Capitolo 1

1.4K 75 6
                                    

-pronto? Pasticceria Jolly come posso aiutarla?- chiese Hugo mettendo il telefono della pasticceria tra l'orecchio e la spalla destra mentre continuava a sistemare i vassoi di dolci appena sfornati.

-salve sto parando con il signor Hugo Tarkos?- Hugo rimase sorpreso nel sentire quel cognome che ormai non usava da anni e sospirò.

-si sono io anche se adesso il mio cognome è Coralaine- rispose prendendo il telefono con la mano e guardando confuso l'orologio, possibile fosse la scuola di sua figlia? Ma aveva il numero segnato e quello che lo aveva appena chiamato in pasticceria era un numero sconosciuto, per non parlare del fatto che aveva usato il suo vecchio cognome.

-chiamo per conto degli assistenti sociali- e Hugo a quelle parole corrucciò la fronte: non poteva esserci qualche problema con Lizzie vero? -vi chiamiamo per la questione di Keita Loss-

-Keita Loss?- domandò confuso Hugo, quel nome non gli diceva assolutamente niente anche se il cognome gli era familiare.

-si signor Hugo- continuò l'uomo -il ragazzo è ancora minorenne e non ha nessuno che possa prendersi cura di lui-

-e cosa c'entro io? Non conosco questo ragazzo- disse sinceramente il castano guardando dubbioso i vassoi che aveva davanti. Il cognome Loss gli era familiare certo ma non riusciva ad associarlo a nessuno.

-ma conosce Gael Loss no?- domandò l'uomo e Hugo sgranò gli occhi a sentire il nome di quello che per lui era ancora il suo migliore amico anche se i due avevano perso i contatti l'uno dell'altro perché Hugo si era trasferito a metà medie.

-si è il mio migliore amico ma sinceramente non sto capendo-

-qualche mese fa c'è stato un incidente stradale e Gael Loss e sua moglie Samantha sono morti sul colpo. Keita Loss è loro figlio anche lui coinvolto nell'incidente ma a parte qualche frattura essendo seduto dietro non ha subito gravi danni. Il ragazzo è rimasto completamente solo e senza parenti ed è ancora minorenne-

-e perché proprio io?- domandò Hugo mentre gli si stringeva il cuore a sentire che il suo migliore amico non c'era più. Non era riuscito a rivederlo dopo tutti quegli anni e un po' gli dispiaceva.

-perché è l'unica persona segnata nel testamento di Gael e da quanto sappiamo ha anche una famiglia che può prendersi cura del ragazzo. Sarà solo per un anno poi Keita Loss diventerà maggiorenne e potrà decidere lui cosa fare- continuò l'assistente sociale e Hugo avvertiva chiaramente che l'uomo era speranzoso in una sua risposta affermativa.

-eh va bene mi prenderò cura del ragazzo per questo anno- concesse Hugo prendendo un profondo respiro e cercando di capire come avrebbe detto a Lizzie e Peter che avrebbero avuto un ospite per un anno intero a casa loro.

-la ringrazio, le manderemo per mail tutti i dettagli. Keita Loss è ancora in ospedale che sta guarendo e non appena si sarà ripreso lo manderemo subito da voi- concluse l'assistente sociale -arrivederci-

-arrivederla- sussurrò Hugo chiudendo la chiamata e mettendosi poi una mano sulla faccia. Gael era morto e lui nemmeno sapeva che il suo migliore amico si era sposato e aveva avuto un figlio ma doveva aspettarselo visto che anche lui era sposato e aveva una bellissima figlia.

-capo tutto bene?- chiese Richard, uno dei suoi dipendenti che solitamente stavano al pubblico.

-si, niente riguardante la pasticceria- lo rassicurò il castano per poi comporre il numero del marito dal suo cellulare e andando verso il retro del locale per non essere sentito dai clienti.

-Huggie tutto okay?- domandò l'altro dall'altro capo del telefono e dai rumori in sottofondo Hugo capì che il marito era alla guida e che quindi aveva messo il vivavoce per parlargli -è successo qualcosa con Lizzie a scuola?- e alla seconda domanda il castano sorrise visto che proprio come lui Peter pensava sempre prima alla loro Lizzie.

-non riguarda Lizzie. Sei da solo?- domandò poi. Di certo non voleva far sapere ai colleghi del marito i fatti loro.

-si, sono in macchina da solo. Cosa succede?- chiese Peter accostando, visto che aveva trovato un posto libero, e portandosi il telefono all'orecchio per sentire meglio il marito.

-ecco mi hanno chiamato gli assistenti sociali poco fa e non agitarti non era per Lizzie- lo bloccò l'altro prima di avere un suo crollo -il mio migliore amico delle medie è morto in un incidente stradale e ha un figlio minorenne. Non ha parenti e la persona più vicina per prendersene cura sono io-

-e?- domandò Peter che già iniziava a percepire qualcosa di brutto.

-e starà con noi per un anno, il tempo che diventa maggiorenne- concluse Hugo mordendosi il labbro inferiore.

-non potevi parlarmene prima? Invece di accettare senza dirmi niente Hugo?- sbottò Peter alzando gli occhi al cielo -capisco che era il tuo migliore amico Hugo ma...è un ragazzo che non abbiamo mai visto a casa nostra? Non sappiamo nemmeno come possa reagire al fatto che siamo due uomini sposati e lo sai che molti ragazzi sono addirittura più omofobi delle vecchie generazioni- gli spiegò con calma Peter passandosi una mano tra i capelli.

-è solo per un anno Peter- borbottò Hugo continuando a torturarsi il labbro inferiore.

-anche se è solo per un anno dovevi parlarmene e non agire da solo. Ora dove lo sistemiamo il ragazzo? Ci hai pensato almeno?-

-abbiamo una camera per gli ospiti Peter, possiamo usare quella- disse Hugo che ci aveva pensato a dove far stare il ragazzo in quell'anno-

-parliamone meglio a casa più tardi- sospirò allora Peter -riesci a prendere tu Lizzie da scuola?-

-si, vado io- concluse Hugo chiedendo la chiamata e sperano vivamente che il marito non rimanesse arrabbiato con lui per troppo tempo.


My new FamilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora