Quando fu nella sua comoda vestaglia per dormire si sdraiò nel letto, pronta per leggere il suo libro proibito. Non si rese conto di essersi addormentata fino a quando non aprì gli occhi e fuori era notte fonda, e non più il tramonto estivo con il quale si era coricata. Si guardò intorno, assonnata, ma la lampada sul suo comodino era sparita. "che strano" pensò. La stanza era buia, ma concentrandosi riusciva a intravedere la sagoma dei mobili e dei vestiti.
Un bagliore violaceo attirò la sua attenzione, proveniva da sotto le sue coperte. Cauta ne alzò un lembo, trovandosi improvvisamente la faccia illuminata. Il libro con cui si era addormentata risplendeva di luce propria. Incuriosità lo aprì, scoprendo piacevolmente che le parole scritte si potevano leggere molto più facilmente ora che erano illuminate.Il sonno era svanito, e con voracità si mise a leggere, perdendosi tra le parole. Finì all'alba, con la schiena dolente e gli occhi stanchi. Chiuse piano il libro e lo poggiò sul comodino, rendendosi conto di non essere in grado di ricordare niente di quello che aveva letto. Corrugò la fronte "come diamine è possibile" pensò, mentre riprendeva il libro, per rileggerlo. Però quando lo aprì le parole non si illuminavano più, e con sgomento si rese conto che il sole era sorto quasi completamente.
Nascose il libro, adirata, per poi andare verso il vassoio d'argento che fluttuava in un angolo della stanza.
Il vassoio era chiamato lanx,letteralmente vassoio, ed era un ornamento tipico della tradizione degli elfi dei boschi. Il lanx era una lastra di argento puro, concavo, che era riempito con dell'acqua cristallina. Alla creazione il lanx veniva incantato per fare in modo che fluttuasse all'altezza richiesta. La peculiarità più speciale non era la levitazione, anche se coglieva di sorpresa i forestieri, ma la capacità di non svuotarsi mai. Riax lo usava per lavarsi il viso o le mani, visto che l'acqua lì presente era sempre pulita e fresca, ma sapeva che semplicemente leggendo l'incisione sul bordo e poi dicendo ad alta voce ciò che si voleva, il contenuto all'interno cambiava.Riax si lavò il viso per svegliarsi completamente, e poi si mise i primi vestiti che trovò nell'armadio, un paio di pantaloni verdi e una maglia argentata. Si assicurò che il libro fosse in un luogo sicuro, sotto il suo letto, e poi uscì velocemente dalla sua camera. Il corridoio era freddo e buio, anche se il sole era sorto nessuno della servitù camminava per i corridoi delle camere reali, almeno finchè non era pronta la colazione.
Si guardò a destra e a sinistra, per poi andare verso l'uscita. Le torce appese ai muri erano quasi spente, facendo illuminare il castello dal sole che stava sorgendo, donando al tutto un'aria quasi spettrale.Non incontrò nessuno fino alle cucine reali. Avvicinandosi iniziò a sentire il profumo delle uova appena cotte e del caffè. La madre aveva scoperto questa bevanda da un mercante proveniente dal sud, e se ne innamorò subito. Il gusto amaro quando non zuccherato era la perfetta descrizione del madre, perciò secondo Riax era la sua bevanda perfetta. Riax sentiva i cuochi parlare, ma non capiva cosa dicevano, le parole erano coperte dalle pentole che battevano e dall'olio che sfrigolava. Aprì la porta, e nella cucina cadde il silenzio. Riax fece un cenno di capo, dando il buongiorno ai cuochi, mentre loro all'unisono si inchinarono e la salutarono. -come posso aiutarvi principessa- il capo cuoco si avvicinò a lei, dopo aver fato l'ordine a tutti di ricominciare quello che stavano facendo.
-vorrei fare colazione fuori, mi puoi dare qualcosa?- chiese lei. -ma certamente!- esclamò il cuoco, dandole una pacca sulla spalla. Senza delicatezza la portò verso il vassoio dei dolci appena sfornati.
Riax era abituata alle maniere eccentriche del cuoco, la divertivano.
Prese delle fette di torta alle ghiande e amaretti, e le mise in un cesto che le aveva dato un ragazza. Il cuoco non la fece neanche parlare che la riempì di ampolle piene di diverse bevande, pasticcini, uova e pane tostato. Per completare le diete un piatto con della frutta tagliata.
Riax fece un piccolo sorriso. -va bene così, grazie. Devo mangiare solo io- gli disse. Il cuoco le fece l'occhiolino -non si sa mai che magari incontriate una persona speciale- Riax scosse la testa divertita, ma il cuoco insistette -me lo sento, me lo sento-Riax ringraziò ancora tutti i cuochi prima di uscire. Nel corso degli anni aveva fatto molto spesso colazione nei boschi, o in camera sua, detestava mangiare con la sua famiglia. E infatti si era fatta i muscoli a forza di portare cesti pieni di viveri in giro per il regno, ma questo pesava più degli altri. Uscì dalle mura del castello e si incamminò verso il bosco, evitando il villaggio, non era pronta ad avere a che fare con la povertà di prima mattina, o sarebbe finita a dare tutto il cibo ai bisognosi.
Nel bosco camminò velocemente, facendosi portare il cesto dai rami degli alberi circostanti. Si fermò solo quando trovò la radura perfetta. Gli alberi erano più radi, facendo spirare i primi raggi, al centro c'era una roccia quasi piatta, e l'aria era mossa dalla brezza mattiniera.
Si arrampicò sulla pietra, per poi iniziare a sistemare il cibo.-hai preparato anche per me, maestà?- Riax riconobbe subito la voce -perchè sei qui? stai sconfinando- gli rispose. -ho sentito dire che una nobile fanciulla si aggirasse tutta da sola con un cesto di vimini. Volevo vedere se stavi bene- Hel ridacchiò mentre si avvicinava e saliva anche lui sulla pietra. Riax alzò gli occhi al cielo, ma non lo scacciò. -mangi così tanto? Mi sorprendo come tu faccia ad avere un fisico del genere- disse Hel, mentre allungava la mano per prendere una fragola. -mi tengo in forma picchiando gli idioti- gli rispose, prima di schiaffeggiargli la mano. -devi chiedere prima di prendere, non sei un animale. Hel sbuffò. -madama principessa, erede al trono, mi è lecito prendere un suo frutto tagliato per il mio sostentarsi?- -sostentamento- -mh?- -sostentamento. Hai sbagliato a parlare, questo dimostra la tua stupidità-
Hel la guardò male -scusa se non ho un insegnante privato, lo farò presente a mia madre, quando tornerà in vita- Riax si sentì subito in colpa. -studiare non vuol dire essere intelligenti- borbottò, dopo avergli porso un piatto con del pane. Hel sogghignò, per poi prendere da mangiare. -mia madre sta benissimo- bofonchiò con la bocca piena.-brutta canaglia!- esclamò Riax, per poi tirargli un pezzo di mela sbucciato. Hel cercò di prenderlo al volo con la bocca, sbilanciandosi all'indietro e cadendo dalla roccia. Riax si fece sfuggire una risata, prima di sporgersi il tanto che bastava per vedere se era morto. Hel era sdraiato per terra, che masticava la mela. -l'ho presa- le disse.
Con sorpresa Riax passò felicemente la mattinata, chiaccherando con Hel, mentre finivano di fare colazione insieme. -dovremmo farlo più spesso- le disse, mentre la aiutava a rimettere i piatti ormai vuoti nel cesto. -tu vuoi solo mangiare gratis- rispose lei mentre chiudeva il cesto. -anche- gli sorrise divertito e ammicante. -non mi guardare con quella faccia, malvivente- Hel rise per poi alzarsi in piedi e saltare giù. Le porse la mano, come se Riax avesse davvero bisogno di un aiuto per scendere.
Riax lo guardò, poco impressionata, per poi scendere e incamminarsi verso il castello. Dopo il primo passo cadde di faccia nel prato. Si girò a guardare Hel, che a sua volta guardava verso il cielo, con fare innocente, addirittura fischiando, mentre aveva ancora il piede teso per farle lo sgambetto.
-oh Chitaldir- esclamò con finta sorpresa Hel -la principessa è caduta!- e con velocità la aiutò ad alzarsi, sollevandola completamente da terra. Riax gli diede una gomitata nello stomaco. -stupido idiota- lo guardò male, e Hel fece lo stesso. Poi improvvisamente le sorrise e la poggiò. Riax scosse la testa -non capisco il tuo problema, seriamente- gli disse, mentre si spolverava i vestiti. -e tu sei una reale strana- le rispose, per poi fare un inchino di scherno. -ci vediamo in giro, maestà- e in un battito di ciglia, Hel scomparve
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Elf's Crown, Il Regno Degli Elfi Delle Foreste
FantasiaQuesta è la storia di Riax, della sua infanzia e del suo amore.