Capitolo 4

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-come va li?- domandò Lizzie al telefono mentre si stringeva meglio nel giubbottino aspettando che arrivasse suo padre a prenderlo da danza.

-tutto bene principessa, siamo arrivati da poco e ci hanno assegnato le varie stanze. A breve dovrei scendere a cena- le spiegò Peter che stava comodamente sdraiato sul letto della sua camera doppia.

-con chi sei in camera? E hai avvisato papà?-

-con Jeremia- rispose lui -e no, non l'ho ancora chiamato-

-appena dico a papà che sei in camera con lui sono certa che dovrò chiedere anche l'aiuto di Keita per tenerlo fermo per non farlo correre verso il primo aereo disponibile- rise Lizzie seguita a ruota dal padre.

-lo sa che amo solo lui- concluse Peter -anche se a volte mi fa esasperare. Com'è questo Keita?-

-è quasi alto quanto papà- spiegò Lizzie -anche lui castano e ha gli occhi azzurri per quanto sono riuscita a vedere. Non sembra uno di molte parole, non ha detto praticamente niente se non il suo nome per tutto il tempo che io sono stata in macchina-

-capito. Sembra essere interessato a te?- domandò poi il padre e per poco Lizzie non scoppiò a ridere nel sentire il padre così iperprotettivo nei suoi confronti. Suo padre era davvero un caso perso quando si iniziava discorso ragazzi.

-no papà, mi ha osservata solo per due secondi ma non sembra minimamente interessato a fare qualcosa papà quindi smettila di fare il genitore iperprotettivo. Ora ti saluto e ti prometto che non dico niente di Jeremia- ridacchiò la ragazza chiudendo la chiamata dopo che il genitore l'aveva salutata e raggiungendo la macchina dell'altro suo padre che era appena arrivato.

-ho provato a chiamarti ma il numero era occupato- disse Hugo quando lei chiuse la portiera e si mise la cintura -volevo sapere cosa volevi per cena-

-stavo parlando con papà che è arrivato. E poi non è Keita l'ospite?-

-ha detto che gli va bene tutto- borbottò Hugo -quel ragazzo è...- Hugo sbuffò -non so, sembra quasi che abbia paura di chiedere, per non parlare che ha fatto un discorso assurdo sul doversi trovare un lavoro subito così da poter pagare tutto quello che gli stiamo offrendo, non l'ha detto con queste esatte parole ma è quello che intendeva-

-forse i suoi genitori...ho molte compagne a danza i cui genitori pretendono da loro che lavorino per poter ripagare tutti quindi forse anche i suoi erano così- disse Lizzie mordendosi il labbro inferiore preoccupata. Che cosa aveva passato quel ragazzo che loro non sapevano? -perché non ordiniamo una pizza?-

-e la tua linea?- chiese ridacchiando Hugo confuso dalla domanda delle figlia visto che la stessa evitava più possibile la pizza.

-questa settimana ho avuto allenamento intensivo e me la merito- sorrise Lizzie -e poi potrebbe far piacere anche a Keita mangiare una pizza-

-e va bene, ma la ordiniamo e ce la facciamo portare a casa- concluse Hugo e i due rimasero in silenzio per il resto del viaggio e una volta arrivati a casa Lizzie si fiondò velocemente in bagno per farsi una meritata doccia dopo tutto quell'allenamento.

-Lizzie ha decretato pizza- avvisò Hugo il castano che aveva ancora il cappello in testa, sembrava non volerselo togliere -quale preferisci?-

-una diavola- rispose Keita sorpreso che la bionda avesse scelto una pizza ma comunque contento della cosa, era da tanto che non mangiava una pizza e ne aveva davvero tanta voglia.

-ottimo allora le ordino- annuì Hugo componendo quello che Keita ipotizzò essere il numero della pizzeria mentre il ragazzo prendeva il suo telefono non sapendo davvero cosa fare. State in quella casa lo destabilizzava. Decise di sedersi sul divano e aspettare li che arrivasse la cena visto che Hugo sembrava essersi messo a chiamare qualcun altro dopo la pizzeria e di certo non voleva disturbarlo. Rimase seduto sul divano a controllare la home di instagram del suo telefono per minuti anche se non c'era niente di interessante dentro. Non aveva mai avuto veri amici, era uno di quei ragazzi che parlava con tutti ma che non aveva nessuno di stretto quindi i post che aveva davanti erano di gente he aveva smesso di parlargli quando avevano scoperto che si stava per trasferire in una grande città.

-hai una ragazza?- Keita a quella domanda corrucciò la fronte e alzò lo sguardo per osservare Lizzie che con una felpa più grande di lei rosa confetto e dei leggings si era seduta sul divano al suo fianco. I suoi biondissimi e lunghissimi capelli erano ancora bagnati, Keita non si era nemmeno accorto fossero così lunghi visto che nello chignon non si notavano.

-no- rispose tranquillamente lui senza però dirle che in realtà gli piacevano i ragazzi.

-qualche migliore amico? Scusa per tutte queste domande ma voglio capire quanta gente ti sei lasciato dietro per venire qui- spiegò lei incrociando le gambe sul divano per poi lanciare uno sguardo veloce al padre che per come si stava muovendo mentre parlava al telefono doveva per forza star parlando con Peter.

-nessuno. Avevo tanti amici ma non veri, erano più conoscenti. Non dovresti asciugarteli quei capelli?-

-non ho voglia, ti prego non mi dicono niente i miei non ti ci mettere anche tu- borbottò lei con un sorriso sulle labbra che fece sorridere leggermente anche Keita, Keita che aveva sempre voluto un fratello o una sorella ma era rimasto figlio unico quindi sperava di poter creare un buon rapporto con quella ragazzina per almeno quell'anno.

-Lizzie i capelli- disse Hugo raggiungendo i due con aria scocciata cosa che confuse un po' Keita.

-hai scoperto di Jeremia?- domandò invece la bionda ridacchiando allo sguardo di fuoco che aveva appena messo su il padre.

-secondo te?- chiese poi il castano incrociando le braccia al petto mentre Keita cercava di capire cosa stesse succedendo.

-sei il solito geloso- rise Lizzie -dai papà è solo una settimana ed è successo altre volte che erano in camera insieme-

-giuro che se succede nuovamente lo uccido quel Jeremia- ringhiò ancora Hugo osservando il suo telefono come se potesse suonare da un momento all'altro.


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