Capitolo 16

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-mio fratello ci sta provando spudoratamente con il tuo- disse Elizabeth a Lizzie mentre stavano uscendo da scuola dopo una giornata infernale di lezioni.

-cosa?- chiese confusa la bionda in direzione della rossa.

-mio fratello ci sta provando con il tuo di fratello- ripeté Beth sospirando.

-e tu come lo sai?-

-sai che ogni tanto resto a dormire da lui quando abbiamo troppi compiti o una verifica da fare e non voglio perdere tempo facendo avanti e indietro no? Ecco in questi tre mesi mi sono trovata quasi sempre tuo fratello con il mio in camera o in biblioteca che studiavano. Ho scoperto che fanno entrambi la stessa cosa solo che mio fratello è più avanti e quindi aiuta Keita. O meglio lui dice che lo sta solo aiutando ma io conosco troppo bene mio fratello per non capire che ci sta provando-

-non vedo cosa ci sia di male. Se a Levin piace Keita può provarci tranquillamente, è sempre Keita che lo deve rifiutare in caso- le fece notare Lizzie con un'alzata di spalle.

-il problema è che ho paura per mio fratello- rispose Beth -sai...e se Keita fosse omofobo?-

-oh andiamo Beth! Vive con me da tre mesi ormai e ti ricordo che io ho due padri quindi se fosse stato omofobo me ne sarei accorta-

-vero anche questo ma capiscimi...Levin è stato ferito da tanti ragazzi e...e tu sei la mia migliore amica e ho paura che se dovesse succedere qualcosa di brutto...-

-Beth è una questione tra i nostri fratelli non tra noi. Se vuoi posso provare a parlare con Keita per capire se se ne è accorto- propose poi la ragazza mente Beth sbuffava.

-mio fratello sembra incrollabile ma...ha avuto troppe delusioni e ho paura che Keita possa essere etero e quindi essere l'ennesima sua delusione-

-Beth se Keita è etero non ha colpe nei confronti di Levin- borbottò Lizzie che si chiedeva come mai non avesse prestato più attenzione ai gusti di Keita. Sapeva che non era omofobo per come si comportava a casa e cioè in modo tranquillo come se non gli importasse che i suoi genitori fossero due uomini. Si ricordava la bionda di aver chiesto al fratello se aveva una ragazza e lui le aveva risposto di no e lei non era più tornata su quell'argomento anche se volava farlo.

-so che tuo fratello non ha colpe se gli piacciono le ragazze ma io...spero solo che quando Levin si farà avanti, perché sono certa che a breve lo farà, non lo tratti male-

-sonderò il terreno per te non ti preoccupare- sorrise Lizzie per poi aggiungere velocemente -a proposito del diavolo- e poco dopo le due ragazze vennero raggiunte proprio da Keita che sorrise loro.

-Beth come va?- chiese alla rossa non appena arrivato.

-bene, dove hai lasciato mio fratello? Credevo di trovarti a studiare con lui oggi- domandò la rossa mentre il castano ridacchiava.

-Levin ha lezione tutto il pomeriggio oggi- rispose sinceramente e vedendo la faccia confusa della rossa spiegò: -lezioni di recupero perché alcuni prof non sono riusciti a farle durante la settimana. Lo hanno avvisato ieri-

-fantastico e io dove vado adesso?- nemmeno il tempo di rispondere che Keita pose delle chiavi a Elizabeth che lo guardò confusa.

-Levin ha detto che puoi studiare in camera sua, due mandate- le spiegò.

-grazie- sussurrò Beth mentre Lizzie guardava il fratello domandandosi come fosse possibile che più passava il tempo e più lo vedeva rilassato e tranquillo. Si ricordava ancora il primo giorno che lo aveva incontrato, di come sembrasse nervosissimo mentre in quel momento era rilassato.

-andiamo a casa?- domandò allora Lizzie che voleva parlare con il fratello della questione Levin da sola.

-andiamo- concordò lui salutando con la mano Beth prima di incamminarsi insieme alla bionda. Alla fine Hugo e Peter avevano preso l'abitudine di passare a prendere Lizzie solo e soltanto quando Keita ritornava prima dal college altrimenti lasciavano ai due fratelli fare la strada di casa insieme a piedi cosa che Lizzie aveva iniziato ad apprezzare molto visto che aveva tempo per chiacchierare con il castano e conoscerlo meglio proprio per diventare veri fratelli.

Lizzie però non riuscì a trovare le parole per poter iniziare il discorso Levin durante quel tragitto, non voleva fare il nome del rosso e quindi non sapeva in quale altro modo iniziare la conversazione con il castano tanto che in parte fu sollevata la ragazza di essere riuscita ad arrivare a casa. Avrebbe avuto tutto il pomeriggio per pensare a cosa chiedere a Keita per sondare il terreno.

-siamo tornati- disse proprio Keita chiudendo la porta alle sue spalle e dirigendosi verso la cucina insieme alla sorella dove trovarono un Hugo nervoso e Peter che, ancora con la divisa addosso, ridacchiava.

-che succede?- domandò confusa Lizzie.

-succede che questa casa sembra un porcile. Quando entrerà una donna qui dentro si metterà le mani nei capelli- rispose Hugo cercando di sistemare la cucina dove erano stati lasciati nel lavandino i piatti sporchi della sera prima visto che quella mattina tutti e quattro erano usciti di corsa da casa.

-oh andiamo nessuna donna vedrà mai questa casa a parte mia madre e ci conosce- ridacchiò Peter sorridendo poi in direzione dei due ragazzi.

-e io cosa sono scusate?-

-tu sei artefice come noi di questo disastro Lizzie- le fece notare Hugo sbuffando visto che il marito aveva perfettamente ragione ma quella non era una scusa per non pulire.

-be' ma credo che la futura ragazza di Keita potrebbe venire qualche volta qui quindi c'è anche lei da considerare- disse Lizzie tranquilla mentre Peter cercava di bloccare la risata che gli stava uscendo, sua figlia era l'unica che ancora non era a conoscenza delle preferenze di Keita.

-non accadrà mai- borbottò Keita ridacchiando mentre lanciava un'occhiata di intesa con Peter.

-oh andiamo! Perché? Non me la vorrai presentare?-

-Lizzie se mai porterò il mio ragazzo- rise Keita mentre la bionda sgranava gli occhi.

-e quando volevi dirmelo che ti piacciono i ragazzi?- sbottò la piccola indignata con il fratello ma felice di aver scoperto quel particolare involontariamente.

-non era mai uscito il discorso- rispose sinceramente lui con un'alzata di spalle.


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