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«È stato difficile convincerti ad uscire

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«È stato difficile convincerti ad uscire.» esordisce il moro che mi cammina affianco. Il suo fare innocente ha poco a che fare con le sue vere intenzioni, magari vuole solo mandarmi fuori di testa.

«Ringrazia al cielo che non ho chiamato la polizia.» lo avverto con tono minaccioso. Non che volessi chiamare la polizia, ma poco ci mancava.

Lui mi si avvicina all'improvviso, standomi a pochi centimetri di distanza, lì davanti a tutti. «Perché avresti chiamato la polizia? Non sono mai entrato a casa tua senza il tuo esplicito consenso.» parla ma non gli presto attenzione, spero solo che nessuno ci guardi così vicini.

Lo spintono per farlo allontanare, ma non appena poggio la mano sul suo petto per spingerlo, lui mi tira verso di sé, facendomi quasi cascare.

«In più, sei stato tu a voler uscire, dopotutto.» la sua voce profonda cerca di mandarmi le funzionalità cognitive a quel paese, rendendomi difficile anche il solo pensare, la mia mente è pervasa da tutte le persone che mi circondano.

*** Qualche minuto prima... ***


«Vattene via.» gli parlo, non aprendo minimamente la porta, nemmeno per vederlo.

Lo sento ridacchiare e questo mi manda su tutte le furie. «Non mi hai risposto più.» lo sento dall'altro lato, cerco di vederlo dal piccolo spioncino.

«Allora? Cosa ne pensi? Me la dai questa possibilità?» lo vedo con le mani nelle tasche dei pantaloni aderenti, la sua solita aria da saccente riesce a stupirmi anche dallo spioncino, anche solo dalla voce.

Decido di non risponderlo e rimango in silenzio, mentre stringo i pugni dal nervoso che mi manda quella voce.

«Ti giuro che se mi conoscessi, deciderai di continuare ad odiarmi, allora lo accetterò, ma non me ne vado senza avere una possibilità.» continua a parlarmi, nonostante il mio silenzio.

Il tono sembra convincente, mi guardo allo specchio e mi dico «Questa è l'ultima volta che lascio fare a te.» riferendomi ad un'eventuale forza interna.

Apro la porta ed esordisco mentre lo guardo «Va bene allora. Ma se dovessi continuare ad odiarti, lasciamelo fare in pace». Mi sorride con un atteggiamento da sbruffone.

Scendo le scale, sorpassandolo e gli parlo «Ora non stare lì impalato.» lo richiamo a me, così possiamo cominciare a passeggiare, sperando che nessuno che io conosco ci veda insieme.

[...]

«Se pensavi che fossi facile, hai sbagliato totalmente persona.» gli faccio presente, riallacciandomi alla sua frase.

Lo sento ridacchiare di gusto alla mia frase, forse vede uno spiraglio di opportunità, oppure è solo la luce prima della fine?

«Non ho mai pensato che fossi facile, sin da quella notte in quel bar.» il suo tono di voce mi permette di vedere in faccia la realtà, facendomi rimanere di sasso.

Mi fermo in mezzo al marciapiede e rimango senza parole. Poco dopo, lui si gira per guardarmi e domanda «Tutto bene?».

Annuisco senza dire niente, non ho più niente da dire, non dopo quello che ha detto.

«Allora perché continui a rifiutarmi? So che non sei facile, ma il non odiarmi non ti renderà un tipo facile.» continua il discorso e riesco a notare un tentativo da parte sua, nel non mandarmi sui nervi.

Mi metto alla ricerca di parole da dirgli, ma niente sembra avere senso, non dopo questo.

«Se ti preoccupa il fatto che io non sia serio, ricorda che sarei benissimamente andato altrove. - sembra prendere una pausa e poi continua - Ma sappi che non mi arrenderò, finché non mi darai una possibilità. Non posso chiudere la questione, dichiarandola come una notte e via».

Poco dopo arriviamo a sederci in un bar non molto distante. Decidiamo di prendere qualche snack e qualcosa da bere.

«Perchè lo stai facendo?» gli chiedo dopo aver mandato giù un sorso di quel liquido. Mi guarda confuso, aggrottando le sopracciglia e replica con un'altra domanda «Cosa intendi dire? Te l'ho già detto».

Lo interrompo questa volta dal continuare a darmi la stessa risposta. «Perché quella sera mi hai offerto il drink? Perché me?» gli continuo a domandare, ma ricevo un'occhiata confusa da parte sua.

«Perché...» rimane un paio di minuti buoni nel cercare qualcosa da dire, ma non parla minimamente. Rimango ancora in attesa di una sua risposta ma non mi dice niente.

Sospiro amareggiato e concentro la mia visuale su altro, girando la testa di lato ma improvvisamente mi sento sussurrare all'orecchio con voce bassa e sussurrata.

«Perché sei riuscito a cogliere la mia attenzione quel giorno. Non ho mai voluto che si concludesse con una sola notte.» la sua voce calda e sussurrata arriva ad accarezzarmi la pelle del collo.

Non riesco a trattenere una leggera risata che sfugge al mio controllo. «È stato un amore a prima vista.» continua a dirmi tutto di quella serata dal suo punto di vista.

Lo vedo farsi più vicino e l'ansia comincia a crescere dentro di me. Il suo corpo sembra avvicinarsi a me come attratto, la sua testa si inclina leggermente per poter permettere alle sue labbra di assaggiare ancora una volta le mie.

Mi alzo improvvisamente in preda a quella sensazione. «Devo andare un attimo in bagno.» gli faccio con un tono impanicato da quello che è successo poco fa.

Comincio ad avviarmi verso il bagno, mentre strofinò i palmi delle mani sul tessuto dei pantaloni. Non appena sto per entrare nella cabina del bagno pubblico, mi sento tirare dal polso.

Vado per urtare contro il corpo di quel moro. Instintivamente gli appoggio una mano sul petto e non riesco a smettere di guardarlo negli occhi, sembra attrarmi con il solo suono del suo respiro.

«Non voglio fare nulla. Voglio solo chiederti di non scappare.» continua ad avvicinarsi sempre di più, finché non sento il suo fiato caldo che mi accarezza le labbra.

Il mio corpo sembra voler arrendersi a tutte quelle attenzioni, a quella sensazione che non sentivo da tempo.

Lo allontano spingendolo via, permettendomi di ritornare alla realtà. Prendo respiri profondi e batto le palpebre per poter focalizzare meglio la scena.

«Ora devo andare, si è fatto tardi.» gli dico distogliendo quasi subito lo sguardo dalla sua figura, per poi uscire a passo svelto.

One Night Only || VMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora