Capitolo 17, la stanza

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Quando Asmodeo si fermò davanti a una parete Riax ci impiegò un paio di secondi a capire che erano arrivati. Riax notò con quanta maestria Asmodeo stava infilando le sue delicate dita in una fessura tra i mattoni. Si sentì il rumore di una serratura, e dopo una leggera spinta un apertura della grandezza di un elfo medio si aprì nel muro.
-wow- sussurrò Riax, mentre con attenzione entrava. Riuscì a girarsi in tempo per vedere Asmodeo chinarsi e entrare anche lui. Nascose un sorriso. "è proprio bello" si ritrovò a pensare tutti in un secondo. Arrossì vistosamente e si girò verso la stanza, nascondendo il viso da Asmodeo.
-come av..hai trovato questa stanza?- Riax si ricordò del loro accordo di non formalità mentre erano in situazioni private. -beh..mi è apparso in sogno- Asmodeo ci aveva pensato un attimo prima di rispondere, ma Riax non ci fece caso.
La stanza era buia, e dall'odore che c'era era molto polverosa e nessuno la apriva da molto. -non vedo niente- sussurrò tra sé e sé Riax. Asmodeo la guardò, per poi avvicinarsi alla parete -vieni qui- le disse, e Riax si avvicinò. -ci sono venuto ieri e cercando delle torce ho trovato questi- senza preavviso prese la mano di Riax e la appoggiò al muro, dove c'erano delle protuberanze. Erano lisce e fresche, e quando ci si faceva un poco di pressione quelle si incuneavano. Riax, dopo un po che le toccava capì che erano dei germogli. Per un secondo Riax si chiese che piante fossero, e come mai fosseero ancora vive, lei poteva sentire che era così. Come se fossero state risvegliate alla sola vicinanza di un elfo di sangue reale ogni germoglio si illuminò, come a segnalare la propria presenza. Erano disposti a una distanza regolare gli uni dagli altri, e tracciavano il perimetro della stanza. Con delicatezza, come ancora intorpiditi da un sonno lungo secoli, iniziarono ad aprirsi.
Quando furono completamente aperti iniziarono a tremare, e un ronzio sospetto iniziò a risuonare da tutti i muri. Come animati da vita propria i fiori si allungarono e si mossero fino a raccogliersi autonomamente sul soffito al centro della sala, creando un lampadario. Riax e Asmodeo si scambiarono uno sgardo scioccato e un po' intimorito -sei stata..?- Asmodeo non finì la domanda, ma Riax scosse la testa, capendo cosa voleva chiederle.
-li ho solo toccati- sussurrò in risposta

Grazie ai fiori luminosi la stanza era molto più visibile, ma non così tanto magica. Era tutta un accozzaglia di vecchi modbili rotti e polverosi. Appoggiati alle pareti c'erano sedie a cui mancava una gamba, doghe del letto completamente sfasciate, poltrone con la stoffa strappata, lampadari di cristallo senza lampadine, bicchieri scheggiati e molto altro, che però Riax non poteva vedere. -me lo immaginavo meglio- Asmodeo ruppe il silenzio -beh, il lampadario è molto scenografico-
Camminandò Riax si spostò fino a sotto il lampadario, vedendo come le piante stavano pulsando di vita. -meraviglioso...- camminando guardando il soffitto, per capir meglio ciò che stava guardando, inciampò su una gamba staccata di un tavolo per poi atterrare su un vecchio materasso, facendo alzare una grande nube di polvere.
Tossì un po', mentre sentiva Asmodeo ridacchiare. Arrossì vistosamente, borbottando maledizioni contro il ciarpame per terra. Si alzò e si spolverò, trovando Asmodeo impegnato a spostare un cumulo di cuscini.
-che cerchi?- pulendosi ancora Riax si avvicnò al suo futuro marito. -magari c'è qualcosa di interessante- -tipo?- Asmodeo la guardò divertita -un cadavere- mosse le mani, in modo giocoso, per spaventarla. Riax ridacchiò -allora ti do un mano, cerco di la- entrambi si misero a cercare tra i cumuli di roba buttata, fino a quando Asmodeo non richiamò Riax -principessa- Riax emerse da dei vecchi vestiti polverosi e copri piumino, starnutendo.
-che succede?- a fatica uscì da lì, per poi avvicinarsi a lui. -credo di aver trovato qualcosa di interessante- con una mossa veloce, strappò un grande telo bianco che copriva niente meno che un trono, molto simile a quello presente nella sala del trono.

E più Asmodeo toglieva il telo protettivo, più altri troni e vecchi quadri reali spuntavano fuori. Quandò finì, sul pavimento c'erano innumerevoli quadri, la maggiorparte erano quadri della sua nonna. Con delicatezza sollevò uno dei quadri, per poi prendere un pezzo del telo protettivo e pulirlo. Nel quadro era presente sua nonna, di cui non ricordava bene il nome, di un ragazzo giovane e di sua madre, che era ancora una bambina. Sorrideva, piena di gioia, e Riax si sentì scaldare il cuore a vederla così.
Ma la gioia presto sfociò prima in gelosia, perchè con lei la madre non aveva mai sorriso così, e poi in rabbia, un puro sentimento rabbioso che le partiva dallo stomaco e le annebbiava la mente. Serrò la mascella, più guardava quel quadro più voleva distruggerlo. Poi però la tristezza lavò via e spense il fuoco della rabbia, facendola sentire in colpa. Non poteva provare questo odio per sua madre, era la sua progenitrice e colei che la amava, o almeno così sperava. Sospirò per poi poggiare il quadro sopra gli altri -è tua madre?- le chiese Asmodeo. Riax annuì -beh ha proprio un bel sorriso- RIax annuì, di nuovo "chissà perchè ora non sorride più" si chiese "probabilmente perchè sono una delusione"

Asmodeo, senza preavviso e spaventando Riax, la prese per le mani e la tirò a se. -spero che quando ci ritrarranno dopo il nostro matrimonio anche tu sorriderai così- Riax arrossì vistosamente, senza poter nascondere un sorriso, mentre guardava il bell'elfo che aveva di fronte. -sono sicura che sarà così- gli rispose.
Asmodeo, a sua volta, sorrise. -visto che hai sfoggio i tuoi poteri- alzò lo sguardo per guardare il lampadario, che ogni tanto si scrollava e tirava meglio i petali, come se si stesse stiracchiando -vorrei farti vedere cosa so fare io- con delicatezza la mollò, per poi fare un giro per la stanza. Si mise a spostare cose, fino a tirare fuori delle bellissime fontante, incredibilmente poco polverose e sporche.
Riax lo vide chinarsi muovere qualcosa sotto di esse, e dell'acqua cristallina iniziò a zampillare. -wow- esclamò Riax, non troppo imprressionata. Asmodeo fece un broncio molto adorabile -non ho ancora finito, non fingerti sorpresa- Riax annuì, con le guance rosse dall'imbarazzo per essere stata scoperta.

Con delicatezza, e maestria, Asmodeo iniziò a muovere le mani e l'acqua iniziò a muoversi, seguendo ogni ordine che lui gli comandava. Per vari minuti l'acqua si mosse, creando un palco e dei violoncelli. Riax era ammaliata -vieni pure- Asmodeo le porse la mano, e lei la accettò. Asmodeo salì su dei piccoli gradini fatti di acqua, e la tirò con sé -non avere paura, non ti bagni, e non cadrai- Riax guardò i gradini e poi Asmodeo, che sorridendo le teneva la mano, un paio di gradini più in alto di lei.
Poggiò la punta, poi tutto il piede e si apoggiò, aspettandosi di cadere. Invece lo scalino tenne il suo peso, quindi più sicura salì, fino a finire vicino al suo promesso sposo.
-ben arrivata principessa, mi concedi un ballo?- Riax lo guardò, un po' confusa -vuoi ballare...senza musica?- -ho mai detto ciò?- e dopo aver parlato mosse la mano, e i violoncelli che erano lì iniziarono a suonare.
RIax era più sorpresa che mai. Non riuscì a dire niente, mentre affascinata guardava i violoncelli suonare. Asmodeo ridacchiò per poi tirarla a se - ora puoi fingerti sorpreso, o esserlo davvero- Riax stava ancora processando la magia di ciò che stava vivendo. -è...meraviglioso, non sapevo...si potesse-
Asmodeo ridacchiò di nuovo, per poi tiararla al centro del palco che aveva creato -sei pronta?- Riax annuì, e finalmente staccò lo sguardo dai violoncelli e lo poggiò sul suo pormesso sposo.
Seguendo i movimenti di Asmodeo, ballarono per ore.

Alla fine, quando entrambi erano stanchi, Asmodeo fece scendere Riax con uno scivolo. -oh!- Riax cadde per terra, battendo il sedere. Alzò lo sguardò lo guardò -potevi avvertirmi-
Asmodeo, con più grazia, scese anche lui e le porse la mano, per alzarsi -vero- un sorriso bambinesco, e giocoso illuminava il suo viso. -tanto lo so che ti diverti a farmi cadere- Riax prese la sua mano e si alzò -beh, bisogna ammettere che non mi devo neanche impegnare- Riax arrossì vistosamente, mentre con delicatezza dava degli schiaffetti alla mano di Asmodeo.
-stando qui ti ho fatto sporcare il vestito, fammi rimediare- Asmodeo mosse le mani, e l'acqua, che prima stava creando il palco, ora si muoveva sotto l'ordine dell'elfo. Con velocità e magia l'acqua passò nei vestiti di Riax, levando la sporcizia ma lasciando il vestito asciutto e fresco.
Con una mossa Asmodeo racchiuse l'acqua sporca in una palla, e poi la lanciò lontano, andando a bagnare un muro e tutto ciò che ci stava sotto.
Riax stette un attimo in silenzio, mentre si toccava il vestito, ammaliata, ma con una punta di gelosia, lei non era in grado di fare qualcosa di così utile.
-grazie- sussurrò -non c'è di che- le sorrise Asmodeo.

Riax e Asmodeo tornarono insieme alle proprie stanze, e dopo un saluto fin troppo formale, entrambi si separarono.
Asmodeo entrò nella sua stanza, e dopo averla chiusa scoppiò in un ringhiò di rabbia. Prese uno dei mille cuscini che aveva,e rabbioso lo distrusse.
Poi chiamò una serva per far pulire. Mentre lei rimetteva in ordine Asmodeo la osservava -come ti chiami, serva?- l'elfa sobbalzò, prima di rispondere a bassa voce, con il capo chino -Astrid, signore- Asmodeo annuì, per poi non proferir più parola.

Elf's Crown, Il Regno Degli Elfi Delle ForesteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora