Sincerity

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'I'm not going anywhere'

'Non vado da nessuna parte'

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Justin era seduto su una sedia, le sue braccia erano appoggiate al tavolo di mogano scuro e la testa era appoggiata su di esse.
La sua schiena di alzava irregolarmente, segno che stava piangendo.
Mi avvicinai a lui e aprii la bocca ma mi accorsi di non avere nulla da dire, non sapevo che cosa dovevo fare così mi limitai ad appoggiare una mano sul lato della sua schiena.
- Justin ?- provai ad attirare la sua attenzione e funzionò perché alzò per un momento il capo. Non riuscivo a sopportare di vederlo così, i suoi occhi erano gonfi ed il loro contorno era arrossato, un po' come il resto del suo viso. Aveva uno sguardo spento,i suoi meravigliosi occhi erano cupi e non emettevano più quel luccichio puro di sempre,le lacrime gli rigavano il volto, non riusciva a fermarle, come se fosse diventato all'improvviso impotente. Asciugai le lacrime come per poter spazzare via tutta la sua tristezza,magari fosse così semplice. Poggiai la testa sulla sua spalla incapace di dire nulla e lo sentii tremare
-Justin- la mia voce era sottile e spezzata,la mia gola era secca,non rispose
Non avevo idea di come comportarmi in quel momento perciò lo abbracciai pensando fosse la cosa più opportuna da fare. Affondò la testa nell'incavo del mio collo mentre gli accarezzai dolcemente la schiena e il retro della nuca.

- lei, mi odia- sussurrò. La sua voce era roca e da come le sue labbra tremavano mi fece intendere che stava per scoppiare a piangere di nuovo.

- chi Justin? - chiesi con delicatezza

- mia sorella mi odia - ricominciò a piangere stringendomi a se. Un liquido tiepido mi bagnò il retro della maglietta,stava versando fiumi di lacrime

- cosa dici piccolo? Lei non ti odia- cercai di consolarlo baciandogli la tempia e accarezzandogli i capelli dorati

- 2 anni fa avevamo avuto una litigata- si interruppe per riprendere fiato, il suo respiro era irregolare a causa dei singhiozzi

- e quando facemmo pace le promisi che sarei rimasto con lei per sempre e che non l'avrei mai lasciata sola ad affrontare il resto del mondo - respirò a fatica, il che mi fece preoccupare

- respira Justin - lo feci mettere in posizione verticale e mi spostai lateralmente in modo da mettergli a disposizione più aria

- invece sono sparito. L'ho lasciata sola, e non mi perdonerà mai per questo-

- non è stata colpa tua, non avevi scelta Jay- lo strinsi in un secondo abbraccio

- andrà tutto bene- gli ripetei vicino all'orecchio un paio di volte prima che si calmasse e si asciugasse velocemente le lacrime.

- grazie Chris , ti a- si interruppe mordendosi l'interno della guancia

Stava per dire ti amo?

- vieni a stenderti un po' Justin. Sei stanco e non stai bene - gli presi la mano e tremava.

Lo condussi fino al divano e mi sedetti permettendogli di sdraiarsi con la testa sulle mie gambe. Accarezzai i suoi capelli dolcemente e poi il suo viso

-Justin ma tu scotti, e stai tremando,devi dormire un po', ti prendo una coperta- feci per alzarmi ma Justin mi fermò

- no,ti prego. Non andartene anche tu- a quelle parole sentii una stretta al cuore,così tornai con lui sul divano

- non vado da nessuna parte - sorrisi lievemente accarezzandogli i capelli e sperando che si addormentasse il prima possibile perché poi sarebbe stato meglio e avrebbe smesso di soffrire almeno un po'.
Dopo una decina di minuti Justin era immerso in un sonno profondo,così mi alzai e infilai un vestitino azzurro semplice e delle ballerine.
Uscii di casa silenziosamente e presi la macchina.

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