2.2 Oh No! Shit here we go again

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Tema principale trattato: Wet Dream.
Temi secondari: Enemies to lovers
Ship: Klance, ma siamo alla 2.2, dovrebbe essere ovvio
Rating: Non per bambini
Parole: 6.7k
Show: Voltron: legendary defenders
Personaggi principali: Keith Kogane e Lance McClain
Personaggi secondari: Katie Holt, Allura Altean, Coran Altean, Hunk Garrett, Kali Portman, Tadashi Shirogane, Robin Freeman, Iris Wollabe, Amelié Cooper, Charlotte Simons, Cleo Tooms, Artemisia Jonas, Ambrosia Williams.
Consiglio: Da ascoltare con la seguente canzone in sottofondo

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Keith aveva la mappa dell'accademia tra le mani e un espressione molto, molto confusa sulla faccia su dove diavolo fossero i dormitori.

Maledetto il suo telefono mezzo scarico utilizzato per riprodurre tutti gli album dei My Chemical Romance, ma ne era valsa la pena dopo cinque ore su un autobus diretto verso il Voltron College.

Diciamo che non era nemmeno mai stato il suo obiettivo primario essere preso a quella università per prodigi, anche se non doveva essere poi tale se tutti i suoi fratelli ci erano o ci stavano andando. Ma insomma, non lo avrebbe di certo schifato una laurea che gli avrebbe aperto le porte della vita.

Ma con sincerità, non credeva si sarebbe realmente impegnato per averla, e nessuno si aspettava che lo facesse, d'altronde chiunque avesse passato almeno un giorno con lui sapeva del suo scarso interesse per... beh... praticamente tutto

Al momento però aveva un'interesse ovvero trovare il fottuto posto in cui lasciare le sue valige.

Sfortunatamente essendo ancora ad inizio anno suo fratello Shiro si era preso più tempo per arrivare come nuovo docente per aiutarlo, mentre sua sorella Kali credeva fosse in centro città.

Quindi i suoi fratelli avevano un'utilità pressoché inesistente.

Vagava con la mappa in una mano (il che era poco funzionale dato che essendo di carta continuava ad afflosciarsi e Keith riusciva a vedere a malapena ciò che rimaneva rigido nella sua mano) e il trolley nell'altra, per non parlare dello zaino sulle spalle.

Già non era sicuro di iniziare questo college del cazzo che faceva tante belle promesse campate per aria, se poi girarsi era tipo una caccia al tesoro, figurati.

In realtà l'aspetto della scuola era molto ben curato, anzi, quasi accogliente.
Da una scuola così prestigiosa si sarebbe aspettato un prato stile villetta, un edificio bianchissimo e estremamente moderno.

L'edificio sicuramente non era umile, ma non sembrava nemmeno un involucro freddo era anzi, esteticamente piacevole. Era di un soffice bianco neve e nonostante la struttura fosse molto moderna, aveva quell'aspetto stile casa bianca ma in versione ridotta che dava un idea più calorosa in un certo senso, Keith ne era piacevolmente sorpreso. Le mattonelle dei sentieri erano di un beige tenue e l'erba non era tagliata corta come ci si aspetterebbe fa un college del genere, logicamente non era lasciata incolta, ma non sembrava nemmeno costantemente talgiata. Dai fili d'erba che erano lasciati liberi di crescere prima di essere tagliati dopo diverso tempo spuntavano denti di leone e margherite e diverse persone erano stese su coperte a chiacchierare o erano prese a giocare a palla o ancora a mangiare sui vari tavoli da picnic. C'erano persino alcuni ragazzi che curavano le aiuole o leggevano sulle panchine, era un atmosfera molto colloquiale grazie alla quale Keith si sentì subito a disagio.

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