3.1 La Festa

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«Hai sentito la novità?» furono le parole con cui Rebecca la accolse in casa, quando Chiara si presentò alla sua porta di sabato pomeriggio.

Si sforzò di restare naturale. «Ci sono novità?» In realtà, poco prima di uscire aveva riprovato a fare ricerche sui roghi della Val Camonica e il suo zaino di scuola aveva preso fuoco, lei era stata costretta a spegnerlo rovesciandoci sopra la borraccia che teneva sul comodino per la notte.

«Viene anche Genny, coi ragazzi! Così mi vedrà provarci con Corrado in prima fila!»

«Non mi sembra molto carino nei confronti di Corrado, sai?» commentò Chiara, infilandosi in casa. «Provarci con lui solo per fare ingelosire Gennaro. Lo illudi, così.»

Da una parte, la presenza alla festa di Edoardo avrebbe facilitato le sue ricerche. Dall’altra, il rischio di esplosioni involontarie si sarebbe moltiplicato. 

«Nah, lui starà benissimo. Tanto vuole solo divertirsi» liquidò.

«Te l’ha detto lui?»

«Lo sanno tutti» tagliò corto lei. «Oh, stavo quasi per dimenticare! Si dice in giro che Cassandra sia quella che sta facendo magie in giro per la scuola!»

Questo attirò l’attenzione della ragazza. «Davvero? Chi lo dice? Perché?»

«Non so, Laura mi ha detto che l’ha sentito in giro. Comunque se ci pensi ha senso. Sembra un po' strega, in effetti.»

«Secondo me è solo un’emo.»

«Beh, nel caso ha qualche anno di ritardo rispetto agli altri!»

«Sì, giusto qualcuno…» sorrise Chiara. «Come mai lo pensano in giro?»

«Ma che ne so» borbottò Rebecca. «Sta sempre a zonzo con le sue magliette nere e l'eye-liner, e continua a dire che Dio non esiste.»

«Non mi pare che tu sia molto credente» rimbeccò Chiara. 

«Okay, ma almeno non me ne vanto! Insomma, tu non sei convinta?»

Chiara alzò le spalle. «Se io fossi una strega mi vestirei sempre di rosa, per mandare gli stereotipi a fanculo!»

«Sì, ma tu sei strana» commentò Rebecca, con un sorriso. 

Passarono le restanti due ore e mezza a decidere cosa avrebbe indossato Rebecca per poter flirtare con Corrado.

Chiara non ebbe nulla da ridire a riguardo, era felice di poter staccare il cervello per un po' e fare cose normali. 

Lei si era portata il cambio nello zaino insieme al pigiama, non doveva fare altro che stare seduta sul letto a dare consigli alla sua amica, che si provava mille vestiti diversi. 

Si sentiva come in una commedia americana, e restare con Rebecca a provare abiti, trucchi e parlare di ragazzi era rilassante. Poteva distendersi, mettersi comoda, e l'unico pensiero che aveva al mondo era decidere quale colore stava meglio coi capelli rossi di Rebecca.

Era da tanto che non vedeva la sua amica così motivata e di buon umore, e anche questo contribuì a rasserenarla. Negli ultimi tempi Rebecca era stata molto giù, con Gennaro in classe che non le rivolgeva la parola – teneva ancora sul comodino la collana che le aveva regalato per il compleanno, con una piccola fetta di pizza come pendente – e con le lezioni che si erano fatte più difficili ora che erano al liceo.

Eppure in quel momento sorrideva, con il suo maglioncino giallo e la sua gonna nera, si guardava allo specchio compiaciuta e continuava a ripetere: «Come sto?»

«Lo adoro» rispose Chiara, che in effetti trovava la scelta azzeccata. «Molto carina. Corrado darà i numeri, sono sicura. O Gennaro, o chiunque ti interessi oggi.»

Il Ritorno della StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora