Hel mugugnò di dolore, e Riax si girò di scatto verso di lui. Hel era sveglio, e piuttosto divertito, la guardava. Per sicurezza, prima di reagire in qualsiasi modo, gli diede un pizzicotto. -hey! guarda che fai male- Hel si guardò le gambe, ancora strette nella presa delle liane di Riax -stai provando a mangiarmi?-
Riax, ancora scioccata, iniziò a lasciare la presa su di lui. Nella sua mente vorticavano un milione di pensieri, su come si sentiva e perchè aveva reagito così. Hel si sedette, per poi poggiarle una mano sulla spalla -Riax?- Riax lo guardò, per poi colpirlo allo stomaco con un pugno. -tu! maiale!- Hel gemette, per poi tenersi la pancia. Non fece neanche in tempo a rispondere che Riax riprese a urlargli contro -vile spregevole scarto! Pensavo fossi morto!- più parlava più il tono di Riax passava dall'essere furioso all'essere ferito, sull'orlo delle lacrime. -pensavo di averti perso!- Riax lo guardò con gli occhi lucidi -pensavo di averti perso...- ripeté, più a bassa voce, prima di abbracciarlo.Hel era scioccato, non aveva mai visto qualcuno reagire così alla sua scomparsa. Nel suo popolo la morte non era temuta, dopotutto il dio Hel salverà tutti i suoi figli e i suoi discendenti. Infatti a 6 anni si perse nei boschi, e sua madre non lo cercò. A 11, quando lei morì e gli lasciò il carico di sua sorella, nessuno fece un funerale e nessuno pianse. Ormai si era abituato a morire da solo ed essere dimenticato subito dopo. Hel si guardò intorno, mentre stringeva a se Riax che si era data a un pianto di sollievo e rabbia, mentre gli dava dei colpi sulla schiena.
Il bosco intorno a lui era spettrale. L'erba su cui era seduto era marrone, secca e morta. Gli alberi più vicini erano bianchi, come se avessero burciato e avessero perso la vita, le foglie erano per terra, anch'esse marroni e secche. Gli alberi più lontano invece erano piegati in basso, come in segno di lutto. Hel si rese conto che gli alberi piangevano per lui, perchè Riax aveva voluto così.
Nessun uccellino cantava, e nessun animale faceva rumore.
Riax, per lui, aveva fatto tacere il bosco.
Hel le prese il viso -hai appena ucciso un bosco...per me?- le chiese. Si sentiva importante, come un re, perchè qualcuno aveva fatto qualcosa di così macabro, ma allo stesso tempo bello, solo per lui.
Riax annuì, con ancora gli occhi lucidi. -m..ma la prossima volta ti trapasserò il cuore con dei rovi, e anche gli occhi! così sarò sicura che sei morto!- Hel ridacchiò, la vecchia Riax era tornata. -certo maestà, non ho dubbi-Hel e Riax rimasero vicini, in silenzio, per una decina di minuti, prima di sentire dei passi. Riax tese le orecchie prima di Hel, sentendo l'erba soffrire sotto il loro peso.
-arriva qualcuno- Riax fece in tempo a coprirsi con il velo il viso, che un gruppo di uomini arrivò vicino a loro. Hel e Riax li guardarono in silenzio -briganti dell'ovest- sussurrò Hel -vengono dalle montagne di Arduin- la mente di Riax corse a un libro che aveva letto, con una mappa del luogo. Non sapeva molto del monte Arduin, e della catena montuosa in cui era dentro. Tutto quello che sapeva era che lì ci vivevano solo elfi della terra, e che lì si fabbricava il miglior argento di tutto il continente.
Riax annuì -poi mi devi dire come hai fatto a fingerti morto, potrebbe servirci- Hel fece una smorfia divertita, tirato dall'ansia come un corda di violino.I briganti, camminando e spintonandosi, li videro e subito si avvicinarono. -ma guardate cosa abbiamo qui, una serva reale!- il brigante parlò, per poi sputare un seme di ciliegia per terra. Era un elfo basso, tarchiato, ma dai vestiti stretti e i pezzi di armatura graffiata si vedeva che era muscoloso. Sulla schiena aveva un grosso martello, e Riax pensò fosse in un argento di Arduin. Gli altri quattro elfi che erano con lui si guardarono intorno, soffermandosi su come l'ambiente era cambiato intorno a loro. - Tolchris- un altro elfo, molto alto e slanciato, con i capelli del colore del cioccolato, poggiò la mano sulla spalla del primo elfo, per avere la sua attenzione. -quella non è una serva- Tolchris, l'elfo più basso, lo guardò -perchè dici ciò? solo una serva uscirebbe con uno come lui, e solo una serva sarebbe vestita così- Tolchris sogghignò -ieri ne ho viste due- Riax fece una faccia schifata al chiaro doppiosenso che quell'elfo aveva fatto -si ma nessuna serva potrebbe fare un casino del genere, guarda com'è il bosco- con la mano indicò il bosco, ancora congelato nella morte e tristezza che Riax aveva provato.
Tolchris si guardò intono, notando il paesaggio. Sul suo viso si dipinse un ghigno. -allora ancora meglio. Signori abbiamo qui davanti l'erede al trono!-
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Elf's Crown, Il Regno Degli Elfi Delle Foreste
FantasíaQuesta è la storia di Riax, della sua infanzia e del suo amore.