D: «dai, non ti farò fare brutta figura con i tuoi genitori»
T/n: «non lo metto in dubbio»
D: «e allora qual è il problema?»
T/n: «ieri gli ho spedito la testa di Davis come "regalo", quindi saranno senza dubbio furiosi o sconvolti... o entrambe le cose. Tu non conosci i miei genitori»
D: «gli hai spedito la sua testa?»
T/n: «già...»
D: «quindi non stavi scherzando ieri»
T/n: «no Malfoy, non stavo scherzando»
D: «cosa ti frena?»
T/n: «se mi hanno chiamata c'è un motivo, non è solo per sbraitarmi contro. Vorranno di sicuro promettermi in sposa a qualche altro maniaco»
D: «non lo permetterò!»
T/n: «non è che tu possa fare granché ma... indossa uno smoking nero, hanno la fissa per quel colore»
D: «d'accordo»
T/n: «poi torna qui, mi hanno mandato una passaporta»
D: «ai suoi ordini»
Fa il saluto militare, poi esce dalla mia camera. Ma cosa sto facendo? Bene, poco importa ormai.
Mi siedo sul letto nell'attesa che Malfoy torni. Il rumore di qualcosa che sbatte contro la finestra mi porta ad alzare lo sguardo su di essa: il mio gufo picchietta col becco sul vetro. La lascio entrare.
T/n: «Gea, ciao»
Sento la porta aprirsi alle miei spalle, così mi giro con Gea sul braccio.
D: «hai un gufo?»
T/n: «sì ma ho scelto di portare Afrodite ad Hogwarts»
Sentendosi chiamata in causa la mia gatta si avvicina, iniziando a fare le fusa contro le mie gambe.
T/n: «ei bellissima»
Mi accovaccio e la accarezzo un po', poi lei salta sul mio letto e si mette comoda.
T/n: «non pensare che adesso perché c'è qualcun'altro nella mia stanza tu possa stare sul mio letto eh! Scendi!»
Miagola contrariata, così la prendo in braccio e la porto nella sua cuccia.
T/n: «hai la cuccia di una dea e ti stendi sul mio letto, ma io lo so guarda»
D: «vogliamo andare?»
T/n: «se dobbiamo proprio...»
Prendo il sacchetto legato alla zampina di Gea, lo apro e ci trovo un anello. Prima di toccarlo mi giro verso Malfoy.
T/n: «aggrappati al mio braccio»
Fa come gli dico e io prendo l'anello tra le mani. In pochi secondi ci ritroviamo a casa mia, con i miei genitori davanti.
T(Trivious, il padre di T/n): «ben tornata a casa piccola mia»
Ba(Barbara, la madre di T/n): «è un piacere rivederti figliola»
T/n: «avete finito con la scenata?»
Rispondo con freddezza.
T: «non sei felice di rivedere i tuoi genitori dopo tanto tempo?»
T/n: «oh ma certo, come no! Avete gradito il pensierino che vi ho spedito per posta ieri?»
Dico con sarcasmo.
Ba: «non possiamo dire di esserne stati sorpresi»
T/n: «che peccato»
T: «non ci presenti il tuo amico?»
Mi giro verso Malfoy.
T/n: «Trivious, Barbara, lui è Draco Lucius Malfoy»
D: «piacere»
T&Ba: «piacere nostro caro»
T/n: «perché mi avete chiamata?»
T: «vai dritta al punto eh»
T/n: «come sempre, ho imparato da te purtroppo»
T: «bè, come darti torto»
Ba: «non abbiamo gradito il tuo "regalo". Grazie al cielo sei bella e hai una fila di ragazzi che ti fanno la corte»
T/n: «mi avete promessa in sposa... non è così?!»
T: «abbiamo pensato che prima ti avrebbe fatto piacere conoscerlo»
Li guardo disgustata. Sento Draco stringere la presa sul mio braccio.
T/n: «bè?!»
T: «Mattheo vieni qui»
Mattheo... non sarà mica...
D: «Mattheo? Cognome?»
Ba: «Riddle!»
T/n: «DIO MIO MA CHE CAZZO!»
T: «regola il tono e correggi il linguaggio signorina!»
T/n: «mi sono rotta le palle! QUESTA È LA MIA VITA E NE FACCIO QUELLO CHE MI PARE! NON SPOSERÒ RIDDLE!»
M: «T/n Blossom, che piacere rivederti»
T/n: «non posso dire altrettanto!»
D: «Mattheo? MATTHEO?!»
M: «Draco? Cosa ci fai tu qui?!»
D: «non ci posso credere!»
T/n: «ZITTI! DOMANI È IL MIO DICIASSETTESIMO COMPLEANNO E FINALMENTE SARÒ MAGGIORENNE E POTRÒ DECIDERE DA SOLA!»
T: «non fin quando vivrai in questa casa!»
T/n: «MA COSA VE NE FATE DI ALTRI SOLDI? EH?! NON VI BASTA RICAVARLI DAGLI AFFARI?!»
Gli sbraito contro. Arrabbiarmi tanto non mi fa bene per nulla e lo so.
Ba: «calmati adesso, rischi di stare male altrimenti»
Ma ormai la mia pazienza è giunta al termine.
D: «T/n hai gli occhi neri, forse è meglio se andiamo via»
Annuisco.
T: «ti abbiamo chiamata per sapere la tua opinione, a quanto pare sei contraria quindi lo accettiamo»
Dicono sul serio?
T/n: «non prendetemi in giro»
Ba: «siamo seri, abbiamo deciso che il tuo regalo di compleanno sarebbe stato la scelta libera di frequentare e sposare il ragazzo che ti avremmo proposto, oppure di non farlo. Hai deciso di non frequentarlo perciò rispetteremo la tua scelta»
Questa risposta mi sorprende alquanto.
M: «menomale»
Lo guardo stupita, sta forse insinuando qualcosa?!
M: «non perché tu non sia bella eh, ma non mi voglio sposare con qualcuno per volere di mio padre»
Inarco le sopracciglia, mi sento insultata. Mi giro verso Draco e, attraverso la passaporta, torniamo ad Hogwarts.
T/n: «MA COME SI PERMETTE QUEL PRESUNTUOSO, LURIDO ARROGANTE?! NON HA LA MINIMA IDEA DI CHI SONO IO!»
D: «non era quello che volevi?»
T/n: «oh sì, assolutamente»
D: «allora qual è il problema?»
T/n: «lascia stare, sono felice di essermene liberata, una volta e per tutte!»
D: «di Mattheo o dei tuoi genitori?»
T/n: «entrambi»
D: «spiegati meglio»
T/n: «sono mesi che i miei genitori minacciamo di promettermi in sposa a Riddle e… sì insomma, speravo vivamente che non lo avrebbero fatto»
D: «oh, ok»
Mi siedo sul letto e Afrodite corre da me, balzandomi sulle gambe.
T/m: «ti sono mancata?»
Si accoccola su di me.
T/n: «lo prenderò come un si»
Draco si siede accanto a me e guarda Afrodite.
D: «come mai gli hai dato questo nome?»
T/n: «ho sempre avuto una passione per la mitologia greca e Afrodite è la dea della bellezza. Non ti sembra la gatta più bella di tutte, lei?»
D: «è orgogliosa come te, vero?»
T/n: «chi si somiglia si piglia»
D: «allora non credo di avere altra scelta se non quella di concordare con la tua affermazione»
Rido mentre accarezzo la mia gatta. Afrodite si stanca ben presto del troppo affetto e inizia a muovere la coda, segno che è infastidita.
T/n: «hai fame?»
Miagola in segno di approvazione. Mi alzo e prendo i croccantini, insieme alla sua ciotola, poi la riempio e prendo quella dell'acqua, vado a riempirla in bagno e quando torno vedo che lei si è arrampicata su uno degli scaffali dove tengo i miei amati libri.
T/n: «no! Scendi subito di lì!»
Dico con voce autoritaria, così lei scende e inizia a mangiare, poso la ciotola con l'acqua accanto a lei.
T/n: «ora va'»
Dico girandomi verso Draco.
D: «io? Perché?»
T/n: «perché sì, punto»
D: «ma sei bipolare?!»
T/n: «no, lunatica. E poi se c'è un bipolare quello qui sei tu! Ora va' via»
D: «io sarei bipolare?!»
T/n: «oh sì!»
D: «io non direi»
T/n: «stai solo cercando un modo per restare ancora qui, ammettilo. Non puoi imbrogliarmi, ci sono passata fin troppe volte. Vattene»
Malfoy alza gli occhi al cielo.
D: «non mi accompagni alla porta?»
T/n: «è letteralmente di fronte a te!»
D: «è buona educazione accompagnare un ospite alla porta, quando se ne va»
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, mentre mi dirigo verso la porta. Abbasso la maniglia ma lui blocca la porta con una mano.
T/n: «cosa stai facendo?»
Non mi risponde e io mi giro per guardarlo negli occhi ma non appena lo faccio mi trovo la sua faccia a un centimetro di distanza dalla mia.
T/n: «come faccio ad aprire la porta se non ti levi?!»
Continua a non rispondere. Siamo tanto vicini che riesco a sentire il suo battito accelerato, tanto da respirare la sua stessa aria.
Stranamente sono calma. Dico stranamente perché lo spazio tra di noi è veramente minimo.
T/n: «devi spostarti»
D: «avanti, non vuoi che io lo faccia»
T/n: «sì invece»
D: «se lo avessi voluto a quest'ora mi avresti spinto via»
Non penserò che ha ragione perché non ce l'ha… e probabilmente mi sta anche leggendo la mente.
T/n: «perché? Che ore sono?»
D: «non scherzare con me, T/n»
Assottiglio gli occhi, riducendoli in due fessure.
T/n: «altrimenti?! Che farai?»
Non risponde, continua a fissarmi dritto negli occhi.
T/n: «i miei occhi ti attraggono così tanto, Draco?»
Dico il suo nome per provocarlo.
D: «non immagini quanto»
Sussurra, avvicinando di poco il suo viso al mio. Indietreggio ma, mio malgrado, dietro di me c'è la porta ovviamente.
D: «ti eri dimenticata di essere spalle al muro?»
Mi domanda, con tono provocatorio.
T/n: «altrimenti non avrei indietreggiato, tu che dici?!»
D: «continui a giocare… ma questo non è affatto un gioco»
Non rispondo, lo guardo soltanto.
D: «non guardarmi così, peggiori la situazione»
T/n: «1 guardarti come? 2 a quale "situazione" ti riferisci?»
D: «sai come»
Inarco un sopracciglio.
T/n: «no, non lo so»
Sinceramente? Mi sono stancata. Voglio sapere se mi vuole solo usare oppure no, ma non ho modo di saperlo. Violare la sua mente è una forzatura e non ho intenzione di farlo, anche se lui non si fa scrupoli.
T/n: «allontanati»
Sussurro.
D: «dillo con più convinzione, altrimenti non sei credibile»
Mi provoca lui di rimando.
Non rispondo. Lui abbassa lo sguardo sulle mie labbra, poi mi guarda intensamente negli occhi.
D: «perché la fai tanto difficile?»
Continuo a non rispondere. Il mio cuore inizia a battere più forte.
D: «sento il tuo battito»
Dice con un mezzo sorriso sul volto.
T/n: «e io il tuo»
Dico rimanendo seria, impassibile.
D: «ma io ho già messo le cose in chiaro, tu menti a te stessa»
T/n: «su che cosa mentirei a me stessa? Sentiamo»
D: «io ti piaccio, T/n. Ma non riesci ad ammetterlo, né a me, né a te, né ad altri»
T/n: «no»
D: «allora perché il tuoi battiti sono così accelerati?»
T/n: «solo perché il mio cuore sta battendo più forte non significa che tu possa ipoteticamente piacermi»
Come risposta si avvicina di più.
T/n: «smettila di avvicinarti»
Dico in un sussurro.
D: «te l'ho già detto, se non lo dici con più convinzione non ci credo»
T/n: «smetti di avvicinarti»
Dico, sempre sussurrando, ma con un po' più di convinzione.
D: «brava, ma non ti ascolterò ugualmente»
Ora è davvero vicinissimo, il suo corpo è premuto contro il mio e mi sovrasta.
Draco si piega alla mia altezza, poi si avvicina ulteriormente.
Qualcuno bussa alla porta, facendomi sobbalzare.
A: «T/n apri, sono io»
T/n: «merda. Devi nasconderti, lei non deve vederti!»
Sussurro. Lo spingo sotto al letto, che ha le coperte lunghe sui lati, in modo tale che il pavimento sotto non si veda.
T/n: «non fare nessunissimo rumore!»
Vado ad aprire la porta, così Alice mi si butta sopra, in un abbraccio imprevisto e finiamo entrambe per terra. Mugolo per dolore dell'impatto improvviso.
T/n: «tu non stai bene!»
A: «ora te ne sei accorta?!»
T/n: «ovviamente no, PSICOPATICA!»
A: «EI! NON SONO IO CHE HO UCCISO IL MIO EX!»
T/n: «si è ucciso da solo, pensando che fossi una debole e sottovalutandomi. Sai quanto odio le persone che sottovalutano il mio potere!»
A: «sei stata grande!»
T/n: «si vabbè, come sempre. Ora dimmi, perché sei venuta qui?»
A: «stamattina ti ho cercata ovunque ma non ti ho trovata, dov'eri?»
T/n: «a casa, i miei genitori mi hanno convocata per promettermi in sposa a Riddle. A RIDDLE! TI RENDI CONTO?!»
A: «PATETICI!»
T/n: «come sempre!»
A: «devi raccontarmi qualcosa?»
T/n: «a proposito di cosa?»
Faccio la vaga.
A: «io non lo so, dimmelo tu»
T/n: «non credo»
A: «T/n, Malfoy non si vede in giro da tutto il giorno e… d'altro canto nemmeno tu. Non è che stavate insieme?»
T/n: «pff, ma stai scherzando?!»
Inarca un sopracciglio.
T/n: «non stavamo insieme. Sarà andato a farsi delle tipe, non so»
A: «perché avrebbe dovuto se ti ha detto che gli piaci?»
T/n: «per distrarsi(?) Che ne so io! Pensare a me tutto il giorno deve essere estenuante»
Scoppio a ridere per la cavolata che ho appena detto.
A: «seh, vabbè. Andiamo va»
T/n: «dove?»
A: «è una sorpresa»
T/n: «se ci dobbiamo vedere con i tuoi "amici" Grifondoro no, non ci vengo. Soprattutto dopo l'ultima volta!»
A: «ma dai! Non posso fare nulla che tu già sai di cosa si tratta!»
T/n: «ti conosco»
A: «volevo anche farti conoscere Luna Lovegood, è davvero simpatica. È una corvonero»
T/n: «io conosco Luna, è la mia amica di corvonero di cui ti ho parlato quando mi hai detto che non ho amici oltre a te»
A: «oh, vabbè. Dai per favore stiamo un po' assieme! Vieni nella sala comune Grifondoro, ci sarà anche Luna oltre ai miei amici grifondoro»
T/n: «non sopporto Hermione e lo sai!»
A: «solo perché non la conosci!»
T/n: «…non lo so»
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Infelicemente ancorata al passato.
Roman d'amourUna, all'appetenza normale, ragazza sedicenne è in attesa del suo diciassettesimo compleanno, di modo che la traccia non la intralci più e poter sistemare dei conti in sospeso con il suo passato. Qualcosa, però, la fa allontanare dal suo obbiettivo...