CAPITOLO 13

51 4 0
                                    

La sveglia per Anna era appena suonata, l'ultimo giorno di scuola della settimana era arrivato, e anche le vacanze di natale si stavano avvicinando ma nel piccolo quartiere dove abitavano i ragazzi non c'era alcun spirito natalizio.
Da quando Lara era scomparsa Anna non poteva più andare a scuola da sola,
il fratello si preoccupava ed era proprio lui ad accompagnarla ogni mattina a scuola, aspettava anche Anna che entrava a scuola per andarsene.
Anna non riusciva a vedere Luca fuori da scuola, e questo per paura che potrebbe sparire benissimo anche Anna come Lara.
- Anna muoviti che facciamo tardi! Disse il fratello prendendo le chiavi della macchina in cucina.
Anna sentii suo fratello che la chiamava ma non gli rispose.
Non era tardi, lui era molto esagerato.
Anna prese lo zaino, e raggiunse suo fratello.
- Adesso sei pronta... finalmente!
Disse suo fratello.
Era molto sarcastico,e molte volte insopportabile.
Salirono in macchina, lui non disse una parola sembrava che portare ogni giorno Anna a scuola fosse diventato un peso, ma poi pensava cosa rischiava andando a scuola da sola.
Anna guardava la strada sommersa dai ricordi del suo piccolo gruppetto che rideva e scherzava Lara e Dario che si baciavano, lei è Luca che si baciavano, le chiacchierate tra amiche, i consigli sui ragazzi... .
Dopo meno di cinque minuti arrivarono a scuola, suo fratello si parcheggiò sempre al solito posto.
Davanti al portone della scuola così avrebbe potuto guardare Anna mentre entrava, ed essere certo che le sia a scuola.
Anna scese sbuffando.
- Mi sento riticola!
Disse Anna.
- Perché, faccio solo il mio dovere.
Disse suo fratello mettendosi un paio di occhiali da sole.
- Sei riticolo, siamo in inverno gli occhiali non ti servono.
Disse Anna appoggiandosi alla macchina.
- Magari tra queste ragazze c'è la tua futura cognata!
Poi faccio colpo con gli occhiali, vero?
Chiese suo fratello.
- Non ci tengo, e poi chi ti prende a te, non sai far nulla.
Disse Anna pensando di offenderlo.
- Di sicuro non me la prendo, sono un gran figurone non come te.
Disse suo fratello guardandosi allo specchio.
- Sembri stupito!
Disse Anna.
- Che palle!
Disse sua fratello scocciato.
- Guarda sta arrivando un'auto dietro di te, di sicuro adesso scende dalla macchina e ti insulta, perché qui si fermano i marito che accompagnano le mogli a lavoro. No i fratelli che non hanno niente da fare.
Disse Anna guardando la macchina che si parcheggiò dietro.
- Faccio il mio dovere.
Disse suo fratello.
Dalla macchina scese una professoressa, cominciò a lamentarsi mentre prendeva la sua borsa.
Era irritante.
Il fratello di Anna scese dall'auto e disse.
- Ci sono problemi per caso?.
- Tu non puoi lasciare la macchina lì, irrispettoso maleducato che non sei altro.
Le auto degli alunni devono stare dall'altra parte, nei parcheggi non in mezzo alla strada.
Disse la professoressa infuriata.
- Non vedo nessun cartello che mi vieta di stare qui, questo posto è libero.
Non sono uno studente, son qui per accompagnare mia sorella.
Disse il fratello di Anna.
Anna rimase scioccata, menomale che non conosceva quella prof sennò sarebbe dovuta scappare per non farsi riconoscere.
- Io sono qui per lavorare non per stare con i poco di buono.
Disse la professoressa entrando a scuola.
Il fratello di Anna andò di nuovo in macchina e lei si avvicinò allo sportello,
- Vedi come si fa sorellina!
Disse suo fratello.
- Io devo entrare, ciao va, la nostra figura del cavolo per oggi l'abbiamo fatta.
Disse Anna entrando a scuola.
Suo fratello accese la macchina e tornò a casa.
Anna era sorpresa, non si aspettava che suo fratello avrebbe reagito così.
Lui era molto conosciuto per le risse, in mezzo c'era sempre.
Anna voleva parlare con Luca, fuori non le fu concesso allora voleva fermarlo alla porta della sua classe.
Luca era già entrato, in classe non c'era nessuno perché mancava la professoressa.
Era affacciato dalla finestra, e fumava.
- Luca, cosa fai?
Chiese Anna ancora più scioccata.
- Niente.
Disse lui nascondendo le sigarette.
- Lo so che fumi, ma ti fai del male da solo non ti basta soffrire da una parte adesso hai anche assicurarti i polmoni rovinati.
Disse Anna.
- Mi salva.
Disse Luca con una voce sottile.
- Anche io vorrei una cura per il dolore, ma non c'è.
Disse Anna sarcastica.
- Dalle a me!
Disse Anna.
Luca non rispose restò li a guardarla mentre cercava di aiutarlo.
- Dalle a me, Luca!
Ribatté Anna.
Luca le prese dalla tasca e le mise sul palmo della mano di Anna.
- Grazie, ti sei meritato questo.
Anna gli diete un bacio sulle labbra.
Luca sapeva di fumo.
- Per questo mi piaci. Che te ne farai delle mie sigarette.
Chiese Luca.
- Le barò a mio nonno.
E poi, il mio amore devi saperlo curare. Promettimi che non fumerai più.
Disse Anna.
- Te lo, prometto.
Giurò Luca.
- Bravo.
Disse Anna.
Lei se ne andò, anche nella sua classe non c'era nessuno, perché mancavano i professori.
Dopo arrivò Dario.
-Hai smesso di fumare? Chiese Dario.
- No, però ho appena fatto un giuramento.
Disse Luca.
- Fumare mi calma.
Disse di nuovo Luca.
- Anche io sono stressato ma per il dolore che provo io dovrei drogarmi.
Io so che a Lara non farebbe piacere vedermi fatto. Neanche ad Anna piace vederti così. Se non vuoi smettere per te, allora smettila per Lei.


IL DOLORE DELL' AMORE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora