L'amore è una pianta di primavera che profuma ogni cosa con la sua speranza, persino le rovine dove si aggrappa.
Gustave Flaubert
Marah
Da qualche parte in fondo al cuore, spero che questi uomini, per quanto armati e pericolosi, siano venuti per liberarmi.
Finora non mi hanno maltrattata fisicamente e questa consapevolezza mi aiuta a mantenere i nervi saldi.
Cerco gli occhi di Kam, ma dal suo sguardo di pietra, percepisco che questa volta non mi aiuterà, anzi, afferra anche lui un mitragliatore da un angolo della stanza e si unisce agli uomini.
È uno di loro, lo è sempre stato e sono sicura conosca anche i loro piani. Si muove sicuro di sé, senza tradire nessuna esitazione, come un soldato che sta per partire per una missione letale.
L'uomo che fino a poco fa era immerso nella preghiera si è trasformato in un carnefice, il mio carnefice.
Rimango immobile a osservarlo di sottecchi, anche se vorrei sfogare tutte le mie lacrime di amarezza.
Le mie speranze s'infrangono come onde sugli scogli e la paura comincia a invadere il mio essere privo ormai di ogni difesa.
Uno dei terroristi sembra nervoso e impaziente. Mi afferra per un braccio e mi spinge verso l'uscita.
Non faccio resistenza e lo assecondo, temendo che anche la mia più piccola reazione, fisica o emotiva che sia, possa irritarlo ancora di più.
Evito di guardare cosa fanno gli altri, anche se sembrano un branco di esaltati che si sono armati fino ai denti solo per mettersi in mostra.
«Aspettate!»
Con voce fredda Kam li richiama per poi piazzarsi davanti a noi e bloccarci l'uscita.
«Dobbiamo andare, Kam! Il sole è già sorto da un pezzo e siamo in ritardo...» risponde uno degli uomini.
«Solo un momento» ribatte con un tono deciso. Afferra un pezzo di stoffa nero e si avvicina stringendolo tra le mani. Solo quando lo solleva, capisco che si tratta di un cappuccio. Guardandomi prima negli occhi, me lo infila sulla testa con un rapido gesto e senza tanti riguardi, facendo in modo che oltre a non poter più muovere le mani, non possa neanche più vedere nulla, come quando mi hanno rapita qualche giorno fa.
Ora che è tutto buio però, gli sono grata: preferisco infatti non vedere quello che mi accadrà, né coloro che mi trascinano verso l'ignoto, afferrando entrambe le mie braccia.
Dopo una decina di passi, mi fanno salire su quello che, dall'altezza dei sedili, mi sembra essere un fuoristrada. Dopo pochi minuti, sfrecciamo già su un tragitto sconnesso diretti chissà dove.
Durante tutto il percorso, ho il cuore in gola, ma cerco di farmi forza con la preghiera, anche se più passa il tempo e più le speranze di rimanere in vita si affievoliscono.
Dalle voci che sento, questi uomini non sembrano farsi scrupoli di niente.
Quando l'auto si arresta, cerco di non entrare nel panico e di mantenere il controllo del mio stato emotivo.
Nel momento in cui lo sportello al mio fianco viene aperto, mi preparo già a uscire, ma delle mani forti mi afferrano prima che possa fare qualsiasi movimento. Mi tirano e mi strattonano per qualche metro, per poi farmi inginocchiare per terra.
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Heart Blast - Un'esplosione nel cuore
Mystery / ThrillerIn una mattina come tante, Kamal si sta allenando con la tv accesa, quando un'edizione straordinaria del notiziario manda in onda delle scene agghiaccianti. È l'11 settembre 2001. Le immagini in diretta del tragico attentato alle Tor...