Astri ricongiunti --prima reunion--

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29/marzo 2022

Si sentiva vivo.
Finalmente,
sentiva di vivere il presente.
Era lì e solo lì, tra le sue braccia.
Aveva messo a tacere quella tempesta interiore.
Il vuoto colmato,
la vita di nuovo completa.

~

Mancanza: Il mancare, l'essere privo di qualche cosa; il fatto che qualche cosa manchi del tutto o non ve ne sia in misura sufficiente.

La mancanza è una sensazione che ti intrappola nella tua stessa mente. Nasce dalle viscere del tuo corpo, e sale, fino a ricoprire ogni centimetro della tua essenza. Una gabbia dalla quale sei incapacitato di uscire, da solo; che ti soffoca lentamente, pungendoti e penetrandoti la pelle ogni secondo di più.
Non esisti più solo te; no, esisti solo in relazione a quella persona. Tutto il mondo, esiste solo attraverso il filtro di lei. La realtà pare svuotata di sostanza, scorgi solo un velo, che ti ricorda lei ma non lo è. È un vuoto che ti scava dentro fino a farti perdere te stesso.
E ti ritrovi a far passare i giorni guardando un soffitto bianco, con l'espressione celata dietro una tristezza ormai intrinseca nel tuo essere, che te, da solo, non riesci ad estirpare. E non importa dove ti trovi, quante persone ti circondano o cosa tu sia tenuto a fare; guardandoti attorno puoi solo pensare a lei, a come sarebbe se ci fosse lei invece di chiunque altro.
La rivedi in un sorriso, in uno sguardo, in un tocco. Un ossessione cruciale che ti porta alla pazzia.
Senti il cuore pesante, un macigno che grava sulla tua anima che appesantisce ogni tuo movimento, ogni tuo pensiero; che ti porta ad abbassare la testa, o girarla inesorabilmente per cercare di scappare a tale sofferenza.
Sembra impossibile subire tanto il peso di un'assenza.

Vivere una vita a metà.
Vivere a metà.
Questo significa sorbire la mancanza di quella persona.
Quella persona che altri non può essere che quella metà, senza la quale non ti senti più te, non riesci più a vivere.

E Christian non ci aveva impiegato molto a capirlo.
Senza Mattia si era rivelato tutto sbagliato. Perfino l'unico fondamentale pilastro della sua vita, la danza, aveva iniziato a vacillare.
Come aveva provato invano a spiegare al maestro Todaro: "Era entrato lì per sé stesso... Però..." quel però rimasto ad aleggiare quel pomeriggio in saletta, sarebbe continuato con l'ammissione di una verità alla quale aveva temuto per molto tempo di interfacciarsi. Però aveva conosciuto una persona che gli aveva stravolto la vita, scombussolato ogni equilibrio.
Che si era incastrata perfettamente nella sua quotidianità, tanto da portare la sua mancanza a far crollare il resto.
Perché infondo si sa: una vita in due la si affronta meglio che da soli.

E allora tutto era diventato un'assidua ricerca dell'altro. Lo rivedeva nei gesti degli altri, nelle loro parole, nei loro atteggiamenti. Senza farlo apposta, non riusciva a guardare una persona senza che la sua mente rievocasse istantaneamente, anche solo per un attimo, Mattia.

Lo aveva cercato, sempre e ovunque, schiavo di un'abitudine passata, senza mai trovarlo; e ogni volta, aveva sentito una morza allo stomaco divorarlo dall'interno.

I giorni avevano così iniziato a scorrere lenti sul calendario, senza che lui potesse fare altro che trascinarsi appresso a essi. Si era stancato di lottare, di provare invano a reggere tutto quel peso da solo. E perfino la permanenza all'interno della scuola, che era stata il suo sogno per anni, non era che un qualcosa di superfluo in confronto a ciò che si portava dentro. Andare via, rimanere, essere eliminato, stare in sfida o in ballottaggio... Niente lo riusciva a scuotere.
Viveva di emozioni incomplete, fini a sé stesse.
Il futuro annebbiato, e spento.
Come lui.
O come Todaro lo aveva definito negli ultimi due mesi.

Aveva sofferto, aveva pianto, si era sentito così vuoto da ritrovarsi incapace di provare perfino il dolore.

Ma adesso, finalmente, dopo mesi, quel tormento era finito.

Seconda stella a destra ✨//One Shot su Mattia e ChristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora