4. Claustrofobia

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Alice mi porta fuori spintonando tutti quelli che incontriamo. Nel corridoio mi appoggio contro il muro, respirando affannosamente. Quando mi riprendo un po' alzo il volto e trovo Malfoy e Riddle che mi fissano, sembrano... preoccupati? Impossibile.
D: «soffri di claustrofobia?»
Domanda abbastanza sconvolto.
T/n: «ti interessa?»
D: «perché devi sempre fare la stronza?!»
"Perché è l'unico modo che ho per sopravvivere, per non essere ferita o delusa ancora"
Penso, ma non lo dico.
T/n: «perché ti importa se sono stronza?!»
D: «non rispondi mai alle domande, pretendi di avere risposte alle tue ma tu non rispondi a quelle che ti vengono poste, come mai?»
T/n: «e tu come mai fai così tante domande?!»
M: «rassegnati Draco, non risponderà»
T/n: «1. sì, soffro di claustrofobia, 2. faccio la stronza perché non voglio farmi male e 3. non rispondo alle domande perché ciò che sono, ciò che penso, le mie paure mi si ritorcono contro o vengono usate contro di me da chiunque le conosca»
Rimangono esterrefatti. Le sfide io quantomeno le accetto, che poi le vinco è un altro discorso… dico bene?!
Sorrido per ciò che ho pensato, ma poi smetto ricordandomi di loro.
T/n: «so che hai letto la mia mente, Riddle. Ti consiglio di restarne fuori! Ciò che ci troveresti ti farebbe accapponare la pelle! E ora, se siete soddisfatti delle mie esaustive risposte, me ne vado»
Non appena supero Riddle e Malfoy quest'ultimo mi prende un braccio, bloccandomi. Strattono via il braccio dalla sua presa salda, facendomi male da sola.
T/n: «non toccarmi. Non mi dovete toccare, è così difficile da capire?! Non toccarmi tu, né tu o chiunque altro.»
Dico indicando prima Draco e poi Mattheo. Alice mi prende la mano e cerca di portarmi via, ma sono scossa e paralizzata quindi non mi muovo. Guardo un punto fisso sul pavimento con lo sguardo perso.
D: «perché? Perché non ti lasci toccare da nessuno se non lei?»
T/n: «non... non sono cose che ti riguardano»
A: «T/n hai gli occhi grigi»
Mi informa la mia migliore amica in un sussurro.
M: «sono belli i tuoi occhi quando sei triste, ma lo sono di più quando sono normali...»
Alzo lo sguardo su di lui, per poi girarmi e andare via con le lacrime agli occhi. Non vado lontano però, voglio ascoltare cosa dice Alice a loro. Mi fermo dietro l'angolo del corridoio ed origlio la loro conversazione.
A: «T/N ASPETTA!»
Draco's POV
A: «bravo, complimenti!»
M: «che cosa vuoi?!»
Gli risponde freddamente.
A: «lascia stare, non capiresti!»
Prova ad andare da T/n ma Mattheo la blocca da un braccio, stringendo la presa violentemente.
M: «TU NON SAI NIENTE DI ME!»
A: «lasciami! MI FAI MALE, LASCIAMI!»
Mattheo ghigna, divertito che lei urli per il dolore.
T/n: «non l'hai forse sentita?! Mollala!»
I suoi occhi sono normali. O cerca di controllarsi oppure è tranquilla e sa cosa fare.
M: «da dove salti fuori tu?!»
T/n: «una ragazza lo sa chi finge e chi no, chiamalo intuito femminile o come ti pare»
Mattheo stringe la presa e lei se ne accorge.
A: «AIA!»
T/n: «TI HO DETTO DI LASCIARLA!»
T/n's POV
M: «e se non volessi farlo?»
T/n: «Alice so che sei contro la violenza ma che ne dici di fare quello che entrambe pensiamo che tu debba fare?!»
Annuisce e tira un calcio nelle parti basse a Riddle, poi si avvicina a me, che impugno la bacchetta.
T/n: «brava bimba!»
A: «lo so, lo so, grazie»
Scoppiamo a ridere, poi ci giriamo e cominciamo a camminare verso l'aula di difesa contro le arti oscure.
T/n: «muoviamoci se non vogliamo fare tardi»
A: «ovvio che non vogliamo fare tardi!»
Ci mettiamo a correre e ci fermiamo solo qualche istante prima di entrare nell'aula, giusto in tempo; subito dopo di noi entra Lupin.
Prof L: «qualcuno sa dirmi cosa c'è nel baule?»
Deen Thomas alza la mano.
Deen: «è un molliccio professore»
Prof L: «sapreste dirmi cos'è un molliccio?»
Come sempre la Granger alza la mano. Lei mi starebbe anche simpatica, se si non fosse presentata in quel modo. Magari potremmo essere conoscenti… non sarebbe male avere delle pseudo amicizie in più.
Il professore le dà la parola e lei non perde tempo a spiegare.
Herm: «è una creatura magica che può assumere le sembianze di ciò che spaventa di più il mago che lo avvicina. Nessuno conosce l'aspetto di un molliccio quando è solo»
Come sempre la definizione è giusta, perciò il professore assegna 5 punti ai Grifondoro, poi ci insegna l'incantesimo "riddiculus".
Prof L: «ora uno alla volta verrete a provare l'incantesimo appena spiegato»
Tutti spingono per andare avanti e provare per primi, io invece vado dritta verso la fine della fila: non ho alcuna voglia che tutti vedano ciò che mi terrorizza di più.
D: «come mai da queste parti, Blossom?»
Alzo gli occhi al cielo. Perché me lo ritrovo sempre vicino?!
T/n: «fai troppe domande Malfoy!»
D: «a cui tu non rispondi mai»
T/n: «ho risposto giusto un'ora fa alle tue innumerevoli domande, mi pare»
D: «questo non è un motivo valido per non rispondere ad altre domande»
T/n: «se non voglio rispondere non rispondo, semplice. Non ho affatto voglia di rispondere alle tue sciocche domande quindi lasciami in pace!»
D: «prima rispondimi, poi ti lascio stare… forse»
T/n: «ora ti farò io una domanda. Perché ti interesso tanto quest'anno? E non rispondere “non mi interessa affatto” perché non sei credibile, l'hai detto troppe volte ormai»
D: «non ti hanno detto che non si risponde alle domande con altre domande?»
T/n: «é quello che hai appena fatto anche tu»
Prof L: «Blossom e Malfoy, se avete tanta voglia di parlare venite qui e affrontate il vostro molliccio»
T/n: «mi scusi professore non succederà più»
Prof L: «venite qui e affrontate il vostro molliccio»
Ripete.
T/n: «non c'è bisogno professore, davvero»
Prof L: «non è una domanda, é un ordine signorina Blossom»
T/n: «…»
Alice mi viene affianco.
A: «devi andare, se vuoi ti sto accanto ma devi andare»
Squoto la testa in segno di negazione. Malfoy va avanti e affronta il suo molliccio, ma io nemmeno ho visto qual è.
A: «non puoi sapere cos'è finché non lo affronti»
T/n: «no, non lo farò»
A: «T/n devi farlo, non hai scelta»
T/n: «c'è sempre una scelta, io scelgo che non lo affronterò»
Prof L: «ha intenzione di venire qui oppure no?»
T/m: «assolutamente no»
Prof L: «se non lo farà sarò costretto a togliere punti alla sua casa»
Inizio ad innervosirmi… mi sta costringendo… mi sta togliendo la mia libertà…
Mi giro a guardare Alice, preoccupata, poi mi volto e vedo i serpeverde con gli occhi fissi su di me. I battiti iniziano ad accelerare ma cerco di non darlo a vedere. Mi faccio avanti col cuore a mille, sapendo che per me è pericoloso.
Prof L: «bene»
Il molliccio inizia a mutare e si trasforma in una stanza chiusa, piena d'acqua tanto profonda da vedere solo nero. È fin troppo reale. La stanza inizia a vorticare, finché Alice mi viene accanto e trovo in lei un appiglio con la realtà. Il molliccio inizia a trasformarsi ancora e compaio io nell'angolo di una stanza, all'ombra del muro, mentre più figure, tra cui quella di Alice, si stagliano davanti a me e parlano tranquille come se io non ci fossi. Il respiro mi manca e la stanza inizia a rimpicciolirsi, non resisto. Indietreggio e sbatto contro qualcuno, ma non mi giro per vedere chi sia.
Prof L: «pronunci l'incanto signorina Blossom!»
Indietreggio ancora finché non mi giro ed esco dalla stanza a passo svelto, una volta nel corridoio mi appoggio al muro e cerco di respirare, ma non ci riesco. Vado nel bagno delle ragazze e mi sciacquo il viso con acqua gelida, fortunatamente oggi non mi sono truccata. Mi appoggio al lavandino con i polsi sotto l'acqua e mi riesco finalmente a calmare; guardo la mia figura nello specchio, ma mi accorgo di qualcun altro.
T/n: «CHE COSA VUOI ANCORA?!»
D: «solo aiutarti»
T/n: «a fare cosa?»
D: «da quanto ti vengono attacchi di panico?»
T/m: «non sono affari tuoi»
Si avvicina, ora é terribilmente vicino, troppo in effetti.
T/n: «sei troppo vicino, allontanati»
D: «perché? Non ti piace la mia vicinanza?»
T/n: «ti ho detto di allontanarti»
D: «lo so che non ti dispiace essermi così vicina»
T/n: «magari è il contrario Malfoy»
Avanzo verso di lui, facendolo indietreggiare, perciò finisce spalle al muro. Sono abbastanza più bassa di lui, che torreggia su di me anche essendo attaccato al muro.
D: «non penserai mica di prendere il controllo della situazione, vero?!»
Inverte le posizioni, perciò ora sono io quella con le spalle al muro. Mette una mano di fianco alla testa, inchiodandomi.
T/n: «allontanati…»
Lo spazio è troppo piccolo… non ce la faccio! Malfoy non si muove di una virgola. Cerco di regolare i respiri ma il battito accelerato del mio cuore non me lo permette.
D: «va tutto bene, è tutto ok»
Dice con voce rassicurante. Non lo avevo mai sentito parlare così; i battiti decelerano un po' ma non abbastanza.
T/m: «devi… devi allontanarti!»
D: «supplicami e io lo farò»
Anche in un momento come questo non lo supplicherò mai, se lo può scordare.
Lo spintono via e vado alla finestra, la apro e guardo il cielo fuori. Riesco a calmarmi con non troppe difficoltà. Vedo il riflesso di qualcuno nascosto dietro al muro… con un cellulare in mano che punta nella mia direzione.
T/n: «non ci posso credere… NON CI POSSO CREDERE! MA CHE RAZZA DI PERSONE SIETE!?»
D: «a che ti riferisci, Blossom?»
T/n: «ora fai anche il finto tonto?! INCREDIBILE! CHE STUPIDA SONO STATA!»
Ringhio di rabbia, la mia furia è troppa.
D: «cos'è successo? I tuoi occhi sono diventati neri… tu consiglio di calmarti»
T/n: «io dovrei… IO DOVREI CALMARMI?!»
Mi giro di nuovo verso il riflesso nella finestra e vedo che non si è spostato minimamente, mi sta filmando parola per parola.
T/n: «SMETTILA DI FARMI VIDEO MANIACO!»
Urlo, forse un po' troppo forte.
T/n: «avrei dovuto saperlo… fiducia del cazzo! Perché ve l'ho detto?! Sono una stupida!»
D: «mi vuoi spiegare cosa sta succedendo?!»
Dice alzando il timbro della voce.
T/n: «vuoi fare il finto tonto?! Bene! Vieni qua»
Malfoy si avvicina e io gli indico il riflesso nel vetro della finestra. Non appena lo vede sgrana gli occhi.
T/n: «che c'è?! Vuoi dirmi che non lo sapevi? Che è stato un equivoco? Che non è come sembra? Oppure mi dici chiaro e tondo che sei un coglione e mi hai filmato nel momento in cui sono più debole per ricattarmi?»
D: «io non…»
M: «lui non centra nulla, è stata mia l'idea quando ho visto che ti seguiva in bagno»
T/n: «sì… ed io sono un elefante che vola! Avete finito di prendermi in giro!»
Con uno scatto inaspettato prendo il telefono dalla mano di Riddle e mi allontano abbastanza per non essere subito raggiunta. Elimino il video sia dalla galleria sia dalle ultime cose eliminate. Eliminando il mio video mi accorgo che in uno compare il volto di Alice, elimino pure quello.
T/n: «hanno oltrepassato ogni limite!»
Mi dirigo di nuovo nel bagno, dove però non trovo nessuno, mi guardo intorno e anche nel bagno, in ogni cabina e dietro gli angoli: nessuno. Ma sono ancora qui, me lo sento.
T/n: «oltre al video dove ci sono io ne ho trovato uno dove c'è Alice… COME VI PERMETTETE?!»
Escono allo scoperto e Riddle cerca di intrappolarmi, senza successo. Mi alleno tre volte a settimana in palestra e ogni giorno corro cercando di andare sempre più velocemente. I miei scatto sono veloci, impossibili da prendere per chi non corre affatto o per chi corre poco.
M: «sta.ferma!»
Viene verso di me a passo di carica, con le braccia aperte, ma poco prima che possa prendermi scatto di lato, facendo finire lui contro il muro.
T/n: «credi di intimorirmi?! Ti sbagli di grosso. Se non avessi caricato così tanto la tua presunta corsa non saresti finito contro il muro e, forse, saresti anche riuscito a prendermi»
D: «T/n ti giuro che io non centro»
T/n: «mamma non ti ha insegnato che non si giura il falso, Malfoy?»
Esco dalla stanza decisamente più calma di quanto mi sarei mai aspettata.
Sento qualcuno che mi afferra saldamente il polso e mi spinge contro il muro.
T/n: «ti ho detto che non.mi.devi.toccare!»
D: «non mi importa quello che mi hai detto. Senti… io non sapevo nemmeno che Mattheo fosse lì ok?! Non lo sapevo!»
T/n: «e io sono il mostro di Lochness. Non prendiamoci in giro Draco, non mi importa niente se centri o meno, ormai è fatta»
D: «dillo di nuovo»
T/n: «che cosa?»
D: «il mio nome… suona così fottutamente bene quando lo dici tu»
T/n: «tu sei tutto pazzo»
D: «pazzo di te T/n»
T/n: «e probabilmente sei anche ubriaco»
D: «non mi credi?»
T/n: «come potrei!?»
In meno di un secondo sento le sue labbra contro le mie, mentre mi bacia. Tento di respingerlo ma è troppo forte e si è inchiodato al pavimento.
T/n: «mmh»
Cerco ancora di staccarlo da me e finalmente ci riesco. Lo guardo allibita.
D: «dimmi che non ti è piaciuto… senza mentire»
T/n: «tu sei uno psicopatico»
D: «non hai risposto alla mia domanda… magari questo psicopatico potrebbe non dispiacerti come pensi tu»
In verità non lo so… non so se mi è piaciuto baciarlo oppure no.
D: «c'è solo un modo per scoprirlo - si avvicina al mio orecchio e sussurra - baciami»
Dei brividi mi percorrono la schiena… PERCHÉ DEVO REAGIRE COSÌ?!
T/n: «sta zitto!»
Cerco di crearmi un varco da cui passare ma Malfoy me lo impedisce.
D: «zittiscimi tu»
Alzo gli occhi al cielo.
D: «non farlo, non alzare gli occhi al cielo mai più»
T/n: «perché?»
Chiedo in modo provocante.
Si avvicina al mio orecchio.
D: «perché altrimenti te li farò alzare io… per il piacere»
T/n: «placa gli ormoni, Malfoy»
D: «mi piace di più quando mi chiami per nome»
T/n: «adesso spostati o mi farai fare tardi a lezione»
D: «non mi va di seguire pozioni»
T/n: «non so se te lo ricordi ma sono una delle più brave del corso… oh, ma come potresti mai ricordarti di me? Fino all'anno scorso mi prendevi in giro e quest'anno ti piaccio… ma fammi il piacere!»
Lo sposto con tutta la forza che ho in corpo e inizio a correre per arrivare a lezione in orario, peccato che qualcuno abbia avuto la brillante idea di sfidarmi mentre mi corre accanto.
D: «questo è il meglio che sai fare?»
Ghigna.
T/n: «oh caro Malfoy, non hai idea di quanto veloce io possa correre!»
Accelero e lui fa lo stesso ma fa fatica a restare al passo. Gli sfreccio accanto mentre percorro tutto il corridoio e finisco davanti all'aula di pozioni. Entro.
Prof P: «Blossom, giusto in tempo. È stata fortunata»
Mi siedo in un banco vuoto in fondo alla classe, tanto riesco a seguire bene anche da dietro. Guardo nel mio specchietto la condizione dei miei capelli: sono un po' elettrizzati per via della corsa.
Prendo la mia mini spazzola dalla borsa e mi aggiusto i capelli, inosservata. Sono abbastanza cauta nell'ora di pozioni, non si sa mai.

Infelicemente ancorata al passato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora