18. Tassello

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Non devo ripensarci. Non pensarci, T/n. Non ci pensare!
Sto correndo ormai da un'ora e mezza ma non riesco a togliermi dalla mente Riddle e ciò che mi ha detto. Sto correndo per non pensare a nulla ma quella scena si ripete in loop nella mia mente, come un disco rotto. "Sfida accettata" ha detto. Che cosa intendeva? Non vorrà mica corteggiarmi o cose sdolcinate di questo genere… vero? Mi viene da vomitare solo a pensarlo. Che cos'ha in mente?
Torno al castello, confusa più che mai. Vado nella mia camera madida di sudore, se incontrassi qualcuno sarebbe piuttosto imbarazzante. Decido di riprendere a correre, almeno annullerò i rischi di incrociare qualcuno lungo la strada.
Finalmente sono arrivata! Ormai si è fatta sera, è tardi per la cena ma io ho fame. Prima però devo fare una doccia. Prendo la biancheria e mi dirigo in bagno, mi spoglio ed entro nella doccia. Dopo essermi lavata esco, con l'asciugamano attorno al corpo, dal bagno. Sobbalzo non appena entro in camera.
T/n: «mi hai fatto prendere 27 infarti!»
Dico con il cuore che batte ancora accelerato.
X: «che c'è? Non sei felice di rivedermi?»
T/n: «che cosa ci fai qui, Alessandro?»
Ale: «sono venuto per salutare e riabbracciare la mia sorellina, non è ovvio?»
Gli vado incontro e lo abbraccio, poi mi stacco e rientro nel bagno con il mio pigiama.
T/n: «dimmi il vero motivo per il quale sei qui, avanti»
Dico dal bagno.
Ale: «mi hanno trasferito in questa scuola»
T/n: «nel senso che ti hanno espulso dall'altra e ora sei qui, o nel senso che hai chiesto tu di essere trasferito?»
Ale: «non fa differenza»
Esco dal bagno e faccio spallucce.
T/n: «perché hai deciso di farti trasferire? Lì ci sono tutti i tuoi amici»
Ale: «cosa ti fa pensare che abbia chiesto di farmi trasferire? Potrei esser stato espulso!»
T/n: «questo significa che potrebbero esserci anche i tuoi amici, considerando che se sei stato espulso tu o hai cambiato volontariamente, i tuoi amici ti seguirebbero»
Ale: «giusto. Oggi la cena è stata posticipata per permettere a noi di essere smistati, perciò fai ancora in tempo»
Sorrido mentre prendo la bacchetta e mi asciugo i capelli. Mio fratello si avvicina a me e li annusa, come è solito fare quando li lavo.
Ale: «sei ancora molto veloce, più di quanto ricordassi»
T/n: «sì bè, mi sono allenata molto. Più che altro corro per scaricare la tensione o per sfogarmi»
Si sofferma a guardarmi in volto, sul taglietto provocato dal pugno della Granger.
Ale: «chi te lo ha fatto questo?»
T/n: «tranquillo, non è nulla. Glieli ho restituiti uno per uno»
Sorride.
Ale: «era una ragazza, spero»
T/n: «sì ma non me la cavo male anche con i ragazzi. Le mosse di arti marziali che mi hai insegnato servono ogni tanto, quando mi ricordo di usarle»
Sorrido e lui ricambia, poi metto la divisa per scendere a cena.
T/n: «tu ce l'hai la divisa?»
Scuote la testa in segno negativo.
T/n: «dobbiamo condividere la camera? Perché ho unito due letti per evere il mio matrimoniale. Prima condividevo la camera con una ragazza, poi l'ho cacciata»
Ale: «dormiresti insieme a me nel tuo letto?»
T/n: «no, ne farei arrivare uno matrimoniale per te, tanto la mia stanza è enorme!»
Ale: «ah ecco, ora si spiega tutto»
Usciamo dalla mia camera e lui mi passa un braccio sulle spalle, per evidenziare la differenza di altezza già piuttosto evidente.
Lo fulmino con un'occhiata e lui ride, ma non sposta il braccio. Percorriamo tutto il corridoio e quando arriviamo in sala grande tutti gli occhi sono puntati su di noi. Intravedo gli amici di Ale, che mi salutano con un cenno del capo. Io e mio fratello ci dividiamo e gli indico dove deve andare.
Mi siedo al tavolo della mia casa e aspetto che il preside faccia il suo discorso, in modo che poi compaia il cibo.
Dopo lo smistamento finalmente la tavola si imbandisce di cibo e metto qualche ala di pollo con le patate nel mio piatto e qualcuna in più in quello di mio fratello, che si sta avvicinando con un paio di suoi amici che, come lui, sono stati smistati in serpeverde.
Ale: «hai così tanta fame che ti sei presa due piatti perché in uno non entrava abbastanza cibo?»
Dice ironicamente, mettendosi a ridere.
Gli indico di sedersi accanto a me, mentre i suoi amici ci si siedono di fronte.
T/n: «allora, anche se mi ha infastidito il tuo commento, ti ho messo da parte le ali di pollo prima che finissero»
Mi sorride e mi abbraccia, poi gli passo il piatto e iniziamo a mangiare. Quando finiamo di mangiare torniamo in sala comune, gli dico la parole d'ordine e ci sediamo sui divanetti.
Mentre stiamo chiacchierando ci si avvicinano Riddle, Malfoy, Zabini, Parkinson e le Greengrass.
As: «smammate novellini, questi posti sono i nostri»
Inarco le sopracciglia e inizio a controllare i divani con attenzione e finto interesse.
Daphne: «che cosa stai cercando?»
T/n: «ho due opzioni, ti lascio la scelta. O, il mio interesse verso ciò che avete detto, o il vostro nome scritto sui divani. Nessuno dei due c'è però, che sfortuna»
Pansy: «andatevene, non stiamo scherzando»
Dice mettendosi a tu per tu con me, venendomi di fronte con aria di sfida. Accetto la sfida e la guardo con un ghigno divertito.
T/n: «che cosa avreste intenzione di fare altrimenti? Mandarci via a calci? Buona fortuna!»
Continuo a sorriderle mostrando il mio ghigno, per nulla intimidita dal suo fare scontroso.
D: «Blossom, di' ai tuoi amici di andare via perché altrimenti saremo costretti a mandarli via noi»
T/n: «ce l'hai con me?»
D: «e con chi sennò?!»
Dice scocciato.
Mio fratello e i suoi amici si alzano in piedi.
T/n: «senti, per oggi sono stata abbastanza aggressiva, risolviamo la faccenda pacificamente»
Mi giro verso Ale.
T/n: «siediti, non c'è bisogno di intervenire»
Ale: «mi sono alzato per andare via, non per intervenire. Te la cavi magnificamente anche da sola, tesoro»
T/n: «ancora peggio. Siedi!»
Fa cenno agli altri di sedersi di nuovo.
B: «andatevene!»
Dice perdendo la pazienza e alzando il tono di voce. Mi viene di fronte, scanzando con una spallata Parkinson, che cade per terra.
T/n: «chiedile scusa e aiutala ad alzarsi»
Dico guardando lei, poi alzando lo sguardo su di lui.
B: «no»
Faccio un respiro profondo e mi accovaccio per aiutare la ragazza, che accetta la mia mano e si alza ringraziandomi.
T/n: «sai, non dovresti trattare in questo modo le ragazze»
B: «ci faccio quello che voglio con le ragazze, sono solo oggetti per il mio piacere personale»
Ha toccato il fondo.
T/n: «ripetilo»
Lo ripete. Sto per sferrargli un pugno quando qualcuno mi tira indietro. Non è mio fratello, riconoscerei le sue braccia. È un suo amico.
T/n: «lasciami»
Gli urlo contro. Lui mi chiede di calmarmi ma per me non è un'opzione. Dopo tutto ciò che ho passato, sentirmi dire quelle parole ha acceso in me una sorta di bomba che neanche sapevo di avere.
Faccio resistenza e gli intimo di lasciarmi così aggressivamente che alla fine demorde e fa come dico.
Zabini si gode la scena, sicuro che non mi avrebbero lasciata andare, quando però lo fanno si fa palpabile la tensione e la paura che riserva nei miei confronti. Mi avvicino pericolosamente a lui, che indietreggia.
T/n: «che c'è? Hai paura di me?!»
Riddle mi si avvicina.
M: «hai gli occhi neri, calmati per favore»
Ho gli occhi neri? Dio, perché non riesco a rimanere concentrata?! Mio fratello li avrà notati? Mi concentro e guardo Riddle, in cerca di una conferma.
M: «ora sono tornati normali»
Si allontana, facendo un ghigno soddisfatto.
Mi avvicino di nuovo a Zabini, che nel frattempo è rimasto immobile davanti a me.
Gli porgo la mano, con un finto sorriso, come se volessi patteggiare una tregua fra noi due. La stringe ma io lo sbatto a terra, come ho fatto con l'altro ragazzo prima. Gli tiro il braccio indietro.
Ale: «T/n lascialo andare, te lo chiedo per favore. Non risolverai niente, non cambierai la sua visione delle ragazze»
B: «il tuo ragazzo ha ragione»
Tiro indietro il suo braccio, mentre Ale scoppia a ridere insieme ai suoi amici.
Ale: «noi non stiamo insieme, lei è mia sorella»
Zabini impreca contro di me, per il braccio che sto per spezzargli.
M: «ti sei già cacciata nei guai per la Granger, il ragazzo a cui hai rotto il polso questo pomeriggio e quello che hai quasi soffocato nello stesso lasso di tempo. Se gli fratturassi il braccio probabilmente verresti sospesa o espulsa»
Ragiono un attimo.
Ale: «quante persone hai preso a pugni oggi?»
T/n: «non mi ricordo»
Mio fratello sbuffa. Faccio un respiro profondo, poi tiro indietro un po' il braccio per sentire Zabini implorarmi di lasciarlo andare e lui lo fa. Mi alzo e lo lascio andare, poi mi avvicino a mio fratello e mi siedo accanto a lui, stendendo le gambe sulle sue.
T/n: «se lo vuoi sapere, ho picchiato la ragazza perché mi stava insultando e i due ragazzi perché volevano mettermi le mani addosso»
Serra la mascella.
Ale: «ora ci sono io, non importa se verrò espulso da un'altra scuola»
T/n: «allora sei stato espulso!»
Ale: «sì, perché ho preso a pugni uno che poi ha fatto la spia»
Rido alla sua affermazione.
T/n: «mi voglio iscrivere in palestra comunque»
Ale: «perché?»
T/n: «perché mi piace»
Faccio spallucce.
Ale: «allora vengo anch'io, ti faccio da spotter»
T/n: «non voglio che mio fratello mi spotti!»
Ale: «perché? Chi vorresti che ti spottasse?»
Faccio di nuovo spallucce.
T/n: «non tu, tu puoi essere il mio gym bro»
Ale: «è un inizio»
Gli sorrido e lui ricambia.
M: «posso parlarti in privato, Blossom?»
Ale: «no»
M: «non ce l'avevo con te»
Ale: «lo so»
Mio fratello posa le braccia muscolose sulle mie gambe, in modo da impedirmi di alzarmi.
T/n: «che c'è?»
M: «non mi va di parlarne davanti a tutti»
D: «che c'è Mattheo? Ti vergogni?»
T/n: «se non chiudi quella fogna ti do io un motivo per parlare!»
D: «parlare di cosa? Di come ti-»
Mi alzo e con un paio di falcate lo raggiungo con la bacchetta puntata sul suo collo.
Sento la rabbia prendere il possesso del mio corpo. Inizio a pronunciare incantesimi a raffica, agitando la bacchetta con una velocità di cui non mi credevo capace. Dopo poco vedo che Malfoy giace a terra, quindi rimuovo dai suoi ricordi ciò che sa di me.
Dopo aver finito me ne vado in camera e sbatto la porta. Un peso in meno. Nessun'altro deve sapere la verità sul mio passato! Mi stendo nel mio letto e mi addormento in un batter d'occhio.

Infelicemente ancorata al passato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora