Epilogo

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-cazzo Keita e Lizzie ci hanno chiamato un mucchio di volte. La prossima volta per la nostra vacanza scegli un posto dove il telefono prenda Hugo- sbuffò Peter controllando il registro chiamate e tutti i messaggi che non era riuscito a vedere in quei giorni visto che era stato come se non avessero il telefono. Certo si erano goduti di più la vacanza ma allo stesso tempo poteva anche essere qualcosa di urgente per la quale erano stati chiamati e loro non avevano potuto rispondere.

-che ne sapevo io che non prendeva?- borbottò Hugo mentre con il marito salivano le scale per arrivare al loro appartamento visto che la loro vacanza era finita. Non erano riusciti a vedere prima i loro cellulari solo perché si erano alternati alla guida.

-speriamo non abbiano distrutto la casa- sussurrò Peter mentre entrambi entravano e subito Hugo si guardò intorno ma la casa sembrava addirittura più pulita del solito.

-cosa...-

-oh siete tornati. Com'è andata la vacanza?- chiese Keita vedendoli entrare entrambi mentre usciva dalla cucina con due tazze fumanti in mano.

-bene. A voi tutto okay? Abbiamo notato solo adesso le chiamate- chiese Peter che con lo sguardo si era messo a cercare anche Lizzie.

-uh si ecco ho usato la tua macchina Hugo, scusa ma non sapevo come altro fare- disse velocemente il castano.

-non ti preoccupare ma tu non avevi detto che non riuscivi a guidare?- domandò confuso il castano e fu allora che sia lui che Peter sgranarono gli occhi nel notare Lizzie uscire dalla sua camera con delle stampelle.

-colpa mia- ridacchiò la ragazza -una macchina è passata con il rosso mentre tornavamo da danza con Ursula e ci ha preso in pieno. Siamo finiti in ospedale ma non vi preoccupate ho solo la gamba rotta ma in un mese dovrebbe sistemarsi- spiegò Lizzie mentre si andava a buttare sul divano e Keita le portò velocemente una delle due tazze mentre anche Hugo e Peter si sedevano -ho fatto quasi morire di infarto Keita quando lo hanno chiamato dall'ospedale- aggiunse poi.

-cazzo ecco per cos'erano le chiamate- sussurrò Hugo passandosi una mano tra i capelli osservando la figlia e appurando che oltre la gamba rotta non ci fosse niente che non andasse.

-lo hanno preso almeno?- domandò invece Peter.

-non lo so, se ne sta occupando Ursula- rispose sinceramente Lizzie -io mi sono semplicemente lasciata coccolare da mio fratello- disse Lizzie poggiando la testa sulla spalla di Keita.

-stai bene Keita?- gli chiese Peter.

-si, mi sono preso un colpo proprio come ha detto Lizzie ma sono riuscito a guidare nuovamente e Lizzie sta bene quindi non mi posso lamentare- rispose sinceramente il castano.

-per il resto tutto bene?- continuò con le domande Hugo e i due ragazzi annuirono.

-ah viene Levin nel pomeriggio per studiare spero non vi dispiaccia- disse velocemente Keita ricordandosi solo in quel momento di aver invitato il suo ragazzo li come faceva da qualche giorno visto che non voleva lasciare Lizzie da sola a casa.

-certo che no- disse Peter -ma a questo punto vorremmo anche conoscere il tuo ragazzo- continuò il biondo indicando poi i succhiotti evidentissimi sul collo di Keita che avendo i capelli legati lasciava completamente scoperto il collo -sai vorrei controllare la sua fedina penale prima di lasciarti a lui- e Lizzie scoppiò a ridere mentre Keita sbuffava maledicendosi per essersi legato i capelli proprio quel giorno.

-è Levin il mio ragazzo- tanto aveva deciso comunque di dire la verità ai due.

-ah quindi voi due non studiate- ridacchiò Hugo.

-certo che studiamo- protestò Keita alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia al petto mentre sia Hugo che Peter ridevano di gusto. -smettetela- e mentre diceva ciò sentì suonare segno che il suo ragazzo era appena arrivato, doveva semplicemente dirgli che sarebbe stato presentato ai suoi come il suo ragazzo quel giorno stesso. Keita sperava che Levin fosse pronto alla cosa.


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