Capitolo 2- Una margherita.

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Non aver paura del domani. Perché in fondo, oggi è il giorno che ti faceva paura ieri.
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Prese tutta l'energia del suo corpo e iniziò a correre sotto la pioggia. Mandò a quel paese il meteorologo che aveva annunciato sbagliato le previsioni del tempo atmosferico. La mora era vestita con una semplice felpa a cerniera con sopra un cappuccio e dei pantaloncini corti di Jeans bianchi. Aveva ancora da percorre circa dieci metri fino alla casa e le sue All Stars nere era oramai mezze inzuppate d'acqua, pioveva a catinelle, ciò prese di sorpresa Jenna che passeggiava tranquillamente nel suo posto segreto, lí dove il Signor Turner accompagnava la figlia minore a camminare e a passare il tempo libero. Era un bosco, ma non uno semplice, in quel posto c'erano migliaia di ricordi ma, fra uno più concreti era l'altalena che il padre aveva creato per Jenna.

Giunse finalmente sulla soglia della porta e in quel stesso momento pare che la sfiga la stesse perseguitando, si era dimenticata le chiavi di casa. La povera ragazza si portò una mano alla fronte sapendo di dover affrontare la madre per il suo "galante" arrivo. Si fece coraggio e suonò al citofono consapevole di trovare la sorella e l'intera famiglia del suo nuovo ragazzo.

-Finalmente sei arriv..- le parole le si bloccarono in gola quando vide la figlia bagnata dalla testa ai piedi. -Cosa ti ho detto io?- chiede la Signora Turner a Jenna vedendola in quel stato ricordandole tutti gli avvisi della sera scorsa, cioè quelli di non fare figure di merda a Samantha.

-Non sapevo che oggi piovess..- non la fece neppure finire di dare spiegazioni che la mano della donna fece contatto con la guancia della ragazza facendo sgrannare gli occhi di Jenna.

Non era mai successo un gesto di questo, si, la madre se la prendeva spesso con la figlia ma non osava mai di alzare le mani.

Anche la donna bionda rimase sorpresa del suo gesto lasciando bloccata la sua mano in aria. In fondo Jenna non era più una bambina ma al contrario, stava diventando una donna.

-Ti odio.- uscí dalla bocca della mora senza più un pizzico di autocontrollo delle parole. Detto questo si allontanò dall'uscio della porta passando per il salotto dove gli ospiti insieme a Samantha chiacchieravano tranquillamente fra loro, ma quando l'aura negativa della ragazza di fece spazio nella loro atmosfera giocosa smisero subito di fare tutto e si volsero verso Jenna che con il cappuccio in testa iniziò a salire le scali dirigendosi in camera sua ignorandoli completamente.

-Non si saluta neanche.- ridacchiò la bionda al tavolo con acidità riferendosi alla sorella. In quel momento, pronunciate quelle quattro parole Jenna si bloccò girandosi verso loro.

-Ciao sorellina.- la saluto sarcastica e fredda facendo uscire il sorriso più falso creato in vita sua. Dopo di ché tirò il cappuccio in basso lasciando in spettacolo i suoi capelli mori, diversi completamente da quelli della sorella. La sorella essendo di spalle si girò sulla sedia facendo la stessa azione anche il ragazzo in una camicia blu scura.

-Siete davvero diverse.- commentò la donna sconosciuta.

-Già lei è una rosa e io una margherita.- dopo aver risposto in un modo retorico alla signora Jenna continuò a salire le scali riuscendo finalmente a giungere in camera sua dove si chiuse a chiave e si mise gli auricolari alle orecchie. In quel momento pensò:

"Lei è una rosa, bellissima esteriormente con i spini che descrivono perfettamente il suo carattere. Mentre io sono una margherita, esteriormente semplice che spesso viene calpestata da tutti perché non ho alcun valore, nel mondo ce ne sono mille come me."

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Hey bellissimi :)) come vi é parso il capitolo? È il paragone?
Spero che vi sia piaciuto.
Lasciemi un commento per sapere il vostro parere.
:)))

Alla prossima.
Baci.
-Mony

My sister's boyfriend {Z.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora