99. Io e te

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Più tardi, Merlino bussò alla porta della stanza di Morgana.

"Lady Morgana, ci siete? Sono Merlino, vi ho portato il rimedio contro il mal di testa come mi avete richiesto."

Dopo pochi istanti, la giovane aprì sorridendogli dolcemente e uscì, rimanendo accanto alla soglia.

"Di già? Ti ringrazio e ringrazia anche Gaius da parte mia. Sei stato molto gentile a portarmelo subito; Gwen aveva da fare e non mi andava di disturbarla, mi spiace di essermi approfittata di te. Immagino che sarai indaffarato anche tu."

Lui ricambiò il suo sorriso alzando le spalle e le porse la boccetta contenente la medicina. Lei la prese e le loro dita si sfiorarono per un breve attimo; Merlino fu inaspettatamente colto dal desiderio impellente di andarsene e ritrasse subito la mano.

"È vero, oggi sono sempre di corsa, ma l'ho fatto volentieri, nessun problema. Però, in effetti adesso devo proprio andare: se Artù mi trova qui, mi darà sicuramente qualche altra cosa da lucidare o da lavare o chissà cos'altro e non ho ancora finito quello che devo fare!"

"Si comporta da vero tiranno con te, lavori troppo!"

"Beh, ci ho fatto il callo, in fin dei conti è il mio mestiere. Vado, con permesso."

Egli si era già voltato per andarsene, ma Morgana lo richiamò.

"Merlino!"

Che poteva fare se non ubbidire alla pupilla del sovrano? Egli si girò e si mise a sua disposizione.

"Sì? Avete bisogno di qualcos'altro?"

"No, volevo dirti che... Sai, sono contenta che tu sia tornato a Camelot sano e salvo... Senza di te e Artù, naturalmente, il castello non sembrava più lo stesso, sei insostituibile!"

Merlino fu colto alla sprovvista da tale complimento e arrossì.

"Oh, voi esagerate, Morgana! Sono scomparso solo per qualche ora e credo che ben pochi se ne siano accorti. Sono sicuro che era più ad Artù che tutti pensavano..."

Lei si appoggiò alla parete e prese ad arrotolarsi una ciocca di capelli; sembrava che volesse trattenerlo semplicemente per parlargli.

"Non penso proprio, sei troppo modesto e ti sottovaluti: sei un gran lavoratore, sei simpatico, leale, paziente e tante persone ti sono affezionate. Certo, io non posso parlare a nome di altri, ma, per quanto mi riguarda, ti confesso di essermi preoccupata allo stesso modo per Artù e per te... Sei così caro!"

Merlino era sempre più perplesso, pareva quasi che Morgana stesse flirtando con lui: voleva vedere la sua reazione? E il suo mal di testa? Forse, le era passato.

"Io..."

"Oh, ovviamente lo stesso vale per Gwen; anche lei era in ansia, so che siete molto legati e io sono legata a lei, quindi..."

Quindi? Il servitore non sapeva cosa risponderle, soprattutto ora che pure la giovane, per qualche strano motivo, sembrava imbarazzata a sua volta. Mentre si osservavano in silenzio, egli notò che aveva il viso un po' pallido, probabilmente a causa dell'emicrania, e l'aria stanca; ciononostante, era comunque bellissima. Il suo viso, dalla pelle bianca e perfetta, era incorniciato graziosamente dai capelli lunghissimi, scuri e ondulati che le ricadevano sciolti dietro alla schiena; era meno truccata del solito, ma la sua bellezza naturale era forse ancora più affascinante, poiché la faceva apparire più giovane e vulnerabile. Stregato dal suo sguardo intenso e malizioso, Merlino rimase imbambolato a fissarla, dimentico dei suoi doveri; era sul punto di balbettare qualcosa di stupido quando lei lo anticipò, sorprendendolo nel cambiare del tutto argomento.

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