Occhi, 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂, cuore --parte 2--

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È un tantino... Lunga🙃
ops💖
~~

"E quindi con la maestra volevamo fare un lavoro sulle gambe. Ecco, ad esempio Todaro cose del genere non le fa"

Gli occhi di Christian scivolarono attenti sul soffitto. Abbracciarono la fantasia leggera che lo puntellava, per poi soffermarsi particolarmente sulle sfumature non previste che aveva donato l'avanzare del tempo. Non si era mai accorto delle linee sottili che attraversavano la parete bianca incasellandola in uno schema geometrico quasi scolastico; batté gli occhi un paio di volte, per essere sicuro ci fossero veramente e non fossero solo frutto di un gioco tra luci e stanchezza.

"Però se ci pensi, neanche Emanuel, al massimo ti potrà fare commenti a livello di movimento o espressività"

Si, quelle linee erano decisamente reali. Ma dove le aveva già viste? Avevano un ché di familiare. Forse a scuola? Poteva darsi che in una delle tante aule che aveva cambiato ci fossero state le stesse identiche linee sul soffitto? Non ne aveva idea; probabilmente per sfuggire dalla noia aveva saltato direttamente le lezioni, invece che cercato cose interessanti su un soffitto.

"Ma che discorsi sono? Anch'io sicuramente non faccio tecnica vocale sotto la visione di Rudi. Ogni prof parla di quello di cui può parlare"

Oh, una zanzara.
Non era freddo per le zanzare?

Sarà stata una zanzara vera o una macchiolina che aveva preso vita da un brutto scherzo visivo?

"Dai ma è un dato di fatto che..."

Fece vagare ancora un po' lo sguardo là sopra, quando con la coda dell'occhio captò un movimento nella sua direzione. Quelle voci che intralciavano la sua interessantissima scoperta del soffitto cessarono nell'immediato.
Finalmente, pensò. Se lui era solito distrarsi facilmente, Mattia viveva direttamente nel suo mondo.
Seduto sul divano davanti a lui, o per meglio dire stravaccato, l'amico gli rivolse uno sguardo carico della sua stessa disperazione. Vedendo quell'espressione che poteva essere uno specchio di sé stesso, non poté fare a meno di sorridere, e, come di riflesso, a trascinare con sé anche un'espressione improvvisamente più felice dell'amico.

Mentre gli altri alimentavano il brusio intorno a loro Christian alzò gli occhi al cielo, e lasciò fuori uscire un filo d'aria che avrebbe voluto essere un pesante sospiro esasperato. Matti annuì impercettibilmente, per poi sgranare gli occhi come a indicare che non ce la facesse decisamente più.

"Ma non si può paragonare danza e canto! È come mettere a confronto... pasta con la pizza, okay cucini entrambi ma sono due modi di mangiare diversi"

Non sapevano neanche loro come si fossero trovati in quella situazione. Solitamente quando erano sul divano e qualcuno li accerchiava, trovavano sempre qualche scusa per alzarsi ed eludere così le conversazioni pesanti e noiose che i compagni aspettavano puntualmente la sera per tirare fuori. Ma quella volta non era stato così facile: il discorso si era allargato gradualmente. Quando Christian era arrivato aveva trovato Mattia stranamente coinvolto in una conversazione con una ragazza nuova di cui non ricordava il nome, e più erano passati i minuti, più le persone avevano pensato bene di aggiungersi a commentare. In un batter d'occhio la conversazione era diventata di dominio di tutta la casetta, e loro si erano ritrovati incastrati in un cerchio dal quale difficilmente si può uscire passando inosservati. In più, a causa della ragazza che aveva preso posto accanto a Mattia non erano potuti stare accanto, cosa che rendeva decisamente più difficile il comunicare.
Certo, non che avessero bisogno delle parole per farlo.

Christian provò a rivolgere l'attenzione su Serena, che gli era sembrato di capire stesse cercando di difendere il loro maestro Todaro, un discorso che un minimo poteva interessargli; ma non passò più di qualche secondo che i suoi occhi ricercarono nuovamente Mattia. Trovò il suo sguardo già posato su di lui, che a quel punto tentennò incerto come pronto a scappare via. Allora lui, che l'ultima cosa che voleva era perdere gli unici occhi che in quel casino sembravano capirlo, lo incatenò al suo saldando così il contatto visivo.
Aspettò qualche secondo, finché senza alcuna logica tirò fuori la lingua repentinamente a mo' di linguaccia; gesto che portò Mattia a sgranare gli occhi per la sorpresa. Quando poi Christian vide il minore che si tratteneva dallo scoppiare a ridere davanti a tutti, senza nello sguardo neanche un filo della disperazione iniziale, decise bene di continuare. Prese a fare smorfie divertenti sotto gli occhi ignari di tutti -troppo presi a continuare i loro discorsi per accorgersene-, che ogni volta strappavano risate sommesse dell'altro, accompagnate da qualche sguardo ammonitore. Questi però erano in realtà parte del gioco, e Christian lo sapeva perfettamente.

Seconda stella a destra ✨//One Shot su Mattia e Christian Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora