Capitolo 22-Posso venire anch'io?

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«La smetti di fare così
«Così come
«Come se niente potesse ferirti
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Oggi non aveva voglia di andare a scuola, quindi si coprì fino alla testa con il lenzuolo per proteggersi dai raggi di sole che arrivavano nella sua camera. Si alzò un secondo con la testa per vedere che ore erano, guardò la sveglia nera sul comodino e fissò l'ora in rosso.

7:55.

Si girò e rigirò nel letto cercando di addormentarsi, ma dato la missione impossibile si alzò finalmente dal letto inciampando e cadendo con la pancia per terra. -Aah!- dalla sua bocca uscì un grido e in poco di cinque secondi si trovò a farsi leccare il braccio da Jacky. -Jacky.. Vattene...- gli disse la mora cercando di alzarsi, vedendo poi di essere inciampata nel metà lenzuolo a terra. -Idiota.- gli disse al lenzuolo e poi si diede per sciocca venendo a essere cosciente di aver parlato con un oggetto. Sbuffò andando davanti lo specchio attaccato sulla porta dell'armadio.

Aveva delle enormi occhiaia, il trucco colato fino a sembrare un panda e i capelli scompigliati come se avesse appena assistito a una lotta di Wrestling. Si portò la mano nel cuoio capelluto cercando di sistemarli ma poi ci rinunciò sapendo di doverli pettinare. -Jack!- rimproverò il cane sentendo qualcosa di umido sotto i piedi e vedendo la ciotola di latte rovesciata. Sospirò dando un'occhiata al cane che la fissava seduto con uno sguardo innocente e dei lucidi occhi.

-Scusa piccolo, non è un'ottima giornata.- disse al cane afferrando dei vestiti a caso e uscendo dalla stanza. Scese le scali con gli indumenti sotto il braccio e abbassò improvvisamente la testa starnutendo. -Solo questo si voleva.- mormorò fra se sapendo di dovergli arrivare il raffreddore. Passò per il salotto e rendendosi conto di lui che stava uscendo dalla cucina, aumentò il passo tenendo la testa bassa ignorandolo. Entrò in bagno lavandosi e sistemandosi, dopo di ché uscì mentre si metteva le converse bianche. -Abigail.- senti facendola sussultare. Alzò la testa incontrando gli occhi della sorella che era in piedi davanti a se mentre lei stava seduta su uno dei gradini delle scali ad allacciarsi le scarpe. -Sam.- disse Jenna. -Questi giorni non ti ho vista molto.- la guardò la ragazza bionda. -Sei occupata con il lavoro.- affermò la mora. -Vedo che ti sei fatta i capelli.- commentò Samantha. -Vedi bene, ma non sai distinguere due opzioni diverse.- disse Jenna retorica facendo corrugare la fronte alla sorella. -Che vuoi dire?- chiese lei. -Devi guardare la realtà da un altro punto di vista.- le disse alzandosi e uscendo di casa lasciando Samantha in quella posizione.

-Ragazzi! Ho un annuncio da farvi!- urlò Fred salendo sulla cattedra. Tutti gli occhi erano su di lui. -Sta sera festa a casa mia! Siete invitati tutti!- continuò facendo urlare e sghignazzare gli altri studenti.

Alla fine Jenna ci pensò su e andò a scuola. Ora era in classe mentre guardava il moschettiere n°3 a spargere fogli con gli inviti. Forse non era male se partecipasse anche lei a questa festa, aveva bisogno di distrarsi da tutta la depressione che c'era nella sua testa e la confusione del suo cuore. Fred passò per tutti i banchi sorpassando e ignorando quello di Jenna. -Biondino.- lo richiamò la mora. -Sono invisibile?- chiese lei alzando un sopracciglio scettica. -Non partecipi mai alle feste, per cui..- disse Fred impacciato. -Se mi vuoi dare quella merdata di invito vengo.- lo guardò mentre ritornava e le porgeva il foglio con tutti i dati. -È un onore.- rise Fred riferendosi a lei che andava per una volta a una festa. -Vuoi un autografo per caso?- chiese acida la ragazza vedendo il biondo fissarla. Lui si ricompose andandosi.

-Vuoi venire sta sera con me a casa di Fred?- chiese Jenna a Harry. -A casa di Fred? Quel coglione? E perchè mai?- chiese a sua volta guardandola. -C'è una festa e non mi va di andare da sola.- sbuffò lei. -Tu che odi le feste?- rise il riccio, la mora lo guardò male. -Voglio distrarmi un po.- ammise lei. -Non so che dire, ma se proprio questo vuoi allora ti accontenterò.- le sorrise amichevolmente. -Sei il migliore.- gli disse Jenna abbracciandolo.

-Wow..- disse Harry lasciato senza parole mentre guardava la cugina. -Grazie.- sorrise lei abbassando gli occhi a terra imbarazzata. -Cioè voglio dire che, se fantastica.- sorrise a sua volta il riccio. -Grazie riccioli d'oro. Andiamo?- chiese Jenna giungendo all'ultimo gradino.

La ragazza era vestita con dei pantaloncini corti di Jeans bianchi strappati, una maglietta attillata con una scolatura dietro la schiena rivestita da un pizzo sottile e dei tacchi neri come la maglia. Sopra le spalle aveva una giacca nera di pelle in caso la temperatura scendesse e sotto il braccio destro stava posizionata una piccola borsetta bianca con alcuni particolari sforforescenti come la parte sottostante dei tacchi.

-Come no.- commentò il cugino. La porta del bagno si sentì aprire e chiudere e una volta uscito, Zayn si imbambollò a guardare la mora.

Jenna ed Harry volsero la testa verso il moro e in pochi di tre secondi il riccio si ritrovò a salutare amichevolmente il suo miglior amico.

-Dove andate?- chiese Zayn ad Harry guardando la mora. -A una festa.- rispose Harry aggiustando i capelli con la mano. -Ah.- uscì dalla bocca del ragazzo. -Harry, andiamo?- si fece spazio Jenna nella loro conversione. -Andiamo.- rispose il riccio. -Harry!- il riccio si girò. -Posso venire anch'io? A casa non c'è nessuno, sia Samantha che sua madre fanno i turni pieni.- disse Zayn. Jenna guardò Harry cercando di ottenere un "no".

-Va bene Zayn. Ti aspettiamo.- rispose Harry ricevendo uno sguardo omicidio dalla cugina.

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Scusate se non aggiorno più di tanto ma internet mi è finito e mi collego alla WiFi della scuola. :( appena farò la ricarica e mi arriveranno i MB vi avviserò :*

My sister's boyfriend {Z.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora