11.

101 14 19
                                    

Il suo sorriso continua a provocarmi una morsa allo stomaco, mentre Yoongi si intromette «Scusami, forse è meglio che tu vada via»

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Il suo sorriso continua a provocarmi una morsa allo stomaco, mentre Yoongi si intromette «Scusami, forse è meglio che tu vada via».

«Yoongi pensavo fossimo amici.» mi si siede accanto guardando il ragazzo davanti a sé. Rimango inerme in quella situazione, con lo sguardo basso mentre sento Yoongi insistere.

«Credo che tu non mi abbia ascoltato bene. Devi andartene, punto. Voglio che tu esca da questo bar e non ci metta più piede.» la mascella serrata rende la comprensione leggermente più complicata, ma il messaggio è arrivato, anche se non sembra che Jungkook voglia ascoltarlo.

Continua a fissarmi aspettandosi una mia reazione autodistruttiva come al mio solito, così Yoongi insiste ancora una volta «Vattene via, prima che ti faccia sbattere fuori.» porgendo il suo busto in avanti.

«Hey, sono solo venuto per bere qualcosa con un mio vecchio amico, tutto qui.» esordisce Jungkook, riservando uno sguardo infastidito al corvino. «Allora mi aggiungo anche io.» sento una voce che riesce a calmarmi con poche mosse, mentre mette un braccio dietro al mio collo.

Rivolgo uno sguardo dalla fonte della voce e vedo Taehyung, che mi rassicura con un dolce sguardo. «Oh non voglio problemi, chiaro?» alza le mani in segno di resa, smorzando la tensione con una leggera risata, poi va via «A presto, Jimin».

Ricomincio così a respirare e quasi non mi sento male. «Non ti preoccupare, ci sono io con te.» mi sussurra Taehyung con voce morbida e calda, sedendosi poi al mio fianco e aspettando per potermi accompagnare a casa.

[…]

«Non ti preoccupare Taehyung, sto bene.» continuo a ripetergli, ma non vuole ascoltare, insiste nell'accompagnarmi fino fuori la porta di casa.

Una volta arrivati davanti la porta, inserisco le chiavi e la apro. «Ora puoi tornare a casa, sono arrivato.» gli ribadisco, lasciando che torni a casa, mentre rimane davanti a me senza smettere di guardarmi.

«Cosa c'è ora?» gli chiedo preoccupato che abbia qualcosa sul volto, ma scuote la testa e replica con tono calmo «Non è niente, sono solo...» noto la sua difficoltà nel continuare la frase.

Lo osservo in attesa che finisca, ma mi fa cenno di lasciar perdere, continuando «Ah, non fa niente. Ci vediamo.» dopodiché si allontana senza darmi l'occasione di insistere.

Entro in casa chiudendo la porta, preparando così la cena e versandomi del buon soju. «Questo è l'ultimo bicchiere.» esordisco tra me e me, versandomi l'ennesimo bicchiere a stomaco vuoto.

Sento la temperatura alzarsi e così afferro il cellulare e chiamo subito Taehyung. «Rispondimi Tae...» ripeto mentre comincia a squillare, ma una volta che mi risponde, gli faccio subito «Taehyung vieni a casa mia, ho bisogno di te».

Dopo nemmeno qualche minuto bussano alla porta e barcollo andando ad aprire. «Finalmente sei arrivato.» commento per poi tirarlo all'interno dell'abitazione e lo porto subito in camera.

«Ho bisogno che tu mi faccia sentire bene, ancora una volta.» sedendomi a cavalcioni su di lui, aiutandolo poi a spogliarsi, porgendomi in avanti per baciarlo.

Le sue mani calcano i miei fianchi, volendo quasi lasciare le sue impronte. Capovolge la situazione, posizionandosi sopra di me, trovandosi in mezzo alle mie gambe.

Scuoto la testa ripetutamente a causa dell'alcol nel mio corpo. «Taehyung... ti amo.» emetto con un leggero sospiro, chiudo leggermente gli occhi stanchi e gli chiedo «Tu... tu mi ami?» ricevendo un semplice bacio sul collo, mentre continua a spogliarmi.

[…]

Mi risveglio sul mio letto con un orribile mal di testa, mi metto seduto, massaggiandomi le tempie. «Che mal di testa...» parlo ancora con la bocca impastata dal sonno e dal retrogusto orrendo che lascia l'alcol.

Sto per provare ad alzarmi ma noto essere nudo... «Cosa?! Perché sono nudo?» quasi non mi prendo un infarto, mentre sento il rubinetto del bagno attivo.

Cerco di ricordare quello che è successo la notte precedente ma sembra tutto inutile... l'ultima cosa che ricordo è quella di essermi scolato una bottiglia di soju a stomaco vuoto, poi ho preso il cellulare.

Sgrano gli occhi nella paura che abbia potuto fare una stupidaggine, così lo afferro subito, andando a spulciare da tutte le parti: messaggi, foto, video o altro.

Non appena cerco tra le chiamate sento dei passi avvicinarsi alla stanza, palesandosi davanti a me il corpo di... Jungkook... ha un asciugamano legata alla vita, mentre con un'altra si asciuga i capelli.

«È stato bello stanotte.» esordisce con un sorriso divertito, che lo diventa ancor di più non appena lo guardo sgranando gli occhi. «Come sarebbe a dire stanotte?» gli chiedo con voce flebile, lui mi guarda smorzando una risata e replica «Abbiamo fatto sesso stanotte. Mi hai chiamato e mi hai invitato a casa tua, poi mi hai preso e portato qui, dove stavi cominciando a spogliarmi».

Continua avvicinandosi pian piano e finisce il discorso con un sorriso gelante «Hai detto che mi ami.» mi si avvicina, cercando di darmi un bacio, ma mi scosto subito spaventato.

Mi afferra di scatto il volto con la mano, tenendomelo fermo e poi mi lascia un bacio sulle labbra. Deglutisco rumorosamente dalla paura che sto provando in questo momento, il mio cervello non sembra saper elaborare tutti i segnali... non so cosa fare, sento di essere intrappolato in un corpo incapace di fare qualcosa.

«Ah, quasi dimenticavo. Non azzardarti ad andare da Taehyung o Yoongi, ho paura che abbiano una brutta influenza su di te. Se dovessi vederti con loro, racconterò tutto.» mi mette in allerta prima di uscire dalla stanza, come per dettarmi le regole del suo gioco malato, mentre comincio a sentirmi sporco dentro.

Mi alzo con fatica dopo aver sentito la porta chiudersi e subito mi precipito in doccia, trattenendo le lacrime nello scorrere e bagnare il pavimento.

Sento l'acqua scorrermi addosso, cominciando così a strofinarmi ma spugna dappertutto nel tentativo di lavare tutta la sporcizia che mi sento appiccicata addosso.

Strofino, strofino fino a quasi sentire la pelle bruciare, ma quella sensazione orribile non va via... sembra essere diventata parte di me, il che mi manda in panico.

Mi lascio scivolare la schiena lungo le mattonelle, sedendomi e lasciando così che le lacrime si confondano con l'acqua corrente.

One Night Only || VMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora