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Spirito del natale passato
Faceva freddo a Roma.
Era freddo per gli alberi ormai spogli delle foglie, che avendo perso la loro coperta non avevano più nessun riparo dal vento; e per gli uccellini che dormivano appollaiati ed esposti su questi. Era freddo per gli sfortunati ancora immersi nella frenesia del lavoro, che magari si stavano affrettando a tornare nel tepore di casa e non vedevano l'ora di iniziare le ferie; come era freddo per chi già in vacanza era rincantucciato sotto una coperta con la cioccolata calda in mano.Era freddo per Dario, che aggirandosi per il salotto della casetta abbracciava Sissi da dietro per scaldarsi, e per Alex -anche se non lo avrebbe mai ammesso-, che lanciava sguardi omicida appena qualcuno si avvicinava alla porta; così come per Luca, che riconosceva in quell'inverno ciò che aleggiava ogni volta che si avvicinava ad Elena.
Eppure, nella stanzetta verde non faceva freddo.
Non importava dei decimi di febbre e i copertoni per scaldarsi, delle guance rosse per lo sbalzo di temperatura fra dentro e fuori il piumone, o il cappellino tenuto stupidamente sopra la testa in casa; quello che i due ballerini sentivano, e che più passava il tempo, più si intensificava, sicuramente freddo non era.
"Eddai frate', smettila"
Biascicò Christian, che si stava contorcendo dalle risate per via delle imitazioni che Mattia gli stava facendo, ma che a causa del maldigola non poteva insultare a gran voce come avrebbe voluto.
"No fra' ti giuro io proprio il freddo non lo sento, non mi appartiene"
Il più piccolo si stava prendendo gioco di lui da almeno un quarto d'ora, scimmiottando quelle frasi che il più grande, gonfiandosi d'ego come solo lui sapeva fare, aveva avuto la sfacciataggine di pronunciare.E forse era per questo che il freddo non riuscivano a sentirlo. Perché quando stavano insieme si scaldavano a suon di chiacchiere e risate; e nella loro piccola bolla il gelo non riusciva a penetrare.
"Avanti! Ripetilo ora... Ah giusto, non hai voce"
Soddisfatto dalla sua stessa affermazione il più piccolo scoppiò rumorosamente a ridere, sotto lo sguardo esasperato dell'altro.
"Hai rotto il cazzo"
Provò ad urlare, seppur con la forza di un sussurro, Christian, in un disperato tentativo di contrattaccare. Peccato che non diede altro che un ulteriore motivo a Mattia di prendersi beffe di lui, che infatti davanti alla sua ridicola incapacità di urlare, si era portato addirittura una mano sulla pancia da quanto stava ridendo.Frustrato fino allo sfinimento, si guardò intorno cercando qualcosa, qualunque cosa, che potesse metterlo a tacere. Finché finalmente gli venne l'idea. Prese il cuscino su cui era appoggiato e glielo tirò dritto in faccia.
Mattia fu zittito dalla cuscinata inaspettata, e gli rivolse uno sguardo stordito -oltre che arruffato-. Poi alzò le sopracciglia in un'espressione sorpresa, come se non si aspettasse quella presa di posizione.
"Quindi è così, eh..."
La guerra poteva iniziare.
Guardò il cuscino che l'amico gli aveva lanciato addosso, e con sguardo maligno ghignò:
"Devo dire che continui a fare una cavolata dopo l'altra"Ottenne solo uno sguardo confuso.
Poi, Christian iniziò a realizzare. Non fece in tempo a coprirsi totalmente con la coperta che entrambi i cuscini volarono nella sua direzione.
Soffocò un urletto -che il minore non era ben sicuro si trattasse di tale o di un'offesa nei suoi confronti-, che si intensificò ulteriormente quando venne sovrastato da un terzo "cuscino", che di cuscino aveva ben poco: Mattia. Questo gli si buttò addosso facendo attenzione a non fargli male.
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Seconda stella a destra ✨//One Shot su Mattia e Christian
Fanfiction~𝑪𝒉𝒊𝒔𝒔𝒂' 𝒔𝒆 𝒊𝒍 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂 𝒍𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒅𝒂𝒍𝒍'𝑨𝒏𝒕𝒂𝒓𝒕𝒊𝒅𝒆, 𝒍𝒐 𝒔𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒇𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒆' 𝒄𝒐𝒔ì 𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒅𝒂𝒍 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒄𝒓𝒖𝒕𝒂 𝒍'𝒐𝒓𝒊𝒛𝒛𝒐𝒏𝒕𝒆. 𝑪𝒉𝒊𝒔𝒔𝒂' �...