Edward pov:
Aspetto un pò prima di salire da lei, vorrei veramente capire cosa sta succedendo in me.
Prima ero freddo, nessuno osava alzarmi la voce, ma da quando c'è lei sembrano che tutti sono autorizzati a parlami come vogliono.
Devo rimettere tutti in riga, soprattutto la signorina che si trova al piano superiore.Mentre cerco di calmare il sangue che mi scorre tra le vene finisco la mia sigaretta.
Cosa dovrei fare?
Lei mi continua a mancare di rispetto, non mi teme.
Non voglio che mi tema ma almeno vorrei essere rispettato.
Finisco di fumare e salgo su dove dal corridoio non sento manco un rumore.
Entro nella nostra stanza e quel che vedo mi sconvolge, dove Valentina?
La finestra è spalancata cazzo.
Non puoi essere scesa dalla finestra.
Mi sporgo non c'è manco l'ombra di lei,
Guardo per tutta la casa come un pazzo.
Ha lasciato tutto qui, documenti e soldi.
Quella ragazzina giuro che la lego al letto la prossima volta.
Prendo subito il telefono per avvisare il mio braccio destro che inizi a cercare quella bambina.
Chiamo anche Enzo magari è andata via con lui ma non credo proprio, infatti lui resta senza parole e mi dice che mi darà una mano a cercarla.
Prendo il necessario per uscire ma infilo nel jeans una pistola e la copro con la giacca, non ho idea di dove si pure essere cacciata quella bambina.
Non ho modo per rintracciarla, non ho idea si dove sia.
Mentre che guido come un pazzo mi viene il lampo di genio, sarà sicuramente nella sua vecchia casa; infatti appena posteggio nel parchetto la porta è socchiusa, entro piano non voglio mica spaventarla.
Entrando però sento delle voci maschili e il pianto di lei, subito mi esco la pistola dai pantaloni e mi dirigo verso il piano di sopra.
Sento una voce grossa con uno strano accento
X: dai Valentina non fare la difficile, che intenzioni ha il tuo futuro maritino? Che terreni vuole conquistare?
Appena capisco cosa voglio non ci penso due volte ed entro nella stanza.
Valentina è legata ad una sedia e due uomini sono difronte a lei; ha una gamba ferita vedo il suo sangue scendere insieme alle sue lacrime.
Punto subito la pistola ai due uomini e mi posiziono davanti a Valentina.
Io:chi cazzo siete? Chi vi ha mandato a rapire la mia futura moglie?
Loro non sembrano stupiti dalle mie domande e sono anche molto tranquilli cosa che mi fa incazzare ulteriormente.
X: abbiamo davanti uno dei più grandi mafiosi di tutti i tempi, e con chi te la spassi? Con una bambina?
Sento il fuoco nelle vene e senza pensarci due volte gli sparo alla spalla.
Io: avete una lieve possibilità di restare vivi solo se mi dite chi vi ha mandato a rapire la ragazza.
X:preferiamo morire che dirti chi serviamo.
Mi guarda con molto astio e io sparo all'amico suo sulla gamba.
Io:se non vi smuovete a parlare morirete nel giro di due minuti, parliamoci chiaro.
Mentre che sono intenzionato a ucciderli mi ricodo della presenza di Valentina che non sta per niente bene; la slego è poi premo sulla sua ferita sta perdendo troppo sangue devo farla medicare entro 10 minuti sennò succederà il peggio.
Io:la guerra non finisce qui pezzi di merda, se riuscite a vivere dite al vostro padrone che lo ucciderò con le mie stesse mani.
Riprendo la pistola per sparargli a entrambi un altro colpo; poi prendo Valentina in braccio e scendo di corsa
Io: Valentina cazzo guardami, premi sulla ferita e cerca di respirare profondamente.
Appena saliti in macchina cerco di avvolgere la cintura alla sua gamba per evitare che troppo sangue fuoriesce; corro come un pazzo e nel mentre chiamo un medico di fiducia che subito si precipita a casa mia.
Fortunatamente arriviamo nello stesso tempo, prendo Valentina in braccio e la poggio sul divano e lascio che il medico faccia il suo lavoro.
Avrei saputo anch'io ricucire la sua pelle, ma io lo faccio su di me a mani nude e senza anestesia.
Il medico si alza e mi da un antidolorifico lo pago e senza fare domande esce di casa; mi avvicino a Valentina preoccupato, non sono più arrabbiato con lei.
È stata rapita.
La cosa è diversa; devo chiamare la mia squadra devo aumentare la sicurezza e lei deve evitare qualsiasi contatto con le persone esterne.
Mentre che lei dorme sotto anestesia, chiamo mio padre.
Non ci vado molto d'accordo ma devo essere avvisato ed è giusto che sappia la cose da me; dopo qualche squillo sento la sua voce forte e possente.
Non racconterò quello ché successo tramite telefono quindi lo invito a venire a casa mia prima possibile.
Valentina inizia a svegliarsi così stacco il telefono e mi avvicino di più a lei, per farla sentire al sicuro.
Valentina: è tutta colpa tua.
Mi aspettavo di tutto ma non una frase del genere;sono consapevole che la maggior parte di questa situazione se non tutta è colpa mia ma cosa dovrei fare? Io sono nato in questo schifo ci sono abituato lei no però.
Mi guarda con le lacrime ai occhi e giuro mi dispiace molto, ma ormai non posso più lasciarla andare è troppo tardi.
Io:mi dispiace, non doveva succedere.
Dico sinceramente non era mia intenzione metterla in mezzo.
Valentina: voglio andare dai miei genitori, non voglio più niente avere più niente a che fare con te.
Vorrei lasciarla andare; ma ormai è in pericolo, le persone sanno che vive con me quindi colpiscono lei per colpire me.
Io:ormai non si può tornare indietro, i tuoi genitori il prossimo mese torneranno qui per qualche giorno potrai stare con loro in quel periodo lì.
Dico serio; capisco che sta male ma non voglio ripetere le cose due volte.
Valentina:capisci che mi hanno rapito? Capisci che mi hanno infilato un cortello nella gamba? Se tu non fossi arrivato sarei morto. Non so nulla del tuo cazzo di lavoro, ma quei tizi lì credevano il contrario.
Si alza ma tiene ancora la mano poggiata sulla spalliera del divano, le gira ancora la testa.
Io:siediti non stai ancora bene.
Cerco di non pensare alle sue parole anche se so perfettamente che ha ragione;stavolta la bambina ha ragione.
Mi avvicino a lei baciandola, ho avuto anch'io paura per lei.
Io:tu mi ami Valentina?
Dico speranzoso guardando negli occhi, lei con molta titubanza mi guarda e annuisce.
Io:ti amo anch'io, ma questa guerra dobbiamo combatterla insieme sei con me?
Cerco di essere più convincente possibile, se devo fare la guerra almeno voglio che lei sia dalla mia parte.
Valentina: sarò al tuo fianco non ti preoccupare.
Dice molto seria per poi baciarmi con passione quasi troppa, perché il mio amichetto lì sotto si attiva subito.
Valentina:voglio fare l'amore con te.
Dice per poi aprirmi i primi bottoni della camicia.
Io:sei sicura? La ferita ti fa ancora male?
Cerco di mantenere un briciolo di lucidità ma so che durerà poco se lei continua così;
Valentina:voglio averti dentro e sentirti sono sicura che voglio questo.
Subito la prendo in braccio per portala in camera nostra.
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Fine capitolo!❤️
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-𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑖𝑏𝑖𝑡𝑜-
RomanceLui uomo potente è misterioso...lei piccola ma già tanto matura...un'amore impossibile ma la dolcezza di lei riuscirà a sciogliere il cuore freddo di lui? l'età sarà un problema? Il passato di lui sarà pericoloso per lei?... ...