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Le mie giornate proseguivano tra i tavoli di quel locale, spesso disturbate dalla presenza di Kai, che puntualmente mi distraeva dalle mie mansioni. In realtà, lui di per sé non faceva proprio nulla, lavorava e basta, come se niente fosse. Era la semplicità con cui si presentava al locale e si metteva a lavorare che mi turbava.
Nella mia testa erano incessanti le continue domane; prima mi mostrava un'espressione ambigua non appena avevo condiviso con lui la notizia del mio nuovo lavoro e poi si contraddice, lavorando insieme a me?

Forse avevo poco da lamentarmi. Anche io ero piena fino ai capelli di contraddizioni. Sarei dovuta essere felice, fare i salti di gioia, perché chiunque di innamorato non desidera altro che trovarsi negli stessi posti, allo stesso momento con la persona amata. Eppure, quando i miei occhi collidevano irreparabile nei suoi – magari per sbaglio, magari volutamente perché li andavo a cercare –, il petto mi esplodeva di emozioni miste, contrastanti tra di loro.

Non potevo concentrarmi sul lavoro e pensare a Kai allo stesso tempo, non era nelle mie capacità.
Per me, lui era diventato il più grande rompicapo che mi si fosse mai piazzato dinanzi. Se inizialmente avevo l'illusione di comprendere tutto su di lui, ora mi rimangiavo la parola, poiché tanti dubbi, perplessità, paranoie nessuno me li aveva suscitati.

Hei-Ran, come anche Choi Yeonjun, mi aveva esortato ad analizzare i suoi comportamenti; solo così avrei avuto la conferma se i miei sentimenti fossero ricambiati. Ma gli atteggiamenti di Hueningkai erano ambigui, me lo ritrovavo ovunque andassi ma puntualmente lui mostrava indifferanza, apatia, quasi non mi parlava.

Paradossalmente eravano vicini, perché uniti dal lavoro che avevamo in comune, ma distanti, dacché lontane erano le nostre anime. Parevano irraggiungibili l'una all'altra, seppure la mia sollecitasse ad avvicinarsi. Quella di Kai, o non era interessata o era troppo timida, impacciata per mostrarsi. La mia, invece, decisamente esuberante come il mio carattere, probabilmente con eccessiva irreverenza si stava ponendo. Tuttavia, io avevo imposto dei freni, lo avevo fatto poco alla volta, di tanto in tanto che il mio rapporto con lui si approfondiva. Mi ero morsa la lingua laddove avrei voluto urlare a squarciagola i miei sentimenti. Mi ero contenuta dal mostrarmi totalmente persa per lui. Mi ero lasciata andare a quel vortice impetuoso, a tratti anche spaventoso, che comporta l'amore, accettandone i tratti funesti e passionali, come anche quelli dolenti, irascibili, tenebrosi.

Questo amore era nato dal nulla; era un fulmine a ciel sereno in una giornata di sole, in una primavera in piena fioritura che stuzzicò anche i miei sentimenti. Fecondò un cuore che spesso si era tirato indietro per donare se stesso a qualcuno, e poi finì per sbocciare in tutta la sua piena bellezza.

E quel lampo mi colpì al primo colpo, senza sbagliare la mira.

Coup de foudre 𐠟 HueningkaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora