CAPITOLO 5

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Quella notte Lara riuscì a dormire.
La mattina venne svegliata dal suo del cellulare che squillava ad ogni messaggio. Lara prese il telefono, segnava il 20 ottobre. Un nuovo giorno.
Si alzò e aprì whatsapp, c'erano dei messaggi nel gruppo "DALL".
Era un nome abbastanza stupido però comprendeva ogni singola iniziale dei nomi dei ragazzi. Lara lesse i messaggi. Dario scrisse che stava male, aveva la tosse e il raffreddore, lo stesso scrisse Luca. Dopo Anna scrisse che aveva la febbre e che a scuola non sarebbe andata.
Nessuno dei tre sarebbe andato a scuola.
Lei restò sola.
Lara chiuse il telefono e lo lanciò sul letto.
"E ora che faccio".
Non posso andare a scuola sola.
" Non è sicuro.
Chiedo se qualcuno mi accompagna!".
Lara andò in cucina e prese la colazione.
Sua madre era già sveglia, stava sistemando il letto.
Lara si preparò una tazza di latte caldo guardando il corridoio in cerca di sua mamma.
Sua madre arrivò in cucina e prese uno yogurt nel frigo.
Il suo sguardo era freddo, le dava fastidio che lei decise di fare colazione. Lara la vide e gli disse, mentre le tremava la mano.
- Mamma, oggi mi accompagni a scuola?.
Perché i miei amici stanno male, e da sola non voglio andare.
- No, devo andare a lavoro, andrai sola.
Disse sua madre.
- Dai non voglio andarci sola, allora resto a casa.
Disse Lara sperando che sua madre accettasse la sua proposta .
Sapeva che non l'avrebbe mai lasciata stare, avrebbe pacato per non averla tra i piedi anche solo per un minuto.
- Tu andrai a scuola da sola, ci siamo capiti. Non farmi arrabbiare che già non ti sopporto più.
Disse sua madre arrabbiandisi.
- Dai mamma, tu non sai cosa sto passando che ti costa accompagnarmi. Ribatté Lara.
Voleva renderla un po più dolce.
Voleva che la lasciasse stare solo per un giorno.
- Cosa stai passando?. Dimmelo?. Sei solo una ragazzina viziata, stai meglio di tutti.
Da quando è morta la nonna sei diventata un impiccio enorme, non fai nulla, che problemi hai?.
Sai solo state in mezzo ai piedi, fai prima ad andartene a vivere da un'altra parte.
Urlò sua madre.
- Non ti è mai importato nulla di nonna.
Lara si alzò sbattendo la sedia e lasciando la colazione sul tavolo.
Andò in camera sua e cominciò a piangere.
Prese il telefono e guardò l'orario. Aveva ancora un po di tempo prima di andare a scuola.
Sua nonna, sua madre non avrebbe dovuto dirlo.
Le cominciarono a tremare le dita, il cuore le batteva instancabilmente nel petto, stava sudando.
Ma non era colpa sua.
Non era la prima volta, era stanca di tutti i suoi problemi.
Le salirono I nervi, e cominciò a tirare pugni contro il muro.
Si fece uscire il sangue dalle mani, poi riuscì a calmarsi, e mise dei cerotti sulle ferita, facevano male era letteralmente senza pelle. Ma non abbastanza da uccidere quella parte di lei che sarebbe dovuta morire molto prima.
Preparò tutto ciò che le serviva per la scuola e si sedette sul letto.
" Non sono normale.
Quindi crede che chi è sano non soffre.
Se sola sapesse una piccola parte di me, forse non sarebbe così adesso, un mucchio di problemi mi girano in torno, quelli del passato i e presenti, chi lo sa che ho paura di andare a scuola da sola?
Forse non lo dico perché non ho il coraggio, tanto non importerebbe a nessuno ".
Lara piangeva sembrava una fontana di lacrime composte da crisi di rabbia e altro.
" Devo inventarmi dei piani in caso succedesse qualcosa ".
Lara uscì da camera sua con le idee chiare. Chiuse la porta e andò in cucina.
Sua madre la guardò facendo una smorfia.
- Devi fare finta che noi non esistiamo, io non voglio sapere nulla di te.
Disse sua madre, sembrava che aveva voglia di litigare, ma Lara voleva solo stare in pace.
- Certo.
- Io non sono più tua madre, hai capito, ho solo una figlia, ed è Sara.
Urlò vedendo l'indifferenza di Lara.
- Come se non lo sapessi.
Disse lei sbattendo la porta di casa. Provò a ricordare i sui piani e si accorse che non avevano senso.
Niente aveva senso.
Piano A: se non va?
Piano B: così così
" Ogni fottuto pensiero e anche peggio della realtà, o almeno lo spero. Qualcuno riderà di certe cose che ho detto ".
Le tornavano in mente le strofe di una canzone, si rivede a in quel repper.
Lara decise che non avrebbe seguito nessun piano, cominciò a camminare verso la scuola, le cominciò a salire l'ansia.
Successivamente dovette entra nella stradina buia e cupa, era sempre più vecchia e terrificante.
Magari era infestata.
O forse era solo troppo vuota, era perfetta.




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