Fuga

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LUKE'S POV
Va bene. Mi sgranchisco le ossa mentre aspetto che vengano a darmi la mia colazione. Dovrà essere una cosa veloce. Bussano alla porta, eccolo! Via, devo muovermi.
"Non si apre è bloccato!" Strillo per farmi sentire. L'infermiere tentenna un po' prima di rispondere
"Okay... aprirò leggermente la porta va bene?" Sorrido, malefico. Ha abboccato.
"Si". La serratura scatta e io poso una mano sulla maniglia. Piano... piano... eccola! Appena il dorso della sua mano si fa intravedere sbatto la porta con tutte le mie forze chiudendola tra la porta e lo stipite. L'uomo caccia un urlo di dolore e si distrae così apro la porta, gli tiro un calcio ed esco iniziando a correre in cerca dell'uscita. Chiunque ostacoli il mio cammino viene irrimediabilmente spinto a terra. Le voci mi guidano, loro sanno dove andare.
All'improvviso sbuca davanti a me un omone enorme che mi rivolge uno sguardo carico di odio.
"E tu dove vorresti andare piccolo delinquente?"
Oh ora lo vedi dove voglio andare!
Stacco il manico di una scopa dal carrello di un inserviente mentre la mia corsa rallenta fino ad essere una dolce cammminata. Rivolgo all'uomo un sorriso malsano mentre mi avvicino ma il suo volto è impassibile. NO! LORO DEVONO AVERE PAURA!
Lo attacco senza nessun preavviso. Cerca di difendersi ma io sono più agile e inoltre sono armato perciò in poco tempo lo colpisco più volte, lo scarto e proseguo per la mia strada ma loro hanno dato l'allarme e le porte si sono chiuse tutte. Urlo di frustrazione e gli intimo di lasciarmi uscire. Tutti gli altri pazienti sono stati messi in salvo e gli infermieri sono concentrati su di me. Non mi vogliono lasciare andare. Indetreggio fino a finire con le spalle al muro. Loro si organizzano in un semicerchio chiudendomi tutte le vie di fuga. Merda sono in trappola. Beh, per prendermi dovranno stare bene attenti di sicuro io non mi arrendo.
"Avanti, che volete fare?" Dico. La mia voce è roca, non sembra neanche che sia io quello che parla. Li scruto uno ad uno. C'è chi è più sicuro, chi meno. Venderò cara la pelle. Impugno saldamente il mio bastone
"Fatevi sotto!" Dico rivolgendo loro una risata malsana. Che il gioco cominci.

VANESSA'S POV
Stupida stupida stupida!
Lavori con un ragazzo che soffre di schizzofrenia da quattro anni e tu cosa fai? Lo ignori! Ma ci rendiamo conto?!?!? A cosa stavo pensando ieri?
Devo sistemare le cose con Luke. In fretta.
Scendo dalla macchina, ieri ho passato tutta la notte a girovagare tornando a casa questa mattina giusto in tempo per farmi la doccia e fare in modo di fingermi riposata. Sospiro entrando in clinica dove vengo accolta da un'insolita tensione.
"Qualcosa non va" mi dico ma mi costringo ad andare avanti. Per i corridoi non c'è nessuno e ciò mi appare molto strano. Arrivo alla numero 158 e noto che la porta è aperta e c'é del sangue sullo stipite.
"Ma che diavolo?" Mi volto notando che il corridoio difronte alla stanza è un completo disastro e sento l'ansia dentro di me salire a livelli spaventosi. Mi incammino accellerando il passo sempre di più fino a correre. Seguo i fogli sparpagliati per terra fino a che arrivo in un corridoio e mi blocco di colpo rischiando di piantare il naso a terra. Tutti i miei colleghi sono li e sono disposti a semicerchio come se cercassero di intrappolare qualcosa. O qualcuno.
Oh no, brutti presentimenti a raffica.
Tipregotipregotiprego fa che non sia...
"Fatevi sotto" ...Luke.
Una risata diabolica accompagna la sua affermazione. Dio no! Sta avendo un episodio.
Mi dirigo verso il gruppo quando vengo notata da Rose.
"Vanessa stai indietro è pericoloso"
"Rose che sta succedendo?" Sono in preda al panico, che va crescendo mano a mano che Rose racconta.
"Dio è colpa mia lo devo vedere" scatto verso il gruppo ma Rose mi ferma
"No. È pericoloso più del solito."
"Rose non capisci, è colpa mia devo andare" parlo senza nemmeno prendere fiato, mi libero dalla sua presa e mi drigo verso il mio paziente. Mi avvicino sempre di più spintonando tutti pur di passare, e vedo due colleghi che partono per fermarlo. Solo ora noto il bastone che ha in mano. Li colpisce entrambi ed essi si ritirano aiutati da altri.
"Tutto qui quello che sapete fare?" Esordisce. Un altro infermiere si avvicina e gli viene servito lo stesso trattamento dei primi due. Ora basta. Spingo via le ultime persone che ostacolano il mio passaggio e mi ritrovo faccia a faccia con Luke. Il ragazzo mi osserva apatico mentre il coraggio che avevo fino a pochi secondi fa sembra essere sparito chissá dove.
Sorride e mi chiedo a cosa stia pensando
"Ciao Bambolina." Bambolina? Era da tempo che non mi chiamava così. Un brivido mi percorre la schiena
"Luke... " vengo interrotta da un omone che si piazza davanti a me.
"Stia indietro"
"Ma stia indietro lei, lui è il mio paziente!"
"Signorina..." sbam! Il manico di Luke finisce dritto sullo stomaco dell'uomo. Vedo il biondo caricarsi per sferrare un altro colpo a colui che aveva cercato di difendermi e che ora hiace a terra piegato in due dal dolore.
"No!" Mi posiziono tra i due a braccia tese. Luke mi lancia uno sguardo carico di odio ma si ferma
"Luke... che ti succede?" Nessuna risposta
"Calma ora..." piano abbasso le braccia mentre incateno i miei occhi ai suoi che ora hanno lo stesso colore del ghiaccio.
"Dammi..." cerco di risultare il più calma possibile mentre provo a togliergli il bastone dalle mani.
È questione di attimi.
Luke socchiude gli occhi poi sorride di nuovo e infine cerca di colpirmi.
Scanso il colpo, ringrazziando la mia buona stella per i riflessi. Mi sposto velocemente e cerco di nuovo di avere un contatto con lui
"Luke sono, io sono qui, calmati ora". Di nuovo nulla.
Posiziona l'asta orizzontalmente mirando alla pancia e carica. Fermo il colpo prendendo il bastone tra le mani. È arrabbiato, scocciato e non approva ciò che ho fatto, lo leggo nei suoi occhi. Inizia a tirare ma sono ben decisa a non mollare la presa fino a che, quando meno se lo aspetta, spingo verso la sua direzione.
Luke perde stabilità e io ne approfitto per sfilargli il bastone e lanciarlo via.
Si lascia andare ad un urlo di frustrazione e mi si lancia contro. Fortunatamente riesco nuovamente a schiavarlo e lo abbraccio da dietro immobilizzandolo. A quel punto i colleghi iniziano a farsi avanti ma con uno sguardo li obbligo a stare fermi mentre Luke si divincola cercando di scappare.
"Shhh.... shhh..." gli sussurro all'orecchio mentre piano piano lo costringo ad arrivare a terra in ginocchio
"È tutto okay.." continuo a dirgli ma ancora non sembra volersi arrendere.
"Ora andiamo nella tua stanza va bene?"
"No! Non ci torno li!!" Urla e cerca di nuovo di scappare. A quel punto poso una mano sulla sua spalla in un punto ben preciso ed inizio a massaggiarlo con il pollice spingendo sempre di più su un nervo fino a che Luke si accascia svenuto.
"Mi dispiace Luke..." dico mentre due infermieri si avvicinano per portarlo nella sua stanza e io li seguo.

~Zan zan zaaaannnn!!
Eccomi!! Ragazzi/e prima di tutto devo ringrazziarvi per il vostro supporto, davvero mi siete stati/e di grande aiuto, anche con un semplice commento, ma credetemi veramente per me conta moltissimo. E grazie anche per la pazienza, spero che questo capitolo giustifichi l'attesa e di non avervi deluso. Ora che finalmente inizio ad avere un po' di respiro spero di riusire ad aggiornare presto.
Ancora grazie e niente
Bacioni♡~

Number 158 (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora