Capitolo 14, un incontro inaspettato

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La mattina, alle 10, una sua compagna la svegliò. -Vahl...Vahl!- Vahl sobbalzò. -che succede??- -è ora di andare a pulire- l'elfa la guardò -non dovevi andare ad aiutare in cucina?- Vahl annu', per poi guardare fuori dalla finestra dove il sole era già sorto. -oh diamine!- esclamò -è tardissimo. In fretta scattò seduta e poi in piedi.

In cucina la cacciarono, dicendo che ormai avevano finito e che lei lì non era più utile. Vahl annuì, scusandosi. -va bene così giovinotta. La prossima volta cerca di arrivare in orario- Vahl annuì di nuovo, davvero dispiaciuta.
Dopo la strigliata datale dal capo cucina, che lo stesso le aveva dato del pane dolce per fare colazione, andò a fare uno dei suoi lavori principali: svegliare la principessa e erede al trono, e successivamente fare la sua camera. Finì di mangiare prima di essere arrivata alla stanza reale. Bussò con delicatezza sulla porta, e quando non ricevette risposta aprì la porta.
Si trovò davanti un letto vuoto, e sfatto, mentre dal bagno provenivano rumori. Alzò un sopracciglio, e prima che potesse bussare al bagno per terra vide delle gocce di sangue. Terrorizzata chiamò la principessa -principessa! state bene?- sentì dal bagno imprecare con parole poco consone a una reale -si! sto bene!- dei gemiti di dolore fecero credere il contrario a Vahl -ne è sicura?- si avviciò veloce al bagno e cercò di aprire la porta, che però era tenuta chiusa dall'interno. -si. Stanne fuori- ci fù un attimo di silenzio. -vai a prendere delle bende. Chiudi la porta quando esci- Vahl scattò, correndo a prendere delle bende e degli unguenti curativi.
Quando tornò in camera si affrettò a chiudere bene la porta sperando che nessuno se ne fosse accorto. -principessa! sono tornata con le bende!-
La porta del bagno reale si aprì, lentamente, e Vahl si trovò davanti una scena raccapricciante. La principessa era china su un elfo, e con orrore notò che era un elfo della notte, ferito al fiaco e perdeva molto sangue. La principessa Riax si girò a guardare Vahl, mostrando il suo viso deturpato da un grosso livido violaceo, all'altezza dell'occhio.
Prima che Vahl potesse parlare, l'elfo della notte gemette di nuovo di dolore, attirando l'attenzione delle due elfe. La principessa Riax fece pressione sulla ferita, mentre allungò la mano verso Vahl -le bende.- Vahl ubbidì, spaventata.
Vedere la principessa, una delle poche amiche che aveva, guardarla con quello sguardo determinato la spaventava. La principessa era sempre stata molto gentile e altruista, e non aveva mai usato i suoi privilegi reali per ottenere qualcosa.

Ancora spaventata si inginocchiò vicino all'elfo, aiutando la principessa Riax a medicarlo. La maglia dell'elfo era tagliata, lasciando scoperto il petto e un grosso buco all'altezza del fegato. -ci sono dei detriti di roccia dentro la ferita, e non riesco a estrarli. Dammi una mano- la principessa le diede un altro ordine. Vahl presa alla sprovvista ci impiegò un po' troppo tempo a trovare una soluzione. -principessa. Il vostro lanx è in grado di generare cose che non siano liquidi?- la principessa Riax scosse la testa -no, sarebbe contro il suo scopo, non voglio sapere che succederebbe se ci provassi- Vahl annuì. -allora vi prego di aspettarmi qui- e prima che la principessa potessere risponderle Vahl scappò fuori dalla camera reale, diretta verso i giardini.

Inciampando varie volte raggiunge i giardini interni del castello, in cerca di una distesa non troppo grande di sabbia. Per sua fortuna raggiunse i laghetti privati in poco tempo e con foga si mise a riempirsi le tasche e le mani di sabbia cristallina.

Con le mani piene di sabbia, e cercando di non attirare attenzione, corse di nuovo alla camera della principessa Riax. Con le nocche, stando attenta a perdere meno sabbia possibile bussò alla porta. La principessa RIax accorse alla porta -perchè te ne sei andata!- le urlò, ma Vahl non rispose e entrò in stanza. In fretta raggiunse il bagno, dove l'elfo della notte era semi-cosciente.
La ferita si era in qualche modo allargata, innaturalmente, e poteva immaginare che le pietre erano ancora più in profondità. Vahl si girò a guardare la principessa Riax, con fare interrogativo. La principessa sospirò tremolante e poi rispose -non tornavi..e..e io ho dovuto provare a fare qualcosa- Vahl annuì. Chiuse il pugno con la sabbia, lasciando un piccolo foro per fare uscire un piccolo rivolo di sabbia, che successivamente fece fluire dentro la ferita dell'elfo, che come protesta rantolò a bassa voce, e cercò di spostarsi.
Vahl chiuse gli occhi e iniziò a concentrarsi sulla sabbia, su ogni granello dentro la ferita, sentendo come se fosse su se stessa tutti i contatti che la sabbia faceva con la pelle lacerata dell'elfo, con il sangue che fluiva, e con le rocce presenti nella ferita, che spinti più in profondità dalle dita della principessa Riax, avevano lacerato più in profondità la carne, finendo pericolosamente vicino agli organi. Vahl doveva fare attenzione, o avrebbe dato il colpo di grazia all'elfo sconosciuto.
Con delicatezza mosse la mano sopra la ferita, immaginando di essere la sabbia stessa. Chiuse le dita, stando attenta ad afferrare e non a spingere, e poi, sempre con un movimento costante e lento si mise a estrarre le pietre una ad una.

Elf's Crown, Il Regno Degli Elfi Delle ForesteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora