«Oh, merda» sibilò Lorenzo, rompendo il silenzio.
Chiara, però, non lo degnò neanche di uno sguardo. I suoi occhi erano fissi su Edoardo, che la fissava a occhi sgranati e non era riuscito a trattenere una smorfia colpevole che gli stringeva le labbra in una linea dritta. «Posso spiegare.»
«Che cazzo sta succedendo?» sussurrò lei, le gambe le tremavano. Si appoggiò alla ringhiera per non cadere.
«Stiamo facendo un gioco» esclamò Edoardo, si alzò in piedi. Al suo muoversi la fiamma si abbassò di colpo, riducendosi di intensità. «Tipo Dungeons and Dragons, quelle cazzate. Roba da nerd insomma.»
«Davvero?» chiese Chiara. «E quello come lo spieghi?»
«Cosa, quella roba?» rispose Edoardo, che sembrava aver ripreso controllo di sé. «Un trucchetto idiota, può farlo chiunque.»
«Davvero, Marchesi, certo che sei impressionabile!» lo appoggiò Lorenzo, in tono meno convincente.
«Non attacca» sibilò la ragazza. «Vi ho sentiti l’altro giorno, nel bagno della E. Gennaro sapeva che sarebbe scoppiato l’incendio. E vi ho sentiti anche ieri nel bagno della palestra, Lorenzo ha detto “non faccio magie per sbaglio da quando ho smesso di pisciare a letto”, o qualcosa del genere. E ora questo.»
«Cazzo!» si sgonfiò Lorenzo, e abbandonò la testa all’indietro in un gesto di sconforto. «Cazzo, dobbiamo portare questa scema al Gran Consiglio, adesso. Ci faranno la pelle. Toglieranno il nostro nome dal libro. Cazzo!»
«Ma dov’è Genny? Doveva farci la guardia alla porta!» sbottò Edoardo, che si era coperto il volto con le mani e aveva perso la parvenza di controllo che aveva avuto sino a poco prima.
«L’ultima volta che l’ho visto aveva la lingua infilata nella gola di Marta» rispose Chiara, «ha altro a cui pensare oltre voi, a quanto pare.»
A quelle parole, la fiamma che fluttuava vicino al pavimento diventò una colonna di fuoco che arrivò sino al soffitto. Chiara dovette trattenersi dall’urlare, Edoardo si voltò e, serafico, spostò una delle tre pietre col piede. La fiamma si spense.
«Vuoi stare calmo?» abbaiò verso l’amico.
Lorenzo aveva iniziato a tremare tanto che Chiara poteva vederlo coi suoi occhi a parecchi passi di distanza. «Calmo? Calmo? Veramente? Quello stronzo ha detto che saremmo dovuti venire qui perché sarebbe stato importante, avrebbe dovuto controllare che non entrasse nessuno e invece è andato a divertirsi con una delle sue galline del cazzo! E intanto saremo noi a pagarne le conseguenze, lui no di certo!»
«Che vuol dire? Di che state parlando? Che libro?» incalzò Chiara, avvicinandosi.
«Tu chiudi quella cazzo di bocca!» abbaiò l’altro, anche la sua voce tremava.
Per qualche motivo, benché sino all’attimo prima si fosse solo dimostrato molto seccato, le sembrò a un passo dall' infrangersi in mille pezzettini sul pavimento.
«Non parlarle in quel modo!» lo sgridò Edoardo. «Lei non c’entra niente. Siamo stati poco attenti, e questo è il risultato!»
«Siamo? Scusami?» anche Lorenzo saltò in piedi, gli si avvicinò. Chiara era quasi sicura che sarebbero arrivati alle mani, quando la porta si spalancò di nuovo.
«Attenti, sta arrivando–» Gennaro era entrato trafelato e stava già correndo giù per le scale. Aveva i capelli tutti arruffati, la maglietta spiegazzata e del rossetto sulla faccia e sul collo. «Oh, troppo tardi.»
«Già, troppo tardi» ripeté Lorenzo, gelido. Aveva distolto lo sguardo, voltato la testa come se non volesse rischiare di vederlo manco per sbaglio. «Sei davvero uno stronzo.»
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Il Ritorno della Strega
Teen FictionAvere sedici anni non è mai facile, questo Chiara lo sa bene. Tra interrogazioni, primi amori, genitori apprensivi e una migliore amica impertinente e inopportuna non sai mai cosa ti aspetta. Avere sedici anni e scoprire di avere poteri magici, una...