9.2 Cambio di Carte

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«No!» Edoardo gridò, fece per rendersi invisibile a sua volta ma un uomo lo afferrò da dietro e lo bloccò. Il ragazzo si dimenò, ma la presa era forte. Chiara si accorse che anche Lorenzo e Gennaro erano stati acciuffati, e lei arretrò per proteggersi, anche se nessuno pareva fare caso a lei, forse perché era una ragazza ed era apparsa come inoffensiva.

«Ma che diavolo sta succedendo qui?» disse una voce, erano entrate altre persone nella stanza, si accalcavano per capire cosa fosse successo. «Che scherzo è questo?»

Chiara non sapeva cosa rispondere, atterrita. Tutto precipitava intorno a lei. Cassandra aveva preso il libro, suo padre aveva catturato Edoardo e Gennaro e li aveva messi sotto chiave, gli stregoni avevano neutralizzato i suoi poteri, e ora quegli uomini avevano scoperto la loro intrusione al palazzo comunale, e chissà cosa avrebbero fatto a quel punto.

D’un tratto, dal nulla, sentì una mano sfiorarla e sobbalzò. L’istante dopo, quella mano si era infilata nella sua, e si accorse di riuscire a vedere Cassandra, il Libro in una mano e la sua nell’altra, che si portò il dito alla bocca e fece ssshhh.

«Chiara?» chiamò Edoardo, e capì di essere diventata invisibile. «Chiara? Cazzo!»

«È sparita!» esclamò una donna davanti a loro. «Un istante prima era là, e quello dopo…»

«Dio» sospirò Lorenzo, mentre Cassandra trascinava Chiara fuori dalla stanza, lontano da occhi indiscreti. «Il Gran Consiglio ci farà il culo a strisce questa volta.»

Chiara teneva salda la mano di Cassandra mentre continuava a camminare. Pensò a Edoardo, che stava abbandonando in difficoltà, ma non poteva farci nulla, aveva bisogno di risposte. E solo Cassandra avrebbe potuto dargliele.

Le due uscirono dal comune e attraversarono la piazza, mano nella mano e stando attente a non sbattere su nessuno di quelli che non poteva vederle, in silenzio per non allertare i passanti. Quella mano nella sua la teneva ben piantata per terra, mentre tutto vorticava intorno a lei, in primis la figura di suo padre.

Quando furono abbastanza lontane dal luogo del misfatto e quando non ci fu nessuno nei paraggi per vederle riapparire, Cassandra le lasciò la mano e tornò visibile, per non sprecare energie.

«Ci hai usati» sibilò Chiara, seguendola a gran passi mentre lei si dirigeva decisa verso l’uscita dal centro. «Hai detto di voler aiutare Edo e Genny e invece volevi solo rubare il Libro agli stregoni!»

«Sì, l’ho fatto» replicò Cassandra, che non sembrava affatto turbata dall’accusa della sua compagna. «Gli stregoni sono il male, Chiara. Lo capirai. Il tuo posto è con noi, adesso…»

«Ti ho seguita solo per tenere d’occhio il Libro. Non illuderti.»

«La tua lealtà va ancora agli stregoni? Dopo tutto quello che ti hanno fatto?»

«La mia lealtà va ancora a Edoardo. Lui non mi ha fatto nulla di male, ha solo cercato di aiutarmi.»

«Solo perché è troppo giovane per essere coinvolto. Qualche anno in più e avrebbe tramato contro di te anche lui, con suo padre.»

«Non puoi saperlo. Lui è… lui è buono. Lui è diverso.»

«Non ci sono stregoni buoni. Sono educati a sentirsi superiori a noi, li crescono con l’idea di distruggerci. Hanno paura delle streghe, vogliono finire il lavoro iniziato cinquecento anni fa. Altrimenti perché neutralizzarti?»

«Il Gran Consiglio è corrotto, non significa che tutti gli stregoni siano così.»

«Se lo pensi davvero, perché mi stai seguendo?»

Il Ritorno della StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora