(COMPLETA) Come può una serata, cambiare la vita di due persone?
In un locale notturno, due ragazzi fanno la conoscenza uno dell'altro, passando la serata insieme e scambiandosi il numero di telefono.
Decidono di avere un'avventura di una sola not...
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«Cosa state facendo?» ci domanda guardando la nostra vicinanza, standosene lì, quasi immobile.
Spingo Taehyung dal petto e lo allontano, avvicinandomi poi a Kai. «Andiamocene, questo è pazzo.» gli faccio senza nemmeno girarmi verso il moro.
Entriamo nel solito bar di fiducia e ci sediamo. Il suo sguardo è una cosa di insistente, ma cerco di far finta di niente, costringendomi ad ignorarlo.
«Allora... prendi il solito?» rompo il silenzio di tensione e la lunga sessione di sguardi. Lo sento ridere, si mantiene con le braccia sul tavolo e mi chiede «Cos'hai che non va?».
Lo guardo incredulo, pensavo non la prendesse così... non capisco se sta criticando il mio essere interessato agli uomini... ma non so nemmeno da quando ha ascoltato la conversazione.
«Credi che sia stupido, Jimin?» mi domanda ancora. Il tono non sembra per niente agitato o sconvolto, quindi magari non ha sentito niente, ma le sue parole mi mandano il cervello in confusione.
Continuo a non rispondergli solo perché non so dove vuole andare a parare. «Da quanto tempo va avanti la situazione?» mi continua a domandarmi, questa volta il tono è abbastanza più serio mentre cerca di guardarmi negli occhi.
Batto velocemente le dita sul tavolino dalla tensione che comincia ad assalirmi. «Hey ragazzi.» una voce profonda richiama la nostra attenzione, unendosi all'uscita.
Trovo la forza di guardare chi sia e vedo Yoongi. La prima volta che lo vedo vestito in modo normale, senza la puzza di sudore che gli si attacca addosso a fine di ogni serata.
«Come va a scuola?» ci guarda mimando un sorriso, sedendosi tra me e Kai. Quest'ultimo annuisce raccontandogli tutto quello che c'è di nuovo.
[…]
«Non ti disturbare, lo accompagno io, tanto mi ritrovo di passaggio.» esordisce Yoongi non appena usciamo dal bar, vedendo che Kai insiste sull'accompagnarmi a casa.
Il biondo annuisce, salutandomi poi va via. Mi giro verso Yoongi e riprendo a respirare «Grazie per avermi salvato.» lo ringrazio sospirando con gli occhi chiusi.
Lo sento ridacchiare per tutta quella scena e si limita a darmi una pacca sulla spalla, dicendomi «Devi smetterla di metterti nei guai con i ragazzi».
«Sì, ma non era un ragazzo normale. È il mio migliore amico.» gli rivelo la sua posizione, ma poi gli domando «Come mai sei intervenuto proprio in quel momento?».
Lo vedo mettersi le mani nelle tasche dei pantaloni e sorridere mentre guarda per aria. «È stata solo fortuna.» si limita a rispondermi con quelle poche parole, ma decido di non approfondire, la giornata è stata estenuante.
«Verrai anche stasera?» mi domanda ridendo leggermente prima di lasciarmi all'entrata del condominio. «Cercherò di farcela, ho il progetto ancora da finire.» gli ricordo, ma non gli tolgo la speranza di vedermi scolare qualche altro shot di alcol.
[…]
Controllo l'orario e noto di aver passato più di quanto avevo previsto. Il cellulare si accende all'improvviso per una notifica. "Sei tornato a casa?" mi faccio dubbioso nel leggerlo.
Non appena noto l'emittente, alzo gli occhi al cielo... è quel pazzo che mi "accompagna" a casa.
Sospiro e ripongo il cellulare sulla scrivania, senza nemmeno rispondergli. "Cos'è? Come mai non mi rispondi." continua a mandarmi messaggi, finché non ne ho la testa piena.
"Perché non siamo fidanzati. Non stiamo insieme, come te lo devo dire?" gli scrivo una volta per tutte per poi rimetterlo sulla scrivania e continuo la mia ricerca.
"Ti andrebbe di uscire? Almeno per fare un po' di amicizia." la sua testardaggine e faccia tosta mi manda sui nervi. Ha fatto come se non avessi minimamente parlato.
Non mi dà nemmeno un attimo per ignorare il suo messaggio che subito me ne arriva un altro. "Mi sono accorto che non ti conosco nemmeno, conosco solo il tuo corpo." con un sorriso ammiccante alla fine che rischia di farmi sbattere il cellulare contro il muro.
Una parte di me vorrebbe tanto lasciar perdere, ma il mio lato da testa calda esce in ogni occasione. "È stata solo una notte e via. Perché continui a torturarmi?" gli scrivo subito in fretta e in furia.
Vorrei tanto averlo davanti per potergli dare un pugno sulla faccia tosta che si ritrova. "Dammi almeno la possibilità di farmi conoscere, poi deciderai tu se vorrai continuare la conoscenza, oppure se vorrai snobbarmi." mi dice dopo pochi secondi, sembra quasi avere la risposta pronta per qualsiasi cosa.
Cerco di non lasciarmi convincere e provo ad ignorarlo, mettendo il silenzioso e concentrandomi su altro, ma difficilmente riesco a distrarre la mente.
Dopo qualche minuto passato davanti al computer e i libri, mi suona il citofono. Vado a controllare pensando possa essere Kai, siccome sicuramente vorrà continuare la conversazione imbarazzante.
Guardo attraverso la piccola telecamera e quello che vedo non è Kai... è quel pazzo maniaco che mi sono portato a letto, cosa vuole ora da me? posso considerarlo come stalking?