"Molto piacere signora" le dico tendendole la mano che lei afferra saldamente.
"Oh ti prego dammi del tu mia cara". Mi piace Rose. Sembra molto simpatica e disponibile e sta facendo di tutto per farmi sentire a mio agio.
"Allora, ti va di fare un giro?" chiede.
"Certo, perchè no?" Le rispondo rivolgendole un sorriso.
Rose mi accompagna per i vari piani della clinica elencandomi tutte le qualità del luogo mentre incrociamo decine di infermieri che ci salutano, alcuni rivolgendoci sorrisi radiosi altri più incerti, ma tutti molto cortesemente.
Alla fine del giro noto un corridoio, un po' meno illuminato delle altre stanze.
"E lì invece, cosa c'è?"
Rose fa un sospiro profondo prima di rispondere
"Lì si trovano l'infermeria e l'obitorio"
"O-obitorio???" Sbianco all'improvviso.
"Si, la nostra clinica tratta soprattutto persone con problemi molto gravi ed alcuni non ce la fanno oppure decidono di farla finita..."
La voce di Rose è smorzata e non nasconde la sua tristezza. Ma subito dopo scuote il capo e un sorriso si fa spazio nel suo volto.
"Allora a proposito del tuo nuovo incarico..." Rose viene improvvisamente interrotta da un urlo agghiacciante alle nostre spalle. Entrambe ci voltiamo e una donna sui trent'anni esce urlando da una porta che prima non avevo notato. Ci avviciniamo a lei che continua a balbettare in preda al terrore
"È-è un pazzo, mettetegli la camicia di forza!"
"Ma va? Siamo in un manicomio, è logico che chiunque ti abbia ridotto così sia pazzo" penso mentre osservo la sua figura. Il camice è strappato in vari punti e il viso mostra alcuni ematomi che sembrano provocati da forti ceffoni e forse anche da qualche pugno. La osservo allontanarsi tremolante, sostenuta da alcuni colleghi mentre continua a ripetere come un disco rotto "Quegli occhi, quegli occhi sono diabolici!"
Mi viene in mente un dubbio talmente agghiacciante che un brivido mi percorre la spina dorsale.
"Ecco appunto" sospira Rose.
Mi volto verso di lei preoccupata
"S-sarà lui il mio n-nuovo caso?" farfuglio, ma la donna si limita a farmi un cenno in modo che io la segua.LUKE'S POV
Quanto la odiavo quella. Se l'è propio meritato il mio trattamento!
Mi sposto nell'angolo più buio della stanza, l'unico luogo in grado di calmarmi. Mi appoggio al muro, piegando la gamba sinistra in modo che il piede aderisca alla parete e porto le mani dietro la nuca. So giá cosa sta per succedere, per questo mi rifugio nell'oscurità di questa parte di stanza.
Eccola infatti, la porta si apre con violenza, richiudendosi subito dopo.
"Numero 158!!!" Esclama Rose. Sputa quelle parole come se per lei fossero veleno, ma ormai ci ho fatto l'abitudine. Sorrido anche se so che lei non mi può vedere:
"Oh, mia cara Rose" dico con tranquillità e posso giurare di aver visto un brivido percorerle la schiena mentre pronunciavo il suo nome.
"Cosa hai fatto a Danielle, 158?"
"Nulla che non si meritasse, Rose"
"158, non puoi andare avanti in questo modo!!" sbraita.
"Oh povera, ingenua Rose... Non ci arrivi proprio eh? Mia cara, io ti vedrò morire qui dentro, non sperare di campare più di me" le rispondo prima di scoppiare a ridere. La vedo, è rossa dalla rabbia. Quando finalmente smetto di ridere la vedo voltarsi verso una ragazza che non avevo mai notato prima e bisbigliarle qualcosa di molto simile ad un "mi raccomando sta' attenta" all'orecchio prima di sospirare, vogere lo sguardo nella mia direzione e poi uscire senza più proferire parola, lasciandoci completamente soli, me e quella ragazza.
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Number 158 (SOSPESA)
Fiksi PenggemarLuke è un ragazzo molto affascinante che però soffre di gravi problemi mentali, tanto da essere chiuso in una clinica psichiatrica dove è temuto da tutti... Almeno fino all'arrivo di una nuova dottoressa, Vanessa...