19 --compleanno 2023--

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10/gennaio 2023

Era scoccata la mezzanotte.
Sarebbe potuto andare di là, vedere chi era in cucina o nel salone, prendersi gli auguri che sicuramente qualcuno si sarebbe ricordato di fargli.
Ma non gli andava.
Era sdraiato sul suo letto, ancora vestito, con un braccio tirato su a coprirsi la fronte e gli occhi.
Non che questo servisse a qualcosa.
Pur avendo gli occhi chiusi -e non come poco prima aperti e striscianti su tutto ciò che potesse ricordargli Christian-, nella sua mente riecheggiavano furiosi i ricordi di quello stesso giorno, ma 365 giorni prima.
E purtroppo non c'era niente che potesse fare per fermarli.

"Fratè! Auguri"

Avevano fatto il conto alla rovescia.
Come due bambini alle prese dello scocco della mezzanotte di Natale, si erano ritrovati a fissare trepitanti la sveglia; di cui le lancette avevano tracciato, per loro in modo incredibilmente lento, l'ascesa di Mattia verso l'età adulta.

E un'altra volta, Mattia avrebbe potuto scegliere di stare di là con chi era ancora sveglio, inaugurare i suoi 18 anni uscendo finalmente dalla stanza dopo la mezzanotte... Invece aveva preferito rintanarsi in camera. E mai come quella volta ne era stato felice.

Non appena era scoccata la mezzanotte, il ragazzo più grande gli si era letteralmente lanciato addosso nel letto; e con la stessa irruenza Mattia si era sentito inondare da una miriade di sensazioni nuove.
Ricordava la felicità scorrergli in ogni centimetro di vena, il cuore che aveva fatto una capriola all'indietro e aveva preso a battere all'impazzata, incredulo quanto lui.

Ricordava le farfalle.
Qualcosa muoversi freneticamente nello stomaco che non era riuscito a controllare.
Sarà stato per il calore del corpo dell'altro ragazzo improvvisamente sul suo? O per il gomito che gli aveva premuto nella costola, o le gambe goffamente intrecciate?
O forse, per quel viso che gli faceva battere forte il cuore improvvisamente a un palmo di distanza, di cui gli occhi erano sembrati più entusiasti di lui per quel traguardo. Poteva quasi figurarselo.

E infine, ricordava che erano dovuti passare alcuni secondi prima che la sua bocca riuscisse a togliere il sorriso imbecille che si era inevitabilmente formato, per formulare un "Grazie".

Il compleanno inizia benissimo, aveva pensato.

Poi Christian gli aveva scompigliato i capelli, un gesto affettuoso, che gli aveva strappato l'ennesimo sorriso.

Strinse con una mano il lenzuolo sotto di lui, sforzandosi di non piangere. Percepiva freddo, laddove l'anno prima si era sentito pervadere dal calore. E al posto di quelle piacevoli farfalle che col loro battito gli avevano scaldato ogni centimetro di pelle, sembrava adesso esserci un cimitero putrido e malinconico.
Era tutto così dannatamente lontano da quel momento.
Ma i ricordi sono come l'ago della Bella addormentata del bosco: sai che non dovresti toccarli, che l'ago punge e fa male... Ma sono ipnotici. Non riesci a controllarli, e ti ritrovi a inseguirli nell'illusione di un conforto vano, niente più di una velleità.

"18 fratè... Sono tanti, stai diventando vecchio. O vecio, come direbbe Albe" gli aveva detto semplicemente, tirandosi a sedere sul letto.

"Come se cambiasse qualcosa oggi rispetto a ieri"

"Oh wow, ti sento già più saggio ..."

Poi si erano messi a ridere insieme, e Matti avrebbe pagato per riavere anche solo un briciolo di quella spensieratezza adesso.

"Quindi... Ci andiamo a prendere un succo all'Ace?"

"Non lo so fraté..."

"Fra non rompere alzati 'niam ja. Dobbiamo brindare"

Seconda stella a destra ✨//One Shot su Mattia e Christian Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora