Capitolo 8

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Peter guardò confuso il ragazzo nella foto che gli aveva appena inviato il marito. Sapeva che gli sarebbe arrivata quella foto, era il giorno della festa al liceo di Lizzie, ma era certo che Fernand non era castano e soprattutto non aveva i capelli così lunghi.

"come mai Lizzie non è con Fernand?" inviò quel messaggio a Hugo aspettando con agitazione una risposta da parte del castano. Risposta che arrivò con una chiamata.

-ehi. Che è successo?-

-il coglione ha detto ieri a Lizzi che sarebbe andato al ballo con la Ross- gli spiegò Hugo che era da poco rimasto a casa da solo visto che i due ragazzi erano andati a piedi alla festa. Ovviamente aveva recitato la parte del padre iperprotettivo con Keita facendosi promettere di portare la figlia a casa sana e salva e soprattutto non ubriaca. Aveva ancora solo sedici anni la sua bambina. Sapeva che teoricamente a quelle feste non c'erano alcolici ma per esperienza era a conoscenza del fatto che molti li portavano lo stesso.

-chi è il castano?- chiese allora Peter -sembra fin troppo confidente con la nostra principessa-

-calmati Peter- ridacchiò Hugo -è Keita- aggiunse poi -ha proposto a Lizzi di accompagnarla al ballo visto che era rimasta sola-

-quindi è lui il figlio del tuo amico- sussurrò Peter prendendo le cuffiette e attaccandole al dispositivo per poter rivedere la foto e quindi osservare per bene il castano, inizialmente si era solo concentrato sul braccio del ragazzo intorno alla vita di sua figlia.

-si e vuoi ridere?- chiese Hugo con il sorriso.

-cosa?-

-abbiamo scoperto i suoi capelli lunghi solo oggi- ridacchiò Hugo -ha portato un cappello per due giorni-

-seriamente? Cosa c'è di male nei capelli lunghi?- chiese Peter non capendo perché quel comportamento da parte del castano e nel diro si mise a giocare anche con i suoi di capelli che non erano lunghi quanto quelli del castano ma leggermente oltre le spalle gli arrivavano.

-ha spiegato che molti lo hanno preso in giro per quelli- Hugo sospirò -non mi sembra minimamente il tipo che odia le coppie gay Peter-

-glielo avete detto? Che hai un marito e non una moglie?-

-no, io ho sempre cercato di non farlo trasparire e non credo che Lizzie ne abbia fatto parola ma credimi non mi sembra quel tipo di ragazzo- continuò ancora Hugo, voleva rassicurare il marito che non avrebbero avuto problemi con Keita a casa e Peter capì perfettamente le sue intenzioni.

-Huggie- sussurrò il biondo con un sorriso -non sono arrabbiato ancora con te amore mio-

-ma lo eri prima precisamente quando sei partito salutandomi solo con un bacio a stampo- protestò il castano facendo ridere Peter.

-appena torno giuro che mi faccio perdonare- gli disse Peter per poi sorridere in direzione di Gabriel che lo aveva avvisato di star andando a cena, lui sarebbe sceso dopo aver finito di parlare al telefono con il marito. Alla fine era stato costretto a cambiare camera perché Jeremia era diventato fin troppo appiccicoso e aveva tento di baciarlo fin troppe volte da ubbriaco. Per sua fortuna Gabriel e Lucas avevano accettato di cambiare camera altrimenti non avrebbe saputo come fare.

-e come vorresti fare? Andare a un buon ristorante e pagare tu è troppo poco- gli disse scherzando Hugo.

-ma io ti stavo offrendo il mio culo da scopare come e quando vuoi appena torno- gli disse sorridendo e mordendosi il labbro inferiore pensando a quello che lo avrebbe aspettato una volta tornato a casa.

-cazzo Peter- sentì sbottare il marito -non puoi dirmi certe cose quando mancano ancora quattro giorni-

-resisti amore-

-resisti un corno Peter, prendi il primo volo possibile che ho bisogno di te nel mio letto ora- continuò Hugo che si andò a buttare sul suo letto cercando di non immaginare il marito nudo li insieme a lui.

-anch'io devo resistere, non sono di ferro e lo sai. Vedi di farti trovare a casa-

-amore io lavoro quel giorno, ritornerò solo verso l'ora di pranzo e ci saranno di sicuro anche Keita e Lizzie- protestò Hugo -ho bisogno di te adesso e soprattutto non di te in camera con Jeremia-

-sono in camera con Gabriel non con Jeremia. Era troppo appiccicoso e ha tentato di baciarmi fin troppe volte- spiegò con calma Peter che si stava anche per preparate a una scenata di gelosia da parte del marito.

-ha fatto cosa? Quel bastardo sa perfettamente che sei sposato con me- ringhiò Hugo che proprio come si era aspettato Peter era entrato in modalità marito geloso.

-non ci è riuscito e lo sai che io ti sono fedele Hugo-

-di te non ho mai dubitato Peter ma non mi piace comunque che quel coglione continui a tormentarti. Non vedo l'ora di averti qui tutto per me-

-anch'io e ti giuro che trovo una scusa per far andare Lizzie da qualche parte per un giorno intero e sono tutto tuo- sussurrò il biondo chiudendo un attimo gli occhi per immaginare le labbra del marito sulle sue.

-e Keita- aggiunse l'altro mentre Peter ridacchiava.

-e anche Keita vero- sussurrò -è la tua camicia quella che ha addosso?-

-si, non ne ha. Come te ne sei accorto che era la mia?-

-oh andiamo era fin troppo intonata al vestito di Lizzie e mi ricordo perfettamente che tu hai comprato una camicia dello stesso colore del vestito di Lizzie qualche settimana fa-

-sei fin troppo attento ai dettagli amore mio- sussurrò Hugo stendendosi meglio sul letto. Doveva andare a cucinare la cena per quella sera ma non ne aveva minimamente voglia.

-ehi sono comunque un poliziotto devo stare attento ai dettagli. Ora ti devo lasciare perché devo scendere a cena o non mi fanno trovare niente e ho fame-

-vuoi abbandonarmi?- domandò Hugo sbuffando -non puoi restare con me ancora un po'?-

-Huggie vorrei ma ho fame e anche tu dovresti mangiare qualcosa perché ti conosco troppo bene e so che non hai pizzicato niente in pasticceria-

-non ho voglia di cucinare- gli rispose sinceramente Hugo passandosi una mano tra i capelli -tu va a mangiare adesso- si arrese il castano e Peter sorrise chiudendo la chiamata nonostante avesse una voglia matta di prendere il primo aereo disponibile e tornare dal marito il più velocemente possibile.


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