Capitolo 5, la cena

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Come al solito trovò sul suo letto già preparati dei vestiti più consoni da mettersi. Si spogliò, per poi buttare i vestiti usati in un angolo e riporre la mantella nell'armadio, nascosta dalla vista delle pulitrici. Decise di nascondere il libro sotto il cuscino, sperando che nessuno lo trovasse e lo prendesse.
Controvoglia si mise il vestito troppo elaborato per una cena in famiglia, ma doveva ammettere che era bello. Il vestito le fasciava il busto e le braccia, non troppo stretto, non troppo largo. Le maniche erano lunghe e terminavano con del pizzo verde scuro, lo stesso colore di tutto il vestito. La gonna era larga e voluminosa, sembrava imprigionasse la sensazione delle foglie che cadono, e sopra c'era un altro strato di pizzo decorato
Non capiva la necessità di un vestito così vistoso, ma visto che era stanca non si fece troppe domande e se lo mise, per poi scendere nella grande sala da pranzo.

Alla tavola che l'attendeva c'era la Madre, seduta a capotavola, alla sua destra suo padre e alla sua sinistra una sedia vuota, dove si sarebbe dovuta sedere lei. -vedo con piacere che ti sei messa il vestito che ho scelto per te, e non quella oscenità che ti sei messa oggi per uscire- la Madre parlava sorridendo, ma la sua voce era dura. -si madre- Riax fece un piccolo inchino, già stufa di essere lì.
Velocemente camminò fino a sedersi vicino a lei, senza fiatare. -posso chiedere perchè un vestito così pregiato per una semplice cena in famiglia?- chiese Riax, dopo essersi seduta e aver lisciato per bene la gonna. Ora che era abbastanza vicino alla madre, poteva notare che anche il suo vestito era molto più elegante del solito.
Da quel che poteva vedere indossava un farzoso vestito verdo, con dei complessi decori su petto e collo, adornati con una gorgiera del medesimo colore e con i medesimi decori. Al collo aveva una prezosa collana di perle a forma di foglia, e in testa portava una corona di oro nero.
Non poteva vedere bene la gonna, ma da ciò che intravedeva notava che fosse di un verde più scuro e semplice, mentre al centro era adornata con gli stessi decori presenti su spalle e gorgiera.

-perchè aspettiamo ospiti, Riax. Ospiti importanti- rispose la madre, senza guardarla troppo.
Riax si sentiva a disagio, non le piaceva la situazione che si stava creando. Chi erano gli ospiti tanto attesi?

Non dovette aspettare molto perchè gli ospiti entrarono dopo pochi minuti. Da quel che poteva capire al primo sguardo erano madre, padre e figlio, tutti vestiti in varie colorazioni di blu. La madre aveva file di collana intorno al collo, e sulle mani aveva dei guanti in pizzo color azzurro chiaro, mentre il vestito aveva una pomposa gonna celeste, con un corsetto di un bellissimo blu scuro china, che piano piano si schiariva fino ad arrivare al colore della gonna. Il suo viso era coperto da un velo bianco. Riax notò che era più alta del marito, di molto, ma non del figlio, che tra tutti svettava.
Il padre, che era chiaramente il capo di famiglia, indossava un completo in seta blu notte, con sopra ricamate delle onde. In testa indossava una sorta di corona formata da coralli marini. Guardando meglio, Riax vide che l'abito stringeva il suo corpo grasso, come se una volta si fosse messo quell'abito e poi ci fosse ingrassato dentro. La faccia, come il resto del corpo, era tonda e grassoccia, sembrava ciò che i libri descivevano come un maiale marino, non che sapesse cosa fosse.

Ma il vero fiore all'occhiello di quella famiglia era il figlio. Era alto e slanciato, il completo azzurro che indossava gli fasciava perfettamente il corpo, facendo intravedere il robusto fisico. I polsi delle maniche era tirati su, e scoprivano tatuaggi tribali e religiosi, se ricordava bene simboleggiavano che era pronto per il matrimonio e ad avere eredi. Ma la cosa più peculiare di quell'elfo erano gli occhi. Erano di un viola intenso, così tanto che ci si poteva perdere dentro, e Riax si ritrovò a nuotare in un mare violaceo mentre lo guardava. La sua bellezza era incorniciata da una chioma del bianco più candido. L'unica cosa che dimostrava che quell'elfo era reale e non una creazione di un artista era la piccola cicatrice che aveva sul labbro. Non era più lunga di 3 centimetri e gli tagliava sia il labbro inferiore che quello superiore, ma sempre in modo delicato. Era di un colore grigio delicato, quindi Riax si immaginò che fosse una vecchia cicatrice procuratasi da bambino.

Elf's Crown, Il Regno Degli Elfi Delle ForesteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora