22. Buone nuove

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Cominciò ad apparire qualcosa: all'inizio la sfera cambiò colore, come se all'interno vi aleggiasse una misteriosa nebbia che si muoveva a vortici concentrici, catturando in modo magnetico gli sguardi degli spettatori; dopo un po', essa si dissolse, svelando tra bagliori rossastri e dorati l'immagine sfocata di un lupo ululante alla luna in una foresta. Non si udiva alcun suono, ma la scena si fece sempre più nitida, rivelando infine l'immagine di una donna dalla veste scura e dai capelli lunghi e ondulati, china e intenta a raccogliere qualcosa dal prato. Ad un tratto, come se avesse sentito qualcosa, essa si sollevò e si voltò. Gilbert aprì la bocca per parlare, ma Priscilla sbuffò.

"Oh no no, questo no, è un ricordo, scusate."

La strega agitò le mani attorno alla sfera e la nebbia ricomparve. Merlino avrebbe voluto chiedere spiegazioni, ma pensò che fosse meglio tacere per non irritarla e per non - come aveva detto?- ah già, offuscare la visione.

I vortici si dissolsero, mostrando stavolta una creatura spaventosa e stranissima: Merlino fece in tempo a distinguere un muso da drago, una criniera da cavallo e quelle che sembravano squame di pesce su un corpo tozzo e marrone, ma subito l'immagine si dileguò.

Priscilla scosse la testa, borbottando tra sé.

"No no, qui no. Ho sbagliato posto. Troppo a Nord e troppo tempo fa... A Camelot, a Camelot."

Gilbert sorrise in modo comprensivo.

"Ti devi solo scaldare, tranquilla. Vuoi che ti massaggi un po' le spalle? Sei troppo tesa."

Priscilla si voltò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo.

"Giù le mani, pozionista dei miei stivali. Non ho bisogno di aiuto, io."

"Come vuoi, la mia era solo un'offerta amichevole."

Gilbert strizzò un occhio in direzione di Merlino, che ricambiò con un sorriso, mentre la strega riprese a concentrarsi.

"Oh, eccoci eccoci."

Il profilo del castello di Camelot si distinse chiaramente all'interno della sfera e Merlino lo riconobbe all'istante.

"Fantastico! Sì, è proprio il castello!"

L'immagine divenne più tremolante, al punto che rischiò di scomparire.

"Non deconcentrarmi, ragazzo."

Merlino si scusò mortificato.

All'improvviso, la scena cambiò: la sala del trono appariva gremita, Sir Leon, con un'espressione triste e solenne, avanzava verso il trono con in mano qualcosa. Tese la mano e porse quell'oggetto - che fosse un anello? - verso chi occupava il trono, ma con grande sorpresa di Merlino esso era occupato da una donna di cui non vedeva il viso.

 Tese la mano e porse quell'oggetto - che fosse un anello? - verso chi occupava il trono, ma con grande sorpresa di Merlino esso era occupato da una donna di cui non vedeva il viso

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Priscilla sussultò e anche Gilbert al suo fianco si agitò visibilmente.

"Per tutti gli asteroidi!"

"Priscilla! Più indietro, presto!"

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