Mi avvicino al suo orecchio.
T/n:«per tua fortuna o sfortuna non sono entrata in questa stanza con l'intento di farti del male ma se non cancellerai quel video tornerò, puoi starne certa»
In sei anni ho fatto si che molti studenti qui mi temano, non mi farò rovinare tutto da una bambina rancorosa, non se ne pala affatto! Per quanto mi riguarda può anche crepare per il rancore che prova verso di me.
T/n: «eliminalo ora, voglio vederti mentre lo fai!»
Granger prende il telefono e, tremando ancora, cancella il video da tutti i social.
T/n: «eliminalo anche dalla galleria e dalle ultime cose eliminate»
Annuisce. Guardo ogni sua mossa mentre fa, passaggio per passaggio, tutto ciò che le impongo.
T/n: «e non fare mai più una cosa del genere, altrimenti non sarò così gentile con te!»
Annuisce, ormai terrorizzata da ciò che potrei farle.
T/n: «buona serata»
Dico rivolgendomi alla professoressa.
T/n: «spero che non lascerà che una cosa del genere succeda ancora, professoressa»
Prof.sa: «mi spiace»
Annuisco girandomi, mi avvicino ad Alice e le faccio "pat pat" sulla testa, poi esco e vado di nuovo nella sala comune serpeverde. Entro e di nuovo tutti nella sala si girano nella mia direzione. Mi si avvicina un gruppetto di ragazzi, con un ghigno e un'espressione spavalda sul volto. Iniziano ad avvicinarsi decisamente troppo, molto più di quanto io abbia mai concesso loro di fare.
X: «non sei più tanto spaventosa, sai?»
Inarco un sopracciglio, guardandolo negli occhi con un atteggiamento di sfida.
x: «non hai alzato un dito contro la Granger e dovresti far del male a noi?!»
Si mette a ridere assieme agli altri tre (in tutto sono cinque). Continuo ad osservarli senza reagire minimamente. Mi sento osservata e forse so anche da chi.
Sinceramente? Non mi importa un bel niente dei cinque idioti che ho davanti, quindi mi giro e faccio un passo avanti ma uno di loro di prende il braccio.
T/n: «non.toccarmi!»
Strattono via il braccio con violenza.
X: «altrimenti? Ti metti a piangere?»
Fa la vocina e, insieme agli altri, si mette a ridere.
T/n: «non mi sfidare, non perdo mai»
x: «sì certo, fai pena!»
Assottiglio gli occhi, diventerò aggressiva a breve. Uno di loro avanza nella mia direzione, fino ad essermi praticamente attaccato al viso.
Y: «non pensarci troppo, se ti lasci andare sarà divertente»
Mi mette le mani addosso, sui fianchi per la precisione. Sbotto. Gli tiro una testata sul naso, lui perde l'equilibrio e indietreggia. Lo raggiungo e gli tiro un calcio nello stomaco che lo fa cadere a terra, poi uno nelle gengive. Mi allontano da lui e mi avvicino all'altro.
T/n: «non ti faccio paura?»
X: «no»
T/n: «dillo con più sicurezza, altrimenti non sei credibile!»
Mi avvicino e inizio a baciarlo, poi gli conficco le unghie nel petto, coperto solo da una canottiera bianca. Mi stacco e gli tiro un pugno in faccia, lui cade a terra mugolando per il dolore.
T/n: «ti faccio pena eh?!»
x: «no no»
T/n: «tira fuori le palle, se ce le hai!»
x: «insignificante ragazzina te la farò pagare!»
Si avvicina e mi sferra un pugno, che però schivo indietreggiando. Continua a menare colpi e io continuo a schivarli, poi mi scoccio e gli mollo un pugno sullo zigomo.
T/n: «oh, scusa tanto. Non volevo»
Dico con un sarcasmo pungente. Viene verso di me caricando troppo la corsa, non mi muovo fino ad un istante prima che lui mi tocchi: sguiscio di lato e lui finisce dritto contro il muro, provocando un rumore abbastanza forte.
T/n: «vi faccio ancora ridere?»
Gli altri due negano, scuotendo il capo.
T/n: «non avete nemmeno il coraggio di parlare?!»
Continuano a fissarmi senza aprire bocca. Io alzo gli occhi al cielo e mi giro nuovamente, inizio a camminare verso i divani ma sento lo spostamento d'aria arrivare quasi al mio fianco. Mi sposto di lato gusto in tempo, uno dei due ragazzi che poco prima ho ammutolito ora giace sul suolo. Gli vado incontro e gli schiaccio la testa contro il pavimento, sotto la mia scarpa destra.
T/n: «NON TI HANNO INSEGNATO CHE NON SI COLPISCE CHI È DI SPALLE?!»
Gli urlo contro. Continuo a spingere il piede con forza verso il basso, mentre lui piagnucola.
T/n: «con i tuoi amici sono stata anche clemente ma non sopporto proprio quelli che attaccano alle spalle!»
Continuo ad aumentare la forza.
T/n: «chissà come mai sono finita già in due risse, incredibile! Pretendo solo il dovuto rispetto»
Per quanto io voglia farlo, non riesco a smettere di aumentare la forza.
T/n: «sai, a volte non riesco proprio a dosare la forza»
Faccio una risata isterica, continuando imperterrita a comprimere la sua testa contro il pavimento. Qualcuno mi prende un polso, tirandomi via di lì. Non mi giro, credo di sapere chi è. Sento il calore del camino invadermi la schiena, mentre mi fa sedere su un divano.
D: «devi imparare a riconoscere quando è il caso di fermarsi, T/n»
Alzo gli occhi sul camino, senza guardare Draco in faccia.
T/n: «sapevo di dovermi fermare»
D: «ma non riuscivi a farlo»
Annuisco, senza spostare gli occhi dal fuoco.
D: «guardami T/n, guardami negli occhi»
Ma non faccio come mi dice, anzi continuo a fissare il fuoco, con più intensità rispetto a poco prima.
Mi prende il mento con due dita e lo solleva, portandomi a guardarlo effettivamente negli occhi. Intuisco che i miei occhi siano grigi quando l'espressione sul suo volto cambia.
D: «perché sei triste?»
Scuoto il capo per fargli capire che non voglio dirlo.
D: «tranquilla, non devi per forza se non vuoi»
T/n: «non lo so nemmeno io»
D: «oh, ok»
T/n: «perché ti interessa?»
D: «perché voglio che tu stia bene»
T/n: «perché? Cos'è cambiato dall'anno scorso?»
D: «nulla, mi piacevi anche l'anno scorso»
T/n: «allora perché l'anno scorso mi prendevi in giro?»
D: «per avere un posto nella tua memoria ma poi ho capito che non te importava nulla»
T/n: «quindi hai cambiato strategia»
D: «già»
Non mi convince, non so perché ma non mi convince.
Si avvicina molto a me, poi mi abbraccia... nessun ragazzo mi aveva mai abbracciata prima d'ora...interrompiamo l'abbraccio.
D: «i tuoi occhi almeno hanno cambiato colore»
Inarco le sopracciglia, come per dire "ah sì?".
D: «sono rossi»
Sgrano gli occhi. ROSSI?! COM'È POSSIBILE? Prendo il telefono e mi guardo con la telecamera, i miei occhi sono effettivamente rossi ma... io non sono innamorata di Draco, vero?
T/n: «devo andare»
D: «perché? Centra con i tuoi occhi?»
Non gli rispondo e corro in camera, una volta dentro chiudo la porta. Non è possibile! Mando un messaggio ad Alice.
Io: "Alice vieni subito qui, è successa una cosa!!!"
Lei: "bella o brutta?"
Io: "brutta, orrenda, orribile!"
Lei: "sto arrivando"
Chiudo la chat. Mi avvicino al letto e mi ci siedo ma qualcuno bussa alla porta.
T/n: «chi è?»
D: «sono Draco, per favore mi puoi aprire?»
È Draco, ora cosa gli dico?!
T/n: «no... sono nuda»
Sono nuda?! Ma che razza di scusa dovrebbe essere "sono nuda"?!
D: «allora entro subito»
Fa un incantesimo alla porta e la apre, quindi io corro in bagno e chiudo a chiave la porta.
D: «T/n?»
T/n: «ti ho detto che sono nuda e di rimanere fuori!»
D: «se mi dici che sei nuda mi invogli solo di più ad entrare!»
Sento i suoi passi avvicinarsi alla porta del bagno.
T/n: «Draco Lucius Malfoy non ti permettere ad aprire la porta!»
D: «sai che mi piacciono le sfide»
Apre la porta ma io tengo la maniglia, cercando di evitare che la abbassi e la apra definitivamente.
D: «avanti T/n lasciami entrare»
T/n: «non se ne parla proprio!»
D: «sai che sono più forte di te»
T/n: «già... ma non ti lascerò entrare»
A: «T/n? Perché ho lasciato la porta aper-»
Si blocca vedendo Draco credo.
A: «e tu cosa diavolo ci fai qui?!»
D: «devo parlare con T/n»
A: «T/n sei nel bagno?»
T/n: «sì»
A: «bene, ora tu te ne vai»
D: «ho detto che devo parlare con T/n!»
A: «T/n puoi uscire dal bagno così ti dice quello che ti deve dire e poi s ne va?»
T/n: «può parlare anche da lì, sento»
A: «T/n esci»
Sospiro, poi lascio la maniglia ed esco, con gli occhi chiusi.
D: «mi spieghi perché sei andata via?»
Muovo il capo, in segno di negazione.
D: «perché non vuoi dirmelo? Ho detto qualcosa che non avrei dovuto dire?»
T/n: «no Draco, tu non centri»
D: «è perché ti ho detto che avevi gli occhi rossi?»
A: «ROSSI?! Ok Malfoy, è ora che tu vada!»
D: «cosa significa se hai gli occhi rossi?»
Faccio un respiro profondo, poi apro gli occhi.
A: «vuoi dirglielo?»
T/n: «non lo so...»
Temo ancora che sia solo per una scommessa.
T/n: «ve bene, te lo dico, tanto più di quanto io abbia già sofferto non credo sia possibile... gli occhi rossi simboleggiano l'amore»
Draco sgrana gli occhi.
D: «quindi ti piaccio?»
Annuisco.
D: «sapevo che sarebbe successo, grazie mille Blossom»
T/n: «quanto avete scommesso?»
D: «150 galeoni»
T/n: «bene, ora puoi andare»
Dico freddamente.
A: «non vorrai mica...?»
T/n: «no, voglio provare ogni singola emozione perché altrimenti non imparerò mai che non devo fidarmi d nessuno, che le persone fanno schifo... voglio soffrire»
Vado verso lo specchio intero e mi guardo, i miei occhi sono grigi...
T/n: «ora andate via»
Ad Alice scende una lacrima, mentre scuote il capo; Malfoy invece esce dalla mia stanza e basta.
A: «non voglio lasciarti sola...»
T/n: «sai che la solitudine è tutto ciò che mi serve»
A: «ma so che hai anche bisogno di me»
T/n: «sì, ma quando mi sarò ripesa»
Alice esce, di malavoglia, dalla mia stanza; io chiudo la porta. Mi trasformo in un gatto dal manto marrone.Esco dalla stanza e mi dirigo verso la Torre d'Astronomia, una volta in cima mi siedo e guardo il cielo stellato. Sento dei passi avvicinarsi ma non mi muovo, agli animali è permesso andare in giro di notte. Inoltre nessuno, oltre Silente e Alice, sa che sono un animagus. Mi giro per vedere chi sia e mi stupisco molto quando vedo Riddle, Malfoy e Zabini avvicinarsi alla ringhiera; loro ovviamente non possono riconoscermi e di certo non mi farò avvicinare. Li fisso e loro si accorgono di me.
M: «che cosa ci fa un gatto quassù?!»
B: «agli animai è permesso di vagare per il castello di notte»
M: «e da quando?»
D: «da sempre, Mattheo»
Riddle si avvicina a me, si accovaccia alla mia altezza e tende una mano per accarezzarmi, ma io gli soffio e mi allontano, andando verso l'ombra. Lui si rimette in piedi e si gira verso i suoi amici, ignorandomi completamente... missione riuscita.
D: «ho fatto come mi avete detto, andando contro i miei effettivi sentimenti... che cosa volete ora?»
M: «per tua sfortuna i nostri genitori sono molto più influenti dei tuoi, mio caro Draco. Voglio che registri T/n mentre piange»
D: «lei non piangerà mai, soprattutto per un ragazzo... soprattutto per me»
B: «se vuoi rendere i tuoi genitori fieri di te dovrai farlo»
D: «non mi importa nulla dei miei genitori! T/n non si merita tutto questo. Mi avete imposto di prenderla continuamente in giro ed io l'ho fatto, andando contro ogni mio principio!»
Non pensavo lo ricattassero.
B: «se vuoi che non succeda nulla alla tua amata T/n dovrai far tutto quello che ti diremo di fare»
Draco sospira. Gli vado vicino e mi siedo fra le sue gambe. Non chiedetemi come ma quando mi arrabbio riesco a trasformarmi in una tigre... ecco ciò che è successo: un gattino marrone e apparentemente innocuo si trasforma in una tigre, una cosa del genere non si vede tutti i giorni.
M: «MA CHE DIAVOLO... ?!»
B: «È UN'ANIMAGUS!»
Le loro facce mutano, lasciano trasparire il loro terrore. Si girano e cominciano a correre verso l'uscita ma li raggiungo con un balzo, non posso lasciargliela passare liscia! Scopro le zanne, avanzando verso di loro, che indietreggiano rapidamente. Con la coda spingo Draco indietro.
M: «COSA VUOI DA NOI?»
Indovina.
Capisco che mi ha letto la mente quando la sua espressione si tramuta in orrore, paura e disagio.
M: «T/n?!»
Indovinato, non pensavo saresti stato così veloce.
Mi siedo davanti a loro, riassumendo l'aspetto di una docile gattina dal pelo marrone. Mi giro e inizio a camminare con fierezza, invitando Draco a seguirmi.
D: «T/n?»
Una volta arrivati nella sala comune mi ritrasformo, lasciandolo a bocca aperta.
D: «hai sentito tutto?»
Dice, vergognandosi di essersi fatto ricattare da quei due. Annuisco.
D: «bene, ora sai che sono un idiota!»
T/n: «quello lo sapevo già»
Sorride.
T/n: «buonanotte Malfoy»
Gli faccio l'occhiolino, poi mi giro e vado in camera mia. Entro e chiudo la porta a chiave, poi mi cambio e mi metto a letto. Sono sfinita, non pena chiudo gli occhi cado in un sonno profondo.
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Infelicemente ancorata al passato.
RomanceUna, all'appetenza normale, ragazza sedicenne è in attesa del suo diciassettesimo compleanno, di modo che la traccia non la intralci più e poter sistemare dei conti in sospeso con il suo passato. Qualcosa, però, la fa allontanare dal suo obbiettivo...