Il gelo dell'inverno gli incorniciava il viso arrossato, prendendo vita in quelle nuvolette che si formavano a ogni suo respiro. La leggera brina opaca si faceva strada ogni minuto che passava sulle superfici che incontrava, mentre allo stesso modo la dolce melodia natalizia gli sfiorava l'udito. Vestito di un piumino pesante e categoricamente sciarpa e guanti, lasciava che il freddo lo avvolgesse come poteva fare solo quella e poche altre volte l'anno.
Nei suoi occhi sognanti, due piccole lacrime che si sarebbero potute congelare se solo avessero avuto il coraggio di abbandonare gli occhi e scivolare sulle guance.
Mattia non aveva mai amato il freddo, né di conseguenza l'inverno.Il freddo era ciò che rendeva una città austera, non come la sua amata Puglia da sempre caratterizzata da un tempo mite; era ciò che percepiva negli occhi di una persona distaccata, e in sé stesso quando si sentiva vuoto e spoglio di emozioni.
No, Mattia era una persona calda. Calda come l'oro dei suoi capelli, grazie al quale aveva capito di trovarsi armocromicamente meglio coi colori caldi che con quelli freddi; come la sua indole accogliente, da bravo pugliese, che dispensava abbracci calorosi in grado di scaldare gli animi; e calda come la sua pelle. Sarà stato per il colore bronzeo che la avvolgeva, o la cura che vi serbava per assicurargli una certa morbidezza, ma Mattia era solito sentirsi dire che stargli vicino d'inverno fosse bello anche a causa del calore che emanava. Termosifone, così lo chiama Christian quando, soprattutto in quel periodo dell'anno, si faceva avvolgere dalle sue braccia e lo incitava ad accarezzarlo coi palmi caldi. Anche se Mattia aveva i suoi sospetti che si trattasse solo di una scusa per sentire il suo calore addosso.
Tuttavia il Natale, ecco, il Natale proprio per Mattia non era freddo. A discapito di quello che potevano dire i contatori di gradi su telefoni e macchine e i cappotti pesanti che era il primo a indossare. Perché il Natale era da sempre un periodo d'amore; e l'amore non andava d'accordo col freddo.
Tranne l'anno prima.
Perché quando gli era stata rubata la felicità di questa festa, che era rimasta a casa dalle persone che amava, non lo aveva più riconosciuto.
Era diventato un giorno freddo come la città che sentiva non appartenergli, come quella casetta che senza la persona che più amava al mondo gli era sembrata ostile.
Ma fortunatamente, se c'era una cosa che Mattia aveva capito era che il mondo prima o poi ti ridà tutto quello che ti toglie.
E adesso era tutto diverso.Il Natale era il cuore felice davanti alla persona che amava.
Erano gli occhi che brillavano davanti alle sorprese, come quando da piccolo scartava i regali e rimaneva a bocca aperta davanti a quei desideri che non pensava qualcuno avrebbe udito.
Sorprese che non si aspettava, sorprese che gli facevano battere forte il cuore fuori dal petto e lo portavano a ringraziare un Dio che non sapeva se esistesse.Il Natale lo aveva riconosciuto quando, poco tempo prima, avevano suonato il campanello e lui aveva pensato fosse solo un vicino che aveva dimenticato le chiavi. E invece, una volta aperta la porta, si era ritrovato davanti un cespuglietto di capelli mori imbacuccato con sciarpa e cappotto.
Il suo cuore aveva voluto uscire fuori dal petto. Si era sentito travolgere da una miriade di emozioni che lo avevano colpito come un fiume in piena. E mentre la sua voce si era accinta a fare ciò che il suo cuore non poteva, la mente ci aveva messo qualche attimo per elaborare ciò che aveva davanti. Azione che appena fu conclusa, lo aveva portato a chiudere la bocca e sgranare gli occhi.
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Seconda stella a destra ✨//One Shot su Mattia e Christian
Fanfikce~𝑪𝒉𝒊𝒔𝒔𝒂' 𝒔𝒆 𝒊𝒍 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂 𝒍𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒅𝒂𝒍𝒍'𝑨𝒏𝒕𝒂𝒓𝒕𝒊𝒅𝒆, 𝒍𝒐 𝒔𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒇𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒆' 𝒄𝒐𝒔ì 𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒅𝒂𝒍 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒄𝒓𝒖𝒕𝒂 𝒍'𝒐𝒓𝒊𝒛𝒛𝒐𝒏𝒕𝒆. 𝑪𝒉𝒊𝒔𝒔𝒂' �...