ora ascoltami. Tu DEVI sorridere, è l'unica cosa che devi necessariamente fare... anche se dentro stai male quando te lo ritrovi davanti sorridi, perché lui deve vedere che tu stai bene anche senza di lui! Questa è la migliore vendetta che tu possa mai avere. Dopo che lo vedi magari vieni da me e sfogati con me ma prima devi sorridere come se lui non fosse mi esistito»
A: «deve pentirsi di avermi lasciata andare!»
T/n: «questa è la determinazione che mi serve avere da te ora!»
A: «e la avrai!»
T/n: «non ne ho dubbi! Ora però devo cambiarmi per la lezione di volo, non vorrei fare tardi»
A: «d'accordo»
Prendo la divisa dall'armadio e mi cambio, mi faccio una coda molto alta e prendo la mia scopa, poi saluto Alice ed esco dalla mia camera, dirigendomi verso il campo di Quidditch.
M. Bumb: «bene, ora che siamo tutti possiamo iniziare. Voglio che facciate un amichevole di quidditch, siccome voglio vedere le vostre prestazioni e magari qualcuno d voi potrebbe diventare un membro della squadra di quidditch»
Alzo gli occhi al cielo. Il quidditch... che sport inutile! Nonostante io pensi questo sono piuttosto brava sulla scopa ma non credo di esserlo altrettanto in questo "sport". Comunque è uno sport violento e a me piace la violenza (in campo)... ad ogni modo non penso sia una cosa afferrata fare le selezioni per la squadra durante le ore di lezione. Sbuffo sonoramente.
D: «non ti piace questa lezione, Blossom?»
M. Bumb: «i membri della squadra non potranno partecipare attivamente alla lezione, in quanto sono già parte di suddetta squadra»
Draco alza gli occhi al cielo.
T/n: «neanche a te per quanto vedo»
D: «non far giocare i membri della squadra, che cosa ridicola!»
T/n: «questa lezione è ridicola!»
M. Bumb: «signorina Blossom, salga sulla scopa e vada nella posizione del cacciatore»
T/n: «se propio devo»
Sibilo irritata. Ma in effetti: qual è la posizione del cacciatore?!
D: «devi andare davanti al portiere, il tuo compito è segnare i punti e cercare di non farti travolgere e buttare giù dalla scopa»
Sospiro.
T/n: «bene, grazie delle informazioni Malfoy»
Monto sulla scopa e vado dove mi ha detto lui; non appena la professoressa lancia la palla, l'adrenalina mi pervade e lo spirito di competizione si fa sentire come quando gioco una partita a pallavolo. Scatto in avanti, avvicinandomi ai tre anelli. Un ragazzone grande quanto un armadio mi viene in contro ad una velocità maggiore rispetto alla mia, mi sembra intenzionato a buttarmi giù dalla scopa ma a pochi metri di distanza da me un bolide lo colpisce, facendolo cadere. Sinceramente? Godo! Mi lanciano la palla e la afferro, guardo dove si trova il portiere e lancio la palla nell'anello in basso a destra. In porta c'è una ragazza intenzionata a sistemarsi le unghie, perciò la palla entra nell'anello, facendomi segnare.
T/n: «è davvero così semplice?»
Nemmeno il tempo di dirlo che con la coda dell'occhio vedo un bolide avvicinarsi davvero velocemente a me, che sono ferma, quindi indietreggio e il bolide per un pelo non mi prende. Un altro po' e mi viene un infarto! La professoressa ci chiama, perciò volo a terra e mi avvicino al resto della classe.
M. Bumb: «molti di voi possiedono un ottimo controllo sulla scopa ma non le qualità necessari per far parte della squadra di quidditch, altri potrebbero facilmente ottenere un posto nella squadra se solo facessero le selezioni. Ad esempio, signorina Blossom, quel tiro era perfetto»
Oh no, no no no!
T/n: «ho segnato solo perché la ragazza che avrebbe dovuto pararla era distratta, quel tiro non era nulla di speciale»
M. Bumb: «crede di poter fare di meglio?»
T/n: «non ho assolutamente detto questo, inoltre non sono comunque interessata a far parte della squadra di quidditch»
M. Bumb: «oh, ma secondo me avresti buone possibilità di entrare»
T/n: «non è una delle mie priorità e comunque questo sport non mi piace»
Una ragazza si fa avanti.
X: «andiamo Blossom, basta dirlo che non sei capace e non vuoi fare brutte figure!»
Si mette a ridere, insieme a buona parte della classe.
X: «del resto, la scarsa autostima non è mica un crimine»
Ricomincia a ridere. Mi avvicino molto a lei.
T/n: «pensi che io abbia una scarsa autostima? E a causa di che cosa? Del mio corpo? Oppure delle mie capacità? Pensi che io mi sopravvaluti? Che io mi pavoneggi, atteggi a fare quella forte ma in realtà sono esile e debole? Credi che il lato che mostro di me sia solo una piccola parte della mia personalità?»
Fa un passo avanti, sfidandomi.
X: «penso che tu non sia nulla in confronto a quello che vuoi far credere di essere. Ti mostri stronza, autorevole, sempre pronta a rispondere alle provocazioni ma, in fondo, non sei altro che una delle cagne della scuola»
Sollevo le sopracciglia. Mi ha dato della puttana?!
T/n: «mi hai dato della puttana?!»
X: «sì!»
Faccio un passo avanti, sorridendo innaturalmente ma sento qualcuno prendermi e tenermi da un braccio.
D: «vieni via T/n»
X: «sì T/n, ascolta il tuo padroncino»
Continuo ad avanzare ma la presa di Draco mi impedisce di proseguire.
D: «T/n sei pericolosa, lo sai. Vieni via, non puoi reagire al primo insulto»
Continuo a fissarla, con un mezzo ghigno sul viso.
D: «T/n non abbassarti al suo livello»
X: «ascolta il tuo padrone, sta a cuccia»
Mi sforzo di apparire il più calma possibile, evitando di darle soddisfazioni, di darle potere su di me.
T/n: «le puttane almeno le vogliono tutti, a te non ti volevano nemmeno i tuoi genitori quando sei nata»
Detto questo le do le spalle ghignando, voltando i nuovamente verso la professoressa.
M. Bumb: «sarebbe un'ottima membro per la squadra di quidditch signorina Blossom, le sto offrendo un opportunità più unica che rara»
T/n: «senza offesa professoressa, ma non credo di essere tanto brava come dice; inoltre ho già ribadito di non essere Teresa tra a questo sport,, mi piace volare e vado bene nella sua materia, ma tutto qui»
M. Bumb: «come vuole lei, non posso costringerla a fare qualcosa che non vuole fare. La lezione di oggi è finita, potete andare»
La professoressa lascia il campo e io mi giro per tornare al castello, ma mi si para davanti un ragazzo piuttosto alto, impedendomi di percorrere il tragitto per tornare.
B: «ma come ti sei permessa di far piangere la mia ragazza?»
T/n: «Zabini, ti direi che è un piacere rivederti... ma mentirei»
B: «ti credi simpatica?! Bè, non lo sei!»
T/n: «stai facendo tutto tu»
B: «COME CAZZO TI SEI PERMESSA DI FAR PIANGERE LA MIA RAGAZZA?!»
T/n: «allora innanzitutto ti calmi, poi se "la tua ragazza" piange per la minima cosa che le viene detta non è di certo colpa mia! Ora levati dai piedi che ho da fare»
Alza un braccio per tirarmi uno schiaffo ma una mano li blocca il polso.
D: «non l'hai sentita per caso? Levati dai piedi!»
B: «non intrometterti, Malfoy. Non sono cose che ti riguardano»
Draco avanza verso di lui, spingendogli indietro il braccio.
D: «forse non hai capito, se centra lei mi riguardano eccome!»
Sollevo le sopracciglia, colpita da quelle parole. Dopo essermi riscossa prendo il braccio di Draco e lo tiro via, evitando una rissa. Una volta arrivati all'arco d'ingresso del castello lo lascio andare e mi giro verso di lui.
T/n: «perché sei intervenuto?»
D: «stava per tirarti uno schiaffo!»
Risponde innervosendosi di più.
T/n: «ok ma sta calmo, se non ti avessi trascinato via vi sareste presi a botte»
D: «tu non lo hai mai fatto vero?!»
Alzo gli occhi al cielo e inizio a camminare per andare nella sala comune, ma Draco mi prende per i fianchi e tira indietro, facendomi scontrare contro il muro gelido. Un brivido attraversa il mio coro per il contrasto tra la mia pelle e la parete. Mi mette una mano di lato alla testa e con l'altra stringe la presa sul mio fianco.
T/n: «che c'è?»
Mi osserva da sotto le folte ciglia con uno sguardo strano.
D: «sei così fottutamente sexy quando sei arrabbiata»
Sgrano gli occhi, colta alla sprovvista.
T/n: «sono come sempre»
D: «allora sei sempre così fottutamente sexy»
Sento le guance andarmi a fuoco per l'imbarazzo.
D: «lo sei anche quando arrossisci»
Mi porto le mani a coprirmi il viso per evitare che lui mi veda così, ma con la mano con cui prima si appoggiava al muro, sbarrandomi la strada, mi prende le mani e le porta in alto, sul muro. Spalanco le palpebre mentre lui avvicina il suo viso al mio.
T/n: «che vuoi fare?»
Che domanda stupida, T/n, complimenti!Le sue intenzioni sono chiare, quanto puoi essere idiota per fargli una domanda come quella?!
Si avvicina al mio orecchio e con voce roca mi sussurra
D: «oh, ci sono molte cose che vorrei fare»
Mi succhia il lobo dell'orecchio e mi immobilizzo, tipo statua di sale.
D: «ma nessuna di queste può essere fatta all'ingresso della scuola»
Continua a sussurrarmi. Si sposta dal mio orecchio e schianta le sue labbra contro le mie, senza nemmeno lasciarmi il tempo di riprendermi dalle sue parole. Ricambio il bacio e lui lo approfondisce, mi mette una mano nei capelli lasciando i miei polsi, quindi io faccio altrettanto, carezzandogli i capelli. Quando ci stacchiamo, entrambi a corto di fiato, sono senza parole.
D: «baci bene Blossom»
Arrossisco di nuovo e lui ghigna, fiero dell'effetto che mi fa. Ok basta, sono troppo orgoglio a per questo. Ribalto la situazione, facendo trovare lui con le spalle al muro, poi mi avvicino al suo orecchio.
T/n: «sei fiero dell'effetto che mi fai?»
Gli sussurro e lui annuisce. Gli soffio nell'orecchio il mio fiato caldo, poi gli carezzo lievemente e lentamente un braccio e sento che gli è venuta la pelle d'oca.
T/n: «sai...»
Continuo a sussurrargli.
T/n: «neanche tu riesci a resistermi»
Gli lecco il lobo dell'orecchio, poi cambio lato e gli metto una mano sul petto.
T/n: «non nego che piace l'effetto che io ti faccio...»
Gli succhio il lobo dell'orecchio, poi mi sposto sul suo collo e gli lascio un bacio umido; mi allontano da lui e inizio a camminare in direzione ella sala comune, lasciando lì il biondo ossigenato.
Draco's POV
Sono eccitato come non sono mai stato, quella ragazza mi farà perdere la testa.
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Infelicemente ancorata al passato.
RomanceUna, all'appetenza normale, ragazza sedicenne è in attesa del suo diciassettesimo compleanno, di modo che la traccia non la intralci più e poter sistemare dei conti in sospeso con il suo passato. Qualcosa, però, la fa allontanare dal suo obbiettivo...