Ricordi

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"Allora, come vi siete conosciuti voi due?"chede Matt sedendosi stancamente sulla panchina di un parco.
"Allora quand'era, quattro anni fa?" chiedo
"Quasi, avevi diciannove anni tu" mi risponde Vane sedendosi accanto a Matt
"Oh, allora eri ancora figo" commenta sarcastico Matteo e io gli faccio una linguaccia
"Erano circa le sei e stavo tornando da casa tua" continuo scavando nella mia memoria
"Eri vestito con una camicia bianca e un paio di jeans scuri e avevi un paio di occhiali da sole neri" ricorda lei con un sorriso
"E i capelli più lunghi e un po' arruffati"
"Già è vero" mi passo la mano tra i capelli
"Scommetto che ti ricordi perfino il colore dei tuoi capelli allora!" Matt la guarda
"Certò che sì erano di un verde smeraldo con quanche sfumatura sull'azzurro" annuncia lei trionfante
"ZIIIOOOO!!!!" Esclama stupito
"H facciamo che racconta lei la storia?" chiede Matt
"Si forse è meglio" ammetto un po' imbarazzato. Non sono mai stato bravo a raccontare ma lei, beh si ricorda tutto e quando racconta ti fa venir voglia di ascoltare
"Io? Oh, ok allora... Ero a Torino per una gita ma la sera potevamo uscire purchè rispettassimo il coprifuoco delle dieci e mezza. Era un tacito accordo tra noi e i prof e io quella sera dovevo andare da mio cugino che aveva problemi con la ragazza...:
"Facevi la psicologa anche allora" commenta Matt
"Già è vero! Comunque ero in ritardo e lui di sicuro me l'avrebbe fatta pesare per questo correvo come una matta...

Guardai l'orologio
"Cazzo è tardi, tardi, tardi!!!" commentai. Quando alzai la testa era troppo tardi per accorgermi del ragazzo che svoltava l'angolo, non riuscii a fermarmi e gli finii addosso facendolo cadere con me sopra di lui.
"Oddio scusami scusami tanto!" farfugliai facendo peso sugli avambracci per alzami un po'
"Oh non è nulla" rispose lui e io rimasi affascinata dai suoi occhi azzurri. Dopo un periodo di tempo che mi smbrò un secolo, mi decisi a scendere dal suo corpo e mi sedei accanto a lui porgendogli la mano perchè lui potesse fare lo stesso. Lui accettò il mio aiuto e si appoggiò alla casa dietro di lui
"Ahi!!!" esclamò quando la sua testa entrò in contatto con la parete ruvida.
"Oddio stai bene? Ti giuro che non volevo ero sovrapensiero e..."
"Ehy calma, tranquilla non è nulla, solo una botta" mi sorrise. Per la seconda volta quella sera restai affascinata dalla sua bellezza così innocente.
"Wow" mormorai "Che occhi!"
"Cosa?" chiese lui e solo allora mi accorsi di aver espresso i miei pensieri ad alta voce
"Uh, no niente..." dissi portando la mano sinistra sulla spalla imbarazzata. Lui ridacchiò e scese un confortante silenzio scese tra noi.
"Luca" mi tese la mano. Sorrisi prima di afferrargliela
"Piacere" dissi mentre lui si alzava e apprifittava delle nostre mani agganciate per aiutare anche me.
"Oh no la tua camicia" la indicai appena vidi il danno causato dalla caduta
"Oh, questo" disse osservando il lungo spacco sul tessuto
"Non è nulla, tanto era vecchia"
"Dio mi dispiace moltissimo" mi scusai per l'ennesima volta.
"Ah eccola lì. Io ho problemi e lei amoreggia con i torinesi" una voce dietro di me mi fece gelare il sangue nelle vene.
"Andrea" dissi tremante mentre mi voltavo.
"Brava cuginetta, proprio io!" rispose scocciato. Evidentemente le cose con la sua ragazza erano andate peggio di quanto avessi immaginato. Lui sbuffò prima di voltarsi e camminare verso il suo appartanmento. Mi voltai di nuovo verso Luca
"Scusami, devo andare" dissi estraendo una penna dalla borsetta che avevo
"Ecco quì chiamami, pagherò tutto io, giuro, ora devo proprio andare scusami tantissimo. Mi raccomando chiamami e fammi sapere anche come stai" farfugliami mentre annotavo il mio numero di telefono sul suo braccio. Ricordo ancora la sua faccia, era stupefatto. Partii di corsa verso la direzione in cui si era diretto mio cugino
"Aspetta!" gridò
"Non so nemmeno come diamine ti chiami!" Mi voltai e sorrisi
"Vanessa" risposi prima di partire di corsa.

Ora devi farti dire da Luca cosa lo spinse a chiamarmi quella sera." finisce la sua storia mentre Matt la osserva ammirato.
"Ecco come diavolo hai rovinato quella camicia!!" conclude
"Già!" rispondo.
"Comunque lo so perchè ti ha chiamato. L'ho costretto io!" ride Matt
"Davvero?" Vane si volta a guardarmi
"In effetti..." ammetto portandomi la mano alla nuca imbarazzato.
"Beh sta volta sono io a non sapere, ora me la racconti Luchino caro!" esclama
"Si Luchino, racconta!" le da' man forte Matt
"Uff.. non chiamatemi Luchino però"
"Promesso. Fino alla fine della storia almeno..." risponde Vane.
"Allora, durante la caduta mi ero accorto di non avere il cellulare altrimenti avremmo sentito un sonoro 'CRACK' per questo tornai a casa di Matt a riprenderlo. Quando arrivai lui notò lo strappo sulla camicia e si offrì di pagarmi il kebab purchè gli raccontassi cosa fosse successo. Alla fine mi convinsi e lui alla fine della storia mi suggerì di chiamarti ma io non ne ero troppo convinto. Allora lui disse che dovevo almeno farti sapere che stavo bene e con quello mi convinse."
"Da notare che non ha specificato che sorrideva come se gli avessero stampato il sorriso sulle labbra a vita"
"Davvero?? Che caro!!" dice buttandosi sulle mie braccia e facendomi arrossire
"E poi, la chiamata? Si è chiuso in bagno per non farmi sentire, sto coglione" mi accusa Matt.
"Davvero? Male Lu, molto male, adesso racconti!!" mi rimprovera giocosamente Va con un tono quasi di sfida
"Allora vediamo se ricordo... quando rispondesti al telefono ti spiegai chi ero sembravi felice ma ti sentii sussurrare un 'Cazzo, sapevo io che avevo fatto danni!' "
"Oddio hai sentito veramente???" chiede ridendo
"Sí poi mi chiedesti come andava la botta in testa io ti dissi che stavo bene e infine decidemmo che tu mi avresti offerto un caffè il giorno dopo. Vedi che mi ricordo??" chiedo con altrettanta aria di sfida.
"Si si... bravo... ma potresti fare meglio" fa la sapientina e Matt scoppia a ridere seguito da noi due. Ormai è un po' che camminiamo di nuovo e un silenzio confortante è sceso tra noi. Lei ora sta più vicino a Matt, non le piace fare preferenze e cerca di trattarci entrambi allo stesso modo.
"Minchia, vuoi salirmi in braccio?!?!?" commenta lui dopo un po' stufo di dover stare attento a ogni passo che i loro polsi non si scontrino.
"Naahh, H ce la farebbe, ma tu sei troppo gracilino." lo istiga
"A si?? Vogliamo vedere?"
"Alla prima giri a destra, casa mia è la terza sulla sinistra, se mi porti fino a li mi rimangio tutto!"
"Ci sto!" i due si stringono la mano, come fanno sempre quando si sfidano.
"Pronto?" chiede Va posizionandosi dietro di lui e portando le mani sulle sue spalle.
"Sono nato pronto!" è la sua risposta. A quelle parole lei spicca un salto e gli sale sulla schiena agganciando le gambe sulla sua vita.
"Credimi Matt, dovresti essere voltato verso di lei ora, non averla sulla schiena!!" commento malizioso
"Luca!!" mi risprende lei mentre allo stesso tempo Matteo risponde con un
"Lo so socio, lo so pultroppo!" e poi parte di corsa per arrivare il prima possibile a casa di Vanessa. Li guardo sorridendo compiaciuto, a volte è Matt a sembrare il più giovane del duo solo per la sua simpatia e allegria e lei, beh era da tempo che non la vedevo così felice.

Ta-daaa!!!
Passo da un estremo all'altro ma avevo l'ispirazione quindi... E poi quì piove.... da voi?
Beh vi saluto aspetto tanti commentini... ciau belli (cit: Michael Righini, eh lo so sono una copiona)

Number 158 (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora