Prime esperienze

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Non so dove trovai il coraggio di afferrare la sua mano, lo tirai su di me, era buio, quasi non lo vedevo e ne ero contenta, perché lui non avrebbe visto me...

«Jane... Sei bella!» disse, arrossii e ringraziai per l'ennesima volta il buio, che in quel momento era avvolto dalle sue parole.

Sentivo il tessuto dei suoi vestiti strusciare sulla mia pelle fin troppo scoperta, era leggermente fastidioso. Si alzò, diamine: dovevo smettere di pensare. Mi alzai anche io, lo abbracciai e mise la testa sulla mia spalla. La sua pelle aveva un profumo così buono, mi spinse fino al letto e accese l'abat-jour sul mio comodino, aveva il viso estasiato. Mi guardò negli occhi come se non mi avesse mai vista e si sdraiò accanto a me, era così: semplice e particolare, con i piedi scalzi, la maglia e i pantaloni del pigiama. Presi il coraggio a due mani e mi misi a cavalcioni su di lui, che si alzò e prendendomi in braccio mi portò in camera sua. Mi posò delicatamente sul letto, solo in quel momento notai le candele accese e mezze consumate sparse per la camera, sorrisi. Si concentrò su di me, leggevo la dolcezza nei suoi occhi, sarebbe potuta esplodere...

Gli feci un cenno con la testa ed inginocchiandosi sul letto, davanti a me si tolse la maglia, aveva il busto pieno di cicatrici. Ingoiai il nodo che avevo in gola e trattenni con fatica le lacrime, si chinò per accarezzarmi il viso e mi sorrise, rassicurandomi. Era così bello in fondo...
Lo spinsi per farlo sdraiare, quindi abbassai i suoi pantaloni, in quel momento credo di aver sgranato gli occhi perché rise, ma timidamente, come un bambino: era nudo. Non avevo mai visto un ragazzo nudo. Oh oh, problema. Lo guardai negli occhi, aveva il panico impresso sui lineamenti induriti da quel sentimento, indietreggiai, scendendo dal letto, fino alla porta, si alzò seguendomi e sfilò l'unico velo che ancora ci separava, il babydoll. Rimasi nuda, come lui.

«Se sei arrivata fin qui, non mi tiro indietro. Avrò cura di te, Jane...» Disse tutto d'un fiato. In quel momento le nostre labbra si unirono per la seconda volta e in un secondo il mio primo bacio se ne era andato... Stava per staccarsi ma lo trattenni e sorrissi, sorrise anche lui e morse un angolino del mio labbro inferiore, costringendomi ad aprire la bocca. Ne approfittò per unire la sua lingua, calda e umida, alla mia. Aveva un sapore così delicato che mi venne d'istinto iniziare a muovere la mia delicatamente contro la sua. Un problema è che il suo corpo era contro il mio e il secondo "problema" è che qualcosa si stava schiacciando contro la mia coscia sinistra... Venni percorsa da un brivido che mi fece venire la pelle d'oca: partì da dietro al collo, percorrendo tutta la mia spina dorsale, fino a sfociare, letteralmente, fra le mie gambe. Indietreggiò per farmi spazio e andai a sdraiarmi sul letto.

«Sei pronta?» Pensai che non dovesse chiederlo allora sorrise imbarazzato e aprì il cassetto del comodino, tirò fuori una scatola... "E questi dove li hai presi...?"

«Li ho presi oggi Jane, non pensavo che tu fossi...»
«Vergine? Beh, lo sono...»
«Sì... E credo di essere più nervoso di te!» Ammise ridendo

«Ti piaccio, Ed?»
«Oh... Da impazzire!»
Si fiondò su di me infilando con prepotenza la lingua fra le mie labbra, sentii lo stesso brivido di prima e mi scappò un gemito. Si staccò e si sdraiò tirando fuori dalla scatola una bustina argentata, che aprì. Distolsi lo sguardo per qualche secondo, finché non prese la mia mano e mi tirò, caddi goffamente su di lui e mi sistemai fra le sue risatine

«Fai. Piano.» Prese i miei fianchi e mi aiutò a calarmi su di lui. Dolore.

Gemetti dal dolore, ma non volevo fermarmi, era così bello il suo viso immerso nel piacere, non ce la facevo più a sopportare, quindi diedi una spinta forte, per un secondo sentii un dolore lancinante che mi fece gemere, lui mi strinse, era così caldo... Iniziai a muovermi a fatica su di lui, gemendo. Non avevo mai provato qualcosa di così bello... Lui assecondava i miei movimenti, eravamo stretti l'uno all'altra...

«Dio, Jane...» Disse a denti stretti

«Jane...» Ripetè

«Jane!» Urlò tremando

«J-jane...» Sussurrò rallentando i movimenti e respirando affannosamente...

Anche la mia prima volta era andata...
Lui era ancora dentro di me, sorrisi e lo baciai dolcemente. Ero leggermente sudata... Mi accasciai sul letto, leggermente dolorante e mentre armeggiava per sistemarsi sentii le palpebre troppo pesanti...

Cosa era appena successo?

Discovering Jane || Jane The KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora