Un'ombra si mosse rapida nella notte, percorrendo in fretta i bui corridoi. Come fatta di inchiostro, l'ombra attraverò la porta della biblioteca reale, senza aprirla. Con foga l'ombra cercava nella libreria qualcosa che non era più presente, e più cercava a vuoto, più la sua ricerca diventava feroce.
Dalla frustrazione urlò, per smettere all'improvviso. Aveva svegliato qualcuno? sperava vivamente di no. Sulle punte dei piedi si mise di nuovo a cercare. Per ore mise a soqquadro la libreria, fino a quando i primi raggi di luce le illuminarono il viso. Si bloccò, come diventata in pietra. Guardò il libro che teneva in mano, inutile. Lo scagliò verso il muro, dopo aver strappato delle pagine.
Con la stessa magia, passò attraverso le porte, per poi nascondersi nelle ombre del castello e tornare nella stanza da cui era uscita.Al mattino la notizia di ciò che era successo in biblioteca arrivò fino al villaggio. La madre era furiosa, chiunque avrebbe lo aveva fatto avrebbe pagato -è un attacco alla corona!- esclamava mentre faceva perquisire ogni camera del castello, sperando di trovare un indizio. Asmodeo e Riax dovevano stare in piedi vicino allo stipite della porta, aspettando che le guardie finissero di cercare. Riax fece un piccolo sorriso imbarazzato a Asmodeo -buongiorno..- sussurrò -buongiorono anche a voi principessa- Riax sorrise un po' di più, mentre si sistemava il vestito che si era messa in fretta e furia. Il vestito era così scomodo perchè tra le gambe teneva ben stretto il libro, sperando di non dover camminare. -vi serve una mano?- Asmodeo si avvicinò, ignorando gli ordini datogli dalle guardie. Riax si mosse un po' a disagio. "e se se ne accorgesse?" pensò, mentre si girava impacciata di schiena. -non sono riuscita a chiudere il corsetto, potreste darmi una mano?- -con piacere- con un singolo strattone Asmodeo chiuse il corsetto, facendole mancare il fiato. Riax rantolò, l'elfo era davvero forte, forse un po' troppo. -è un...stretto...- riuscicò a biascicare, mentre le sue orecchie diventavano rosse per la mancanza di ossigeno. Quando se ne rese conto Asmodeo mollò le stringhe in velluto, così che il corsetto si allargasse e permettesse a RIax di respirare. -mi dispiace principessa, vi ho ferito?- Riax era chinata verso il basso, mentre tossiva e respirava a pieni polmoni. -no...no sto bene- Asmodeo si chinò anche lui, vicino a lei. -siete sicura?- Riax lo guardò e arrosendo spostò il viso di lato. -si, ve lo giuro- Si alzò ancora dolorante, e si chiuse il corsetto da sola.
Asmodeo senza parlare tornò vicino allo stipite della porta. "l'ho ferito?" si chiese Riax "l'ho ferito facendo da sola dopo avergli chiesto aiuto?"
-Asmodeo..- Riax fu interrotta dalla guardia appena uscita da camera sua -principessa, potete tornare dentro- Riax guardò un attimo Asmodeo, che a sua volta stava guardando dentro la propria stanza. Sospirò per poi ringraziare la guardia e entrare. Quando fu sicura che la porta era chiusa si levò il libro da sotto il vestito. Tenendolo stretto fra le cosce lo aveva scaldato, e ora sembrava di stringere tra le mani un braccio.
Rabbrividendo lo lanciò sul letto. Velocemente guardò per tutta la stanza, e con sorpresa notò che non avevano toccato quasi niente. Dopotutto erano guardie e lei l'erede al trono, avrebbero preso qualcosa solo se fosse stata in bella vista e con un biglietto con su scritto "ho rubato questo libro e sto compiendo un attacco alla corona".-devo sapere chi è stato a distruggere la biblioteca- Riax si spogliò, per poi mettersi una tuta completa nera. L'unica cosa che faceva in modo che non la si potesse riconoscere era il veloce verde che portava sul viso. Era una cosa tipica della tradizione della sua famiglia. Alle serve femmine era vivamente consigliato di indossare un velo verde per coprire il viso, così che uomini facoltosi non si potessero innamorare di loro e rovinare matrimoni. E da quando la Madre l'aveva promessa ad Asmodeo, erano state obbligate a metterselo, così che Asmodeo non avrebbe potuto neanche pensare di tradire la sua promessa.
Aprì piano la porta e guardò a destra e sinistra, non c'era nessuno. Uscì e iniziò a camminare veloce per uscire il prima possibile dal castello. -serva!- ci impiegò un attimo a capire che la voce parlava con lei. Si fermò e drizzò un po' la schiena. -s..si? come posso aiutarvi?- si girò e si trovò dovanti Asmodeo che la stava squadrando. Il suo viso sembrava diverso, non era più divinamente rilassato e sorridente, al contrario, aveva un'espressione infastidita, e nei suoi occhi bruciava la fiamma della rabbia e dell'ira. -vedi di andare a vedere cosa sta facendo quella chellka della principessa- le ordinò. RIax alzò un sopracciglio, confusa. Cosa voleva dire? -come avete chiamato la principessa?- -niente che ti riguardi, schiava. Ora muoviti o farò in modo di farti sparire- Dopo averle dato un'occhiata piena di disgusto si incamminò verso la sala del trono, lasciano lì Riax da sola con i suoi pensieri.-ma che...- Riax si guardò intorno -ma che cazzo- si coprì la bocca con la mano, per poi ridacchiare.
Non le era permesso imprecare, visto che era l'erede al trono, ma quando si vestiva da serva poteva essere scurrile quanto voleva.
Anche se imprecare la rendeva sempre felice, era ancora scioccata dal comportamento di Asmodeo. Non lo aveva mai visto così cattivo. Ora che ci pensava non lo aveva mai visto più di tanto.
Mentre camminava con la schiena curva per i corridoi continuava a ripensare allo sguardo di Asmodeo. Era stata colpa sua? Aveva ferito così tanto il suo orgoglio che lo aveva reso intrattabile? -forse è davvero colpa mia- sussurrò. L'ultimo ostacolo che doveva superare era la sala del trono che era vicino all'uscita principale, cioè la via più diretta per arrivare al vilaggio.
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Elf's Crown, Il Regno Degli Elfi Delle Foreste
FantasiaQuesta è la storia di Riax, della sua infanzia e del suo amore.