Per sua fortuna nessuno pensò di dover avvertire la regina madre dello spiacevole accaduto con i vestiti della principessa Riax, quindi Vahl non dovette mentire a nessuno, perchè nessuno le fece domande.
Nel primo turno libero che ebbe, corse subito a cercare una delle poche amiche serve che aveva, Astrid. Astrid era una piccola elfa, molto timida e gentile, con dei lunghi capelli biondi raccolti in trecce, e le più piccole e tonde orecchie che avesse mai visto. Solitamente portava dei piccoli orecchini a forma di farfalla, bellissimi e minuscoli. Da quello che sapeva lei amava le farfalle. La trovò che stava mangiando un pezzo di pane seduta in uno dei grandi giardini interni del castello.
-Astrid!- urlò muovendo la mano per avere la sua attenzione. Astrid si girò, chiaramente spaventata, ma quando riconobbe la sua amica Vahl si tranquillizzò, muovendo il braccio a sua volta in segno di saluto. Vahl si sedette sgraziatamente vicino a lei, per poi abbracciarla forte. -Astrid!- le sorrise per poi mollarla. Astrid fece un piccolo sorriso -ciao Vahl...perchè urli?- le Chiese, sussurrando. Astrid non parlava mai ad alta voce, sussurrava sempre, Vahl credeva fosse dovuto alla sua timidezza.
-sai che...- Astrid si guardò un attimo intorno -ho pulito la camera del signor Asmodeo..- le sue guance pallide si colorarono di un tiepido color porpora. Da come le aveva raccontato tempo prima astrid aveva sviluppato una grandissima cotta per il promesso sposo reale Asmodeo, così tanto da non riuscire nemmeno a parlarne. A costo di fare i turni doppi o tripli, e dormire un paio di ore al giorno, cercava di occuparsi sempre lei della pulizia degli indumenti e della stanza dell'elfo reale.
Vahl sorrise -ne sono felice Astrid, sono certa che farai breccia nel suo cuore. Dopotutto le storie di amore tra reali e popolani sono la trama dei più famosi libri di amore!- esclamò. Lavorando nel castello reale, potevano prendere una volta ogni tanto un libro dalla biblioteca reale. Astrid arrossì più vivamente, mentre un piccolo e timido sorriso le decorava le labbra.
-certo...- annuì, mentre dava un altro morso al pezzetto di pane che teneva in mano. Dalla prospettiva di Vahl, Astrdi sembrava uno scoiattolo indifeso, sia per come stava mangiando, sia per i suoi comportamenti schivi e spaventati.
Per quanto potesse supportare la sua amica e la sua cotta, sapeva che l'amore non sarebbe mai nato, per vari motivi. La regina madre l'avrebbe fatta uccidere nel secondo in cui solo supponeva una tresca amorosa, questo partendo dal presupposto che Asmodeo si infatuasse di lei. Il secondo motivo infatti era l'aspetto fisico di Astrid, per quanto Vahl la trovasse tenera e indifesa, sapeva che gli altri elfi la trovavano bruttina, per via del suo grosso naso acuito e per le orecchie piccole e tonde.
Ma se Asmodeo potesse vedere oltre all'aspetto fisico, troverebbe un elfa dolce, gentile e altruista.La loro pausa chiacchere durò ancora poco, infatti una delle balie, che nella gerarchia del lavoratori del castello era quasi al grado più alto, superate solo dalle serve della regina e dalle guardie reali, le sgridò, obbligandole a tornare al lavoro. Vahl fu assegnata a pulire un corridoio secondario, mentre Astrid andò a spolverare le decorazioni della sala reale.
Per tutta la giornata riuscì solo a intravedere Astrid, mentre su una sedia puliva le gigantesche finestre che davano sul giardino più interno, soprannominato da molti il giardino delle fontane.
A pochi passi dalla biblioteca c'era un sentiero in terra battuta, che portava verso la collina centrale, dove dalla cima si poteva osservare il castello e il villaggio. Il sentiero, oltre a condurre alla collina, portava verso l'unico pezzo del bosco che risiedeva nelle mura, che era finemente decorato da statue e fontane. La cosa che aveva trovato più affascinante del bosco, era il fatto che le statue erano fatte in pietra, a molte mancavano arti, e a certe la testa, ma su tutte, grosse piante erano cresciute sopra. La capa delle serve le aveva spiegato che era stata la madre della regina superiore a ordinare di costruirle, per far vedere ai nobili che visitavano il posto, che la famiglia reale non poteva essere fermata da nulla.
Purtroppo, dopo che il rampollo dei gran Duchi Thyniel, un ragazzino vivace di otto anni, era scappato nel bosco per giocare ed era sparito per una settimana, per poi essere trovato morto. Da come glieva aveva descritta la capa era stata la morte più cruenta consumata dentro le mura del castello. Dopo essere sparito per una settimana e aver mangiato poco o niente, era stato trovato con diverse bruciature da ortiche. I vestiti erano in gran parte lacerati e strappati, come se avesse lottato contro un animale selvatico. Su tutto il corpo inoltre stavano crescendo una varietà di ortiche, già in fiore. Il corpo, anche se era sparito da solo una settimana era già in fase avanzata di putrefazione, infatti la pelle era già di colore verdastro, gli occhi erano ancora spalancati di terrore, ma infossati. La bocca era aperta, ma la mandibola era slogata e un paio di denti mancavano. Dalla gola si potevano intravedere dei boccioli sbocciare. Con orrore la capa le disse che le ortiche si stavano cibando del corpo del ragazzo.
Da quel momento nessun nobile, o nessun membro della servitù, si è più addentrato nel bosco, ed un bel posto pieno di vita è diventato un parco semi abbandonato. Alle fontane infatti era stata tagliata l'acqua, l'erbacce che crescevano sul sentiero non venivano più estirpate e l'erba lì intorno non veniva più tagliata, gli alberi non veniva più potati e i fiori non veniva più spinti a crescere.
Vahl scosse la testa, cercando di scacciare dalla testa l'immagine del povero ragazzino morto dalla sua mente.
Sperando di dimenticarsene al più presto, si concentrò sul pulire più a fondo la finestra. Tra uno strofinamento e l'altro vide Astrid camminare per il giardino mentre si occupava di innaffiare i fiori e di togliere le erbacce. Sorrise e con poca classe lanciò lo straccio bagnato nel secchio pieno d'acqua, per poi agitare le mani sperando che Astrid la vedesse.Purtroppo Astrid non la vide, e dopo aver ispezionato con cura tutto il giardino si affrettò al castello.
Vahl sospirò, per poi chinarsi a riprendere lo straccio bagnato, strizzarlo e tornare a pulire.
Quando ebbe quasi finito di pulire con sorpresa vide il promesso sposo Asmodeo camminare attraverso il giardino delle fontane e inoltrarsi nella parte boscosa. La cosa che la scioccò di più fu vedere Astrid correre anche lei nella stessa direzione, mentre si guardava intorno furtiva.
Anche sapendo della sua enorme cotta per Asmodeo, Vahl non l'aveva mai vista pedinarlo o seguirlo in luoghi privati.
Aveva una brutta sensazione, quindi decise di ignorare i suoi lavori di pulitrice e rimase ad aspettare di vederla tornare.Passarono diverse ore, prima di vedere uscire Asmodeo. Lo fissò, studiandolo. Con orrore si rese conto che la maglia del promesso sposo, che prima era di un bianco candido, ora era di un azzurro molto chiaro. "Si è cambiato la maglia" pensò. Ma prima che potesse correre via, si rese conto che Asmodeo l'aveva vista, e la stava guardando tutt'ora.
Strizzando gli occhi si accorse che lui la stava salutando con la mano, e lei, a disagio, ricambiò il saluto.
Un brivido di terrore le scese lungo la schiena fino a quando Asmodeo non rientrò nel castello. Il brutto presentimento che aveva si era trasformato in un certezza: Astrid era ferita, se non peggio, e Asmodeo c'entrava in qualche modo.In preda al terrore, e cercando di scendere in fretta dalla sedia, la fece cadere addosso al secchio pieno d'acqua, rovesciandolo. Ignorò il lago d'acqua che si era creato e corse verso l'uscita più vicina.
A metà del corridoio si bloccò. Se avesse continuato per la strada che stava percorrendo sarebbe passata davanti alla camera della principessa Riax e del promesso Asmodeo. Non poteva assolutamente passare per di là.
Si girò, pronta a tornare indietro. Però non si mosse. Se avesse scelto l'altra sala, sarebba passata per la sala reale, dove sicuramente ci sarebbe stata la regina madre che si intratteneva con i nobili, e sicuramente le avrebbe chiesto dove stava andando, e non si poteva mentire alla regina madre. Sia perchè la legge lo vietava, sia perchè lei era in grado di leggere l'animo di ogni elfo.Vahl si guardò intorno, non sapendo che cosa scegliere. Insicura fece prima due passi verso la strada della sala del trono, ma alla fine si girò, per poi correre verso le stanze della principessa Riax e del promesso Asmodeo. Correndo attraverso il corridoio cercò di non soffermarsi a vedere se c'era qualcuno nelle stanze, ma fece un errore. Quando passò davanti alla camera del promesso Asmodeo, intravide che era aperta, e per un solo attimo lo vide dentro la stanza. Stava guardando la porta, no, stava guardando lei passare. Con dolcezza le sorrise.
Vahl rabbrividì di nuovo. Non si fermò e raggiunse la porta per poi uscire in giardino, con il fiatone.
Era nei guai e ne era consapevole.
Solo in quel momento si rese conto che Asmodeo non era sicuro di chi lo avesse visto andare verso il bosco con Astrid, ma ora che l'aveva vista correre verso il bosco ne era sicuro.Il panico le attanagliò la gola, e lei cadde in ginocchio. Faceva brevi respiri veloci, senza riuscire a elaborare un pensiero sensato. La sua mente passò prima a come Asmodeo avrebbe mentito per farla giustiziare, e poi a come Asmodeo l'avrebbe uccisa di persona, senza che nessuno lo avrebbe scoperto.
Si riprese dalla tempesta di pensieri negativi quando una mano le si poggiò sulla schiena.
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Elf's Crown, Il Regno Degli Elfi Delle Foreste
FantasíaQuesta è la storia di Riax, della sua infanzia e del suo amore.