XVII - Ciak! Si gira!

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Questo era davvero oltre, non riuscivo a metabolizzare. Era come prendere una persona del medioevo e catapultarlo ai giorni nostri.
Ecco ero disorientato allo stesso modo.
Quante cose avremmo potuto fare con quelle scoperte? Avremmo potuto essere se non degli dei almeno dei semideii?

«Mi stai dando troppe informazioni, rischio di sbroccare.»
«Certo non ti preoccupare, quello di cui ti racconto sono anni di studi, è logico doverci riflettere su.»
«Tutte queste scoperte potrebbero mettere in discussione anche il ruolo dell'uomo nell'universo.»
«Quello lo escludo, se il pianeta terra sparisse di colpo l'universo neanche se ne accorgerebbe.»«Tu credi in dio?»
«Non nella figura standard di dio che hanno creato gli uomini. Credo che dopo la morte ci sia una possibilità di un qualcosa, di tornare alla sorgente. Comunque non potendo avere prove certo è meglio sospendere il giudizio.»
Tagliò il discorso evidentemente aveva altri piani in mente.
Mi fece strada e ci avvicinammo alle macchine nel garage.
«Scegli!»
Mustang, Bentley, Porsche, Aston Martin, Maserati.
Forse l'avevano radiato dall'albo dei medici ma sicuramente aveva un secondo lavoro.
Ma come faceva a permettersi tutta questa roba?
Lo studio, le macchine e chissà cos'altro.
Spacciava?
Era un mafioso?
Ricattava i potenti con qualche filmato girato di nascosto in cui loro vestiti con lingerie in pizzo da donna inseguono ragazzine?
Ad ogni modo scelsi la Mustang, che meraviglia.
«Scelgo lei!»
E la indicai.

«Scelgo lei!» E la indicai

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Prese le chiavi e salì sulla Mustang nera, era una vera bomba. Salii in macchina anch'io.
Calcò il pulsante del telecomando e non si aprì la classica porta del garage ma si aprì un tunnel che portava ad un'uscita ad un km dalla casa.
Gli chiesi: «dove si va?»
Mise in moto e rispose: «Sul set di un film porno.»

Negli anni l'industria del genere hard era cambiata drasticamente, i film amatoriali fatti con poca spesa avevano il predominio nel settore mentre i veri e propri film con "cast" e "trama" erano ormai un piccola percentuale.
Chi avrebbe potuto predirlo anche solo venti anni fa?
Del resto chi poteva predire la chiusura, per esempio, di blockbuster o dei cali così drastici delle vendite musicali?
Quindi molti video hard venivano girati in case private con una buona videocamera, due luci e spesa quasi zero.Durante il viaggio ogni tanto mi giravo a guardarlo, sembrava Siddharta l'illuminato, emanava quasi una luce.
Quasi mi veniva voglia di toccarlo.
In effetti io lo conoscevo solo da qualche mese e mi aveva cambiato la vita, dio solo sa quali esperimenti aveva condotto su se stesso.
Chissà di cos'era capace magari era un mutante.
Ma che vado a pensare?La distanza era di circa nove miglia attraversando la Balboa Boulevard route,nel tragitto mi misi a riflettere a come diavolo ero finito là.
Poi dove stavamo andando?
Potevo fidarmi?
Si ok mi avrà anche dato consigli utili ma in fondo non lo conoscevo minimamente.
Arrivammo a destinazione in circa 15 minuti, eravamo a Sherman Oaks, un quartiere residenziale di ricchi, non ricchi quanto a Beverly Hills ma sempre ricchi.
Arrivammo, la villa era stupenda, in una collina.C'erano persone che facevano jogging e bambini che portavano a spasso i cani.
Il numero civico era il 91, c'era una porta a vetri che lasciava intravedere un salone immenso. Parcheggiate di fronte c'erano una Bmw spider ed una moto ducati.
Scesi dalla macchina e mi guardai intorno, era un quartiere tranquillo.
Bussammo e mi disse: «lascia parlare me.»
Aprirono alla porta, cristo santo non riuscivo neanche a parlare...ci aprì Mia Malkova una pornostar che conoscevo bene, quanti bei momenti passati insieme a lei. Avete capito cosa intendo dai...Era vestita solo con mutandine e reggiseno, io non sapevo che diavolo dire.


Era vestita solo con mutandine e reggiseno, io non sapevo che diavolo dire

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«Ciao bella» disse lui.
«Ah! Sei tu! Finalmente ti fai rivedere.»
Cioè si conoscevano? Erano amici? Trombamici? Colleghi?
Si presentò e mi diede la mano.
Tra tutte le fatiche della mia vita senza ombra di dubbio quella fu la più difficile: non far cadere lo sguardo sulle tette mentre si presentava.
Era bellissima: capelli biondi lisci, pelle chiara, lentiggini, tette enormi...va bene sto divagando...Ci fece entrare, ci accomodammo e ci offrì un caffè, lei era sempre in mutande e reggiseno.
Dal piano di sopra si sentì una voce maschile che urlò: «Miaaaaa stai arrivando? Porta il dildo e le manette!»
«Arrivo!»
«Tranquilla non ci tratterremo a lungo, si va in scena domani alle 21 se per te va bene.»
«Va benissimo, passate a prendermi domani alle 20:30.»
Mi diede la mano e disse: «è stato un piacere Hiroshi.»
Quella sera fu davvero difficile non tornare alle vecchie abitudini pensando a lei.
Salimmo di nuovo in macchina e partì sfrecciando.
Quando chiedevo al destino una vita movimentata non pensavo mi avrebbe preso così in parola!In macchina Roman era in silenzio.«Scusami un attimo ma come fai a conoscere Mia?»
«E' una storia lunga, siamo amici da un bel po'...»
«Siete amici?»
«Si amici...cosa vuoi sapere? Se ci vado a letto? Ma che hai 12 anni?»
Si mise a ridere ed io con lui.
Guidò fino a Downtown e proseguì verso Skid Row.
Com'è noto è un quartiere molto povero, vicino al centro, con la più alta concentrazione di senzatetto della città.
«Che c'è dopo l'appuntamento con le porno star hai l'appuntamento coi barboni?»Chiesi con un tono ironico, e risi.
«Precisamente» rispose.
Certo perché no? Perché facevo delle domande così banali.
Con quest'uomo nulla era scontato.Entrammo a Skid Row con una Mustang, credevo ci avrebbero rapinati poi picchiati e magari anche stuprati.
«Resta in macchina.»
Rimasi in macchina e lo vidi parlare coi senzatetto, gli si era creata una folla intorno.
Ma che diavolo gli starà dicendo?
Vedevo i senzatetto annuire.Si tolse un mazzo di banconote dalla tasca e le distribuì.
Ero solo dentro quella super macchina, avevo voglia di calcare pulsanti a caso nella speranza avesse gli stessi aggeggi della batmobile.
Risalì in macchina.«Il piano è questo» e mi spiegò il piano.
Era per usare un eufemismo una cosa fuori di testa.

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