Furono a casa della nonna di Chiara che niente sembrava cambiato: i mobili vecchi coperti da un sottile strato di polvere, i familiari divani coperti da merletti di pizzo bianco, il silenzio.
Cassandra fu la prima a farsi coraggio e a parlare. «Avrà funzionato?»
«Certo che ha funzionato» tagliò corto Lorenzo. «Genny ha detto che era andato tutto secondo i piani.»
Il peso dello zainetto sulla spalla la ancorò alla realtà mentre, con calma e circospezione, guidava i suoi amici fuori di casa. Arrivò all’anticamera che sentiva delle voci ovattate e osservò Cassandra, confusa. La ragazza aveva la stessa espressione perplessa in volto.
Quando si fece forza e aprì la porta, quel che vide la stordì. Una piccola folla si era riunita in quel giardino, tra cui suo padre.
«Ed eccoli qui! Proprio come previsto!» esclamò una voce squillante, e Chiara notò una ragazza che non conosceva, un po’ bassottina, che aveva sul viso una spolverata di lentiggini proprio come quella di Gennaro. Non ci volle tanta fantasia per capire che si trattava della nuova Sibilla Cumana.
Si ritrovò abbracciata da suo padre, un padre che non le aveva mai mentito. In lei però restava la consapevolezza che avrebbe potuto farlo, se avesse avuto una ragione abbastanza importante per lui. «Come ti senti? La Sibilla ci ha detto che sareste potuti tornare un po’… diversi.»
«Sto bene, papà» sbuffò, lottando per scrollarselo di dosso.
«Meglio portarti a casa, mamma ti farà un piccolo check up.»
«Ho detto che sto bene.»
Poi sentì un sibilo che sembrava venire da un altro mondo. «… mamma?»
Una signora bionda dagli occhi azzurrissimi stampò un bacio sulla guancia di Lorenzo, che restò immobile. «Mamma?» ripeté, la voce tremava.
«La Sibilla aveva detto che avresti potuto reagire così. Sono qui, tesoro. Ora vieni a casa e vedi anche papà, ti va? Ci racconti tutto quello che è successo.»
Il ragazzo spalancò gli occhi, mai stati asciutti, che iniziavano a lacrimare. Annuì, ma prima che Chiara potesse vedere altro la vista di Veronica occupò tutta la sua visuale.
«Ciao, Chiara! Cassandra mi ha parlato molto di te, ma penso che tu già mi conosca, vero? Vieni da un passato diverso da mio.»
Le strinse la mano, intontita da quelle parole. «Piacere, io…»
«Mi chiamo Veronica, ma questo lo sai già. Sono la presidente del Gran Consiglio insieme a Giovanni, quel signore là, era tanto ansioso di conoscerti anche lui!» Chiara seguì il suo sguardo e notò che anche Edoardo era stato assaltato da quello che aveva tutta l’aria di essere suo padre. «Ti sei trovata due buoni partiti, eh? Due figli di quelli che contano. E chi è più furbo di te?»
«Vero, ti prego» sbuffò Cassandra, in un tono che spesso Chiara riservava a sua madre. «Ti supplico, smettila di importunarla.»
«Lasciami un po’ a chiacchierare con mia nuora, suvvia» cinguettò lei. «E aspetta che metta le mani su quel bel ragazzo laggiù, non credere che lui se la scamperà!»
«Cos’è questa storia? C’è qualcosa che dovrei sapere?» inquisì suo padre, che aveva sollevato un sopracciglio e l’osservava.
Veronica dissimulò il suo rossore con un colpo di tosse. «Ops, mi sa che ho appena fatto una gaffe…»
La Sibilla spintonò il piccolo gruppo, Chiara si sporse per vederla avanzare verso Lorenzo e posargli una mano sulla spalla. «Ho delle cose da dirti. I tuoi hanno il mio numero. Contattami, okay?»
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Il Ritorno della Strega
Teen FictionAvere sedici anni non è mai facile, questo Chiara lo sa bene. Tra interrogazioni, primi amori, genitori apprensivi e una migliore amica impertinente e inopportuna non sai mai cosa ti aspetta. Avere sedici anni e scoprire di avere poteri magici, una...