Capitolo 5

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-buongiorno- sbadigliò Lizzie entrando in cucina con un pigiama lilla e con i lunghi capelli legati malamente aprendo il frigorifero.

-buongiorno- le rispose Keita sistemandosi meglio il cappello sulla testa. Quando quella mattina si era svegliato era andato in cucina con i suoi lunghissimi capelli visibili e quando si era accorto della cosa aveva ringraziato che non ci fosse nessuno in giro. Solo dopo che era tornato con il cappello in testa avevano notato il bigliettino che gli aveva lasciato Hugo dove gli aveva spiegato velocemente che doveva andare ad aprire la pasticceria e quindi era uscito presto di casa. Gli aveva anche scritto di fare colazione con quello che voleva e che sarebbe tronato per l'ora di pranzo.

-ma tu non ti togli mai quel cappello?- chiese curiosa Lizzie notandolo in quel momento mentre riempiva la sua ciotola con il latte e prendeva uno dei cornetti che erano stati lasciati nel vassoio sul tavolo da Hugo.

-ho freddo- mentì Keita bevendo con calma il suo caffè e addentando anche lui un cornetto. Quando aveva capito che l'amico di suo padre era un pasticcere non ci aveva pensato due volte prima di prendere uno di quei cornetti artigianali per poterli provare ed erano davvero buoni.

-sai guidare? Cioè hai la patente?- gli chiese Lizzie e Keita la guardò confuso.

-si, perché?-

-ecco io sto studiando per prenderla visto che ho sedici anni ma non ho ancora fatto gli esami e visto che papà non c'è e non ho voglia di andare a scuola a piedi volevo ecco...chiederti di accompagnarmi-

-Lizzie io...- Keita prese un profondo respiro.

-so che ci conosciamo da mezza giornata e papà è sempre: "Lizzie non salire in macchina con gli sconosciuti" ma se non sa niente non può sgridarmi.

-Lizzie lo farei volentieri credimi ma...- Keita sospirò -io non riesco più a guidare da dopo l'incidente- rivelò e vide lo sguardo della bionda cambiare -ci ho provato con Robert ma...mi viene un attacco di panico e ecco...-

-non mi devi spiegazioni- lo bloccò immediatamente la bionda mettendogli una mano sulla sua -scusa se te l'ho chiesto-

-non potevi saperlo- la rassicurò Keita -è molto lontana da qui la tua scuola?-

-una ventina di minuti a pieni, l'ho fatta altre volte a piedi quella strada non ti preoccupare era solo perché sono la pigrizia fatta persona a volte- spiegò la bionda finendo il cornetto.

-se vuoi ti accompagno a piedi- le disse allora Keita -devo uscire per vedere il college qui vicino quindi non mi pesa fare la strada insieme a te-

-uh...va bene- disse sorpresa Lizzie -dobbiamo trovare un paio di chiavi anche a te altrimenti come fai a muoverti se io sono a scuola e non c'è nessuno a casa?- disse poi più a se stessa che al castano che aveva difronte -vado a cambiarmi- aggiunse poi finendo il suo latte e, lasciando tutto sul tavolo, corse verso la sua camera per cambiarsi. Keita sospirò e mise tutto nel lavandino lavando il tutto e mettendo le varie stoviglie ad asciugare, non voleva lasciare tutti quei piatti sporchi a Hugo che era andato a lavoro quella mattina presto.

-potevi lasciare tutto li avrei fatto io- disse Lizzie ritornando in cucina vestita e leggermente truccata con lo zaino sulle spalle.

-non ti preoccupare- scosse la testa Keita prendendo il suo telefono, che era l'unica vera cosa che gli serviva, e incamminandosi con la ragazza verso la porta per uscire insieme a lei. -i cornetti dove li tenete?-

-lasciali li poi papà li sistemerà- spiegò lei chiudendo la porta di casa e scendendo le scale seguita a ruoto dal castano -hai già in mente cosa studiare?-

-no, non ho mai avuto le idee molto chiare sinceramente, è anche per questo che voglio vedere che corsi offrono. L'unica cosa che mi dispiace è entrare a corsi già iniziati e quindi rischiare in parte di andare fuoricorso-

-non è stata mica una tua idea- gli fece notare Lizzie scrivendo velocemente a Peter che stava andando a scuola accompagnata da Keita visto che il padre le aveva chiesto se fosse già uscita di casa. Si premurò anche di specificare che il ragazzo la stava accompagnando a piedi e non in macchina per non far prendere un colpo al biondo.

-per che ora finisci?- le chiese poi Keita quando arrivarono davanti l'edificio superiore che Keita studiò con circospezione, non era molto diverso da quello nel quale aveva studiato lui, era semplicemente molto più grande.

-per le 14- rispose lei -se vuoi ti do le mie chiavi così se devi tornare a casa puoi...-

-no, ti vengo a prendere qui-

-ho sedici anni-

-lo so ma preferisco venirti a prendere che farti ritornare a casa da sola-

-l'ho fatto tante volte e poi ogni tanto papà passa a prendermi-

-non mi interessa io passo a prenderti- continuò a dire convinto Keita e Lizzie sorrise: si stava davvero comportando come un fratello maggiore quel ragazzo.

-e va bene- concesse alla fine -ti aspetto qui- Keita annuì contento di quelle parole e aspettò fino a quando non vide la bionda scomparire nell'edificio prima di attivare google maps per poter trovare il college che gli aveva indicato Hugo la sera prima e quindi visitare la struttura.

Il college non era molto lontano dalla scuola di Lizzie e Keita ne fu felice. Il luogo sembrava anche molto grande e soprattutto era pieno di ragazzi che stavano ridendo e scherzando tra loro cosa che per un attimo fece credere a Keita di avere ancora la sua vita di prima, immaginò di essere li perché stava valutando quella città per andarsene dalla sua, lontano dai suoi genitori e non perché loro erano morti e lui era stato affidato al miglior amico del padre.

Prese un profondo respiro e iniziò a girare la struttura all'aperto per poi entrare all'interno dell'edificio facendo finta di essere uno studente di quel college e non solo un ragazzo in visita, quello per lui sarebbe stato il modo migliore per capire se quel college faceva per lui.


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