Capitolo 7, Baba Nabdet

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Tornando al castello Riax passò per il villaggio salutando tutti e passando per il mercato cedette comprando un piccolo orsetto fatto a mano da una dona trasandata. Erano le ultime monete che aveva nel suo follis, però era certa che le aveva spese bene.
Camminò verso il castello osservando il piccolo orsetto. Aveva un occhio di bottone e un occhio a forma di X, che simboleggiava la mancanza di bulbo oculare. Fece un piccolo sorriso, chi avrebbe mai voluto un orsetto così strano. Da quel che poteva capire era un orsetto femmina, perchè indossava un vestito fatto di stracci e tutto nero. Sembrava proprio la versione femminile di Hel, versione peluches.

Entrò in camera dopo averlo lasciato il cesto in cucina, che trovò stranamente vuota, forse erano andati a mangiare.
Quando fu in camera si rese conto di non avere niente da fare per tutto il giorno, quindi pensò potesse essere una buona idea rileggere il libro e vedere di ricordarselo. Chiuse le finestre e tirò le tende, cercando di rendere la stanza più oscura possibile sperando che il libro si illuminasse, ma non ebbe fortuna. Sbuffò infastidita. -stupido libro- esclamò -illuminati e fami leggere- ma il libro non fece niente, come offeso dalle parole di Riax.

Dopo aver passato un ora a dire parole poco gentili al libro, cercando posti bui per leggere gli venne in mente di conoscere un elfo molto appassionato di buio e notte, Hel. "devo trovarlo" pensò.
Non sapeva come trovarlo, visto che ogni volta che lo aveva incontrato era stato lui a venire da lei, ma era sicura che un modo lo avrebbe trovato, a costo di andare nei borghi degli elfi della notte.
-ma certo! i borghi degli elfi della notte!- esclamò, felice di aver trovato la soluzione.
I borghi degli elfi della notte erano la parte più malfamata della città, in periferia. Erano un accozzaglia disordinata di case popolari rovinate e tendoni, dove centinaia di elfi vivevano dopo la grande guerra. La madre li aveva confinati lì per poi dimenticarsene per più tempo possibile. Da quel che sapeva, entrare lì era come entrare in un ghetto pieno di malviventi.

Riax si ricordava che gli amici di Hel l'avevano riconosciuta perchè era l'unica regale a camminare senza guardie nel suo paesino, quindi bastava fare la stessa cosa. Si mise degli stivaletti verdi, dei pantaloncini comodi argento e sopra un vestito. Coprì il tutto con la sua solita mantella.
Si chiuse alla vita una cinta intrecciata di pelle marrone, a cui appese il suo follis che aveva riempito di nuove monete e un piccolo coltello con lama fatta d'osso, un antico cimelio della sua famiglia, che proveniva dai deserti del sud. Uscendo prese anche un sacchettino si semi, nell'eventualità che nei borghi degli elfi della notte non ci fosse alberi. E con il libro sottobraccio si incamminò.

Arrivò al borgo dopo una decina di minuti. Appena entrata nella via principale si rese conto in che razza di posto si stava addentrando. Già da quando aveva sei anni si era resa conto che il villaggio su cui sua madre regnava era un posto sporco. Le strade di pietra molto spesso erano sporche di terriccio e fieno, soprattutto dopo il mercato del mercoledì, e generalmente non era un posto pulito come il suo castello, ma il borgo era su tutto un altro livello.
Le strade erano piene di buche, e fatte la maggior parte di terriccio e non da ciottoli. Ora che guardava quella "strada" si rese conto che i ciottoli nel suo villaggio erano messi bene in ordine, a creare quasi un motivo.
Camminando per la strada si rese conto che le poche case che c'erano erano al limite del vivibile. In certe il tetto era solo un desiderio, se avevano fortuna erano rimaste solo le assi portanti. Sui muri di quelle catapecchie c'erano macchie di muffa, o semplicemente dei buchi, sembrava di stare un in villaggio degli orrori. Ovunque guardava vedeva gruppi di elfi, vestiti completamente di nero, che la guardavano storto.  "forse non è stata una buona idea venire qui" pensò.
Più si addentrava nel villaggio più elfi la guardavano, aveva sicuramente attirato la loro attenzione, e sperava anche quella di Hel. Sono in quel momento si rese conto che se avesse avuto fortuna avrebbe conosciuto i suoi genitore, e dove abitava.. Si trovò a sorridere da sola, senza alcuno motivo.
"perchè mi porta di dove vive? è solo un idiota che conosco appena" pensò.

Elf's Crown, Il Regno Degli Elfi Delle ForesteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora